Il rosso e il blu

Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Il rosso e il blu”.

 

Dati Tecnici

Regia: Giuseppe Piccioni

Con: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Roberto Herlitzka

Durata: 98 minuti

Trama 

Giuliana è la preside scrupolosa di un liceo, dove arriva sempre per prima, predisponendo e perfezionando aule e servizi. Fiorito è un professore di storia dell’arte che ha perso il gusto della bellezza e dell’insegnamento. Prezioso è il giovane supplente di lettere che vorrebbe salvare il mondo e interessare i suoi alunni a colpi di poesia. Operativi dentro una scuola alla periferia di Roma, Giuliana, Fiorito e Prezioso sono costretti a rivedere posizioni e convinzioni. Perché davvero non si smette mai di imparare.
Lo spunto narrativo, fornito dalle pagine di Marco Lodoli e sceneggiato da Piccioni e Francesca Manieri, si svolge lungo i corridoi, la sala insegnanti, le aule, la palestra, individuando i ‘caratteri’ e la varia umanità.

 

Trailer

http://www.youtube.com/watch?v=daYpHhUdBSQ

 

 

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  1. Vito Capozzo scrive:

    A me è piaciuto, come ho gradito Monsieur Lazhar e the detachment. Mentre vedevo il film, mi ritornavano alla mente alcuni racconti di insegnanti, anche loro alle prese con problemi organizzativi della scuola, il dover diventare assistente sociale, tecnico riparatore, ricevere gli insulti da genitori arroganti, ecc.. Gli studenti oggi sono annoiati dei programmi scolastici, è difficile per un docente attirare la loro attenzione, il loro interesse. Herlitka è straordinario, interpreta un insegnante disamorato della scuola, mi è piaciuto nella scena in cui spiega a Scamarcio, come deve essere declamata