Midnight in Paris

Mercoledi’ 7 dicembre “Midnight in Paris” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amici del Cinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 

Dati Tecnici
Regia: Woody Allen
Con: Owen Wilson, Rachel McAdams, Adrien Brody e Marion Cotillard
Durata:100 min

Trama del film
“Una famiglia americana è in viaggio d’affari a Parigi. Quando incontra una giovane ed eccentrica coppia di fidanzati, vedrà cambiare sensibilmente la propria vita. Il film è anche la storia del grande amore di un giovane per la città di Parigi e dell’illusione di tutti coloro che pensano che se avessero avuto una vita diversa sarebbero stati molto più felici.”

Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=rFRwOkA_eIQ

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  1. Cristina Bellosio scrive:

    Non un capolavoro, ma un film davvero piacevole e divertente, dove l’atmosfera romantica e sognante di Parigi è ben messa in evidenza dall’eccellente scelta musicale del regista : non solo Sidney Becket, Cole Porter e Josephine Becker a riportarci all’atmosfera degli anni ’20, ma anche il talentuoso e virtuoso chitarrista contemporaneo Stephane Wrembel, già presente nella colonna sonora di Vicky, Cristina e Barcelona, con un piacevolissimo pezzo di gypsy guitar…Devo ammetterlo per me il suono della gypsy guitar ha sempre un grande fascino…. e, a proposito di gypsy guitar, come non ricordare la superba esecuzione del brano Minor Swing di John Deep in Chocolat ?

    • Cristina Ruggieri scrive:

      Cristina, ma visto che stiamo parlando di Woody Allen, come dimenticare la gipsy guitar per eccellenza, ovvero quella di Django Reinhard, il co-protagonista (evocato ma mai mostrato) di Sweet and Lowdown? In effetti lo zingaro Django, che suonava con solo tre dita perchè due le aveva perse è considerato il più grande chitarrista jazz di tutti i tempi.

  2. Luca Tavian scrive:

    Gradevole, ma elementare. Grottesco nella scena degli orecchini sottratti a Inez e in quella in cui la stessa Inez confessa a Gil di averlo tradito, ma gli dice di farsene una ragione.
    Lo spunto per una riflessione sui miti del passato è interessante. Purtroppo questo film non appartiene all’età dell’oro di Allen.

  3. Pietro Diomede scrive:

    Negli ultimi anni/film Woody Allen si è lasciato dietro la sua New York con le sue nevrosi e si è avventurato in viaggio in Europa con le sue precise connotazioni.
    La sua Londra è un omaggio a Hitchcock con tre thriller ch evidenziano un certo cinismo intrinseco, la Barcellona da cartolina che trasuda passione e calore e adesso è la volta di Parigi la Ville Lumiere.
    L’inizio è una carrellata delle bellezze locali quasi da spot dell’ente del turismo francese e inizio a pensare vuoi vedere è un film che trasuda melassa style?
    Invece in questo contesto esce il Woody Allen colto e intellettuale….vede Parigi come la culla della cultura contemporanea.
    Il suo alter-ego, questa volta interpretato da un convincente Owen Wilson, è uno sceneggiatore di successo ma infelice….vorrebbe che la sua passione per la scrittura si tramutasse in un bel libro. E’ a Parigi con la sua futura moglie e i suoceri esponenti dell’ala repubblicana più di destra….e una sera nel suo girovagare per le strade parigine allo scoccare della mezzanotte inizia un suo trip temporale accompagnato da una Rolls Royce gialla che lo catapulta nella Parigi degli anni ’20.
    Anni vissuti dai maggiori esponenti della cultura americana nonché punti di riferimento del protagonista/Woody Allen….incontrerà i Fitzgerald ed Hemingway, si perderà tra le note di Cole Porter, disquisirà di questa fuga dalla realtà con i surrealisti Dalì, Bunuel e Man Ray e s’invaghirà di una Musa di Picasso che la storia non conosce e che è racchiusa nella bellezza di Marion Cotillard.
    Detta così il film potrebbe essere un film sul ricordo e sulla nostalgia di un passato migliore del presente….invece il regista di Stardust Memories evidenzia ancora di più l’importanza del presente…un presente che può e che deve essere cambiato per poter godere della felicità del momento come si evince dal finale.
    Midnight in Paris è un film molto piacevole, sicuramente non il capolavoro che tutti dicono, con un tocco leggero che ti fa uscire alla sala con l’aria sognante accompagnato dalla melodia del tanto amato jazz alleniano.
    Voto 7

  4. Cristina Ruggieri scrive:

    La leggerezza di Woody Allen è sempre profonda. In particolare in questo film passato e presente sono usati per rendere più esplicita la distanza tra sogno e realtà. La frase chiave del film è quella iniziale che Inez dice a Gil “You are in love with a fantasy”, cioè, “sei innamorato di un sogno”. Ed è un’altra donna, Adriana, che risveglia Gil da questo sogno, facendogli dire la frase citata da Lorenzo, un repentino irrompere di realtà nel mondo idealizzato di Gil, e in fondo di tutti noi.
    Il richiamo a vivere la realtà Woody lo racchiude in questo delizioso atto d’amore verso la cultura, la poesia, l’arte, la fantasia.

