Un film che sembra avere accontentato il palato dei numerosi Amicinema presenti allo Spazio Oberdan alla rassegna sull’eccentrico Emir Kusturica sabato 2 giugno. Ne parliamo qui?
Dati tecnici :
Regia: Emir Kusturica
Sceneggiatura: David Atkins
Attori :principali: Johnny Depp, Jerry Lewis, Faye Dunaway, Lili Taylor
Durata: 142 minuti
Trama:
Il giovane Axel, dopo la morte dei genitori, ha trovato la pace come impiegato presso il Dipartimento per la caccia e la pesca di New York. Un giorno viene chiamato nella città natale, in Arizona, dallo zio Leo, un uomo esuberante che ha una concessionaria di Cadillac ed una bella e prossima sposa, Millie. Leo vuole che Axel sia suo testimone alle nozze e che diventi suo socio in affari. Axel vorrebbe tornare a New York, fino a quando non incontra Elaine, una stravagante vedova che ha sparato al marito e vive con la figliastra Grace. Elaine vive in uno stato mentale precario, ed anche Grace è molto inquieta per la forte presenza della matrigna. Axel allora rimane in città e, poco dopo, lui ed Elaine diventano amanti. Elaine sogna di volare ed Alex l’aiuta. Una sera Leo, in preda ad una crisi depressiva, si riempie di pillole. Chiamato da Millie, Alex accorre ma sull’ambulanza lo zio muore, sognando ancora di arrivare sulla luna . In occasione del compleanno di Elaine, Grace riesce però a conquistare Alex, che è innamorato di lei. Ma la sera, mentre Alex si spiega con Elaine, Grace si allontana sotto la pioggia …
Per apprezzare questo bel film di Kusturica occorre mettere da parte logica e razionalità e lasciarsi travolgere dall’atmosfera surreale e un pò folle che caratterizza questa pellicola..complice un’accattivante e azzeccatissima colonna sonora e un’ottima fotografia la storia prende vita in paesaggi desertici che richiamano, a tratti, i contrasti di colore dei quadri di Dalì…
E chi ha provato il senso di vertigine che l’innamoramento sa produrre certo si ritroverà nella frase ad effetto di Axel ( Depp giovanissimo) “Non lo credevo possibile, ma l’amore mi piombò addosso come un elefante, e fui scagliato in una giungla di sogni”….
Poter rappresentare i sogni più fantasiosi, le irrealtà più assurde, trasporre sullo schermo la fantasia, come un quadro di Bosch (coi i suoi stupendi pesci) che si muove, è la magia del cinema e Kusturica l’arricchisce di una leggerezza senza pari, lasciando allo spettatore il sorriso sulle labbra e una sorta di stato “alterato” !
La vita reale del protagonista passa dal sogno “sognato” ad una realtà di sogno dove tutto ne viene permeato, fino a sradicarlo da ciò che dovrebbe essere una vita “normale” .
E la pesante leggerezza dell’amore e della passione si svelano in personaggi teneri, evanescenti ma anche tragici, dove la voglia di volare e di lanciarsi è la realizzazione del sogno , sia esso il volo stesso o semplicemente l’ebbrezza dell’amore!
E perfino la morte stessa diventa un’ambulanza che corre verso la Luna.
Alla fine si torna alla vita “normale” ma i sogni resteranno gli stessi, con il pesce volante con due occhi dallo stesso lato per vedere in maniera diversa, non per forza più chiaramente, ma semplicemente diversa, con la luce della fantasia!
Onirico, immaginifico,e sconclusionato… in una parola affascinante,.Un protagonista che non vuole crescere, circondato da persone immature al limite della follia, in un’alternanza di dramma ed umorismo che si sviluppano sempre restando all’interno di una dimensione irreale, di sogno. Oltremodo apprezzabile il contributo di Goran Bregovic che è riuscito a creare una colonna sonora che accompagna ed esalta il film in tutto il suo svolgimento.