Si e’ concluso il Torino GLBT Film Festival

La scorsa settimana si e’ conclusa la 27a edizione del “TGLFF – Torino GLBT Film Festival“, la rassegna cinematografica internazionale di film con tematiche omosessuali (“Da Sodoma a Hollywood”).

 

Anche quest’anno e’ stata l’occasione di poter vedere in Italia lungometraggi (ma anche documentari e cortometraggi) provenienti da tutto il mondo e incentrati su una tematica sicuramente poco affrontata dal cinema, sopratutto quello del nostro paese, che si approcia a questi argomenti sempre con enorme circospezione e paura.

 

Per la sezione “Concorso Lungometraggi”, la giuria composta da Antonella Gaeta (giornalista, sceneggiatrice e presidente dell’Apulia Film Commission), Chiara Francini (attrice), Eric de Kuyper (scrittore, semiotico, critico e regista belga), Fabio Canino (conduttore televisivo) e Philippe Vallois (uno dei pionieri del cinema GLBT francese) ha deciso di assegnare il premio Ottavio Mai a “A novela das 8 (Prime Time Soap)” di Odilon Rocha (Brasile 2011) con la seguente motivazione:

Per aver trovato il giusto equilibrio nel raccontare la storia di un paese che vive il dramma della dittatura ma sogna con la televisione, per avercelo mostrato con uno stile che recupera le strategie estetiche di Fassbinder e Almodòvar, per averci suggerito che la vita non è una telenovela e che ciascuno ha il dovere di lottare per la propria libertà“.

 

Il film ambientato in Brasile nel 1978 durante la dittatura militare, in un paese  dove impazza la telenovela “Dancin’ Days” racconta le storie di alcuni personaggi: Dora, un’idealista costretta alla fuga e al silenzio dal suo passato politico e da una crisi personale; Amanda una prostituta sfegatata fan della serie tv; Joao Paulo, un diplomatico che si sente estraneo nel suo paese, sposato e segretamente omosessuale; i fratelli rivoluzionari Vicente e Pedro che combattono il regime nella clandestinità; Brandao, spietato poliziotto servo del potere; Caio, un ragazzo che scopre di essere gay.
E’ un intenso melò congegnato sugli stilemi di una soap, un affresco generazionale che racconta “la meglio gioventù” ai tempi del totalitarismo, un inno alla libertà personale e politica, un affascinante intrigo di vite, destini e colpi di scena, una colonna sonora rigorosamente vintage, opera prima che ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Rio del 2011.

 


 

Per la sezione “Concorso Cortometraggi”, la giuria composta da Luca Bianchini (scrittore e sceneggiatore), Vittoria Schisano (attrice) e Chiara Pacilli (giornalista e regista), ha premiato “The Lesson” di Paul Metz (Giappone 2011) con la seguente motivazione:
Una piccola, grande lezione sul linguaggio universale dell’amore, e la dimostrazione di quanti miracoli sia ancora in grado di compiere. Ed è bello che ci venga ricordato che “Se ami qualcuno glielo devi dire, anche quando dai per scontato che lo sappia.

 

Infine per la sezione “Concorso Documentari” la giuria composta da Alessandro Rais (critico, storico del cinema, direttore della Filmoteca Regionale Siciliana e del Sicilia Queer Festival), Vittoria Castagneto (scrittrice e regista) e Panayotis Evangelidis (scrittore, traduttore e filmmaker), ha assegnato il premio principale a “A Trans” di Chris Arnold (Usa 2012) con la seguente motivazione: “Perché affronta un tema che sempre più affiora nella sua drammaticità, portandolo fuori dall’ombra e rappresentandolo con una efficace varietà di testimonianze, con un ritmo intenso e illuminato da una fotografia assai curata.

 

Ecco comunque il filmato completo della serata di premiazione.

 


 

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