  5. Lidia Arduino scrive:

    Film garbato e divertente, come lo sono quelli di Woody Allen, che però ti fanno anche pensare e guardarti dentro. Il passato è già in noi, meglio vivere il presente e, se possibile, immaginare il futuro. Importante è vivere dove vuoi e con chi vuoi e dedicarti a quello che ti piace fare. O almeno provarci! Forse a Parigi è più facile, che voglia di tornarci!

  6. Cristina Ruggieri scrive:

    @annafranca: concordo, ma secondo me il discorso di Woody Allen vale in generale: sognare è piacevole, ma se ognuno di noi persegue il proprio sogno disprezzando la realtà, non ci si incontrerà mai. In fondo è la stessa conclusione di “eyes wilde shut”, che non a caso è tratto da un racconto che si chiama “Doppio sogno” di Schnitzel.

  7. Lorenzo Catacchio scrive:

    “io e Ines abbiamo tante cose in comune, alcune non grosse, a lei piace abitare a Malibù, a me a Parigi, per esempio, però ci piace il cibo indiano, o meglio, il pane … ” ahhh grande Woody!!!

  8. Marcello Magna scrive:

    @Annafranca: avrei detto che fosse una delle viette di Montmartre, invece dovrebbe essere rue de la Montagne Sainte Geneviève, nel 5è arrondissement.

    Sono abbastanza d’accordo con i commenti qui sopra per quanto riguarda le note positive del film, che però nel complesso direi carino sans plus ;)

    • Annafranca Geusa scrive:

      Grazie, Marcello!

    • Marcello Magna scrive:

      Intendo dire “qui sotto”, l’ordine dei commenti lo vedo opposto a quello che preferisco (si potrà cambiare?)

      • Laura Narcisi scrive:

        In effetti siamo più abituati all’ordine opposto, ma il più recente in alto forse è più immediato…

  9. Annafranca Geusa scrive:

    Una bella commedia degna dello stile Woody Allen, e solitamente per lui, con la trovata genile che questa volta è il salto nell’epoca che più si ama, per vederne tutta insieme la bellezza e per poi scoprire attraverso questo, che alla fine meglio il proprio tempo. Un salto con i connotati psicanalitici tanto amati da Allen. Come dice il redivivo Hemingway nel film, si ama e si desidera il passato perché non si è soddisfatti della propria esistenza (o qualcosa di simile) e quindi si cerca lontano la soluzione al proprio disagio. Quindi basta un po’ di coraggio per sanare tutto e stare bene anche nel 2011. Ed è la consapevolezza a cui giunge Gil, grazie al coraggio di osare a cui lo sprona Hemingway e all’autostima infusa da Gertrude Stein e al confronto con un’altra anima insoddisfatta, Adriana!
    Ottimo nella parte lo stralunato Owen Wilson, che amo da sempre, anche nei film di cassetta in cui lui è decisamente valore aggiunto. E infine Parigi…che dire, sempre bella in ogni immagine, rimandando i luoghi di Monet, Lautrec e altri scorci fantastici non noti per non banalizzare con le solite cartoline, seppur d’autore. A proposito, qualcuno mi sa dire dove si trova il posto dove Gil attende l’auto a mezzanotte?

    • Silvia Carbone scrive:

      Già Annafranca, quella frase…
      Si ama e si desidera il passato perché non si è soddisfatti della propria esistenza … O forse, si desidera il passato perchè il presente non soddisfa, annoia…
      Profondo!

  10. Caterina Landolfa scrive:

    A me è piaciuto molto e sono pienamente d’accordo col commento precedente…

  11. Silvia Carbone scrive:

    Termina il film e termina l’atmosfera sognante, in cui si resta immersi durante il film.

    … Almeno questa la mia sensazione come quella di, uscita dal cinema… voler scappare immediatamente a Parigi per catapultarmi nell’atmosfera della Belle Epoque, a me più congeniale!
    Forse poteva essere più sottile e profondo in alcuni passaggi, pensando ad alcuni suoi classici, però a ripensarci bene… non male e spassoso il ritratto della fidanzata (… l’eccessiva semplicità della pietra di luna…) e dei genitori… molto Cheap & cheap!
    Silvia

  12. Giovanni Maria scrive:

    Commedia divertente e leggera, stupenda l’ambientazione e particolare la trama non troppo scontata

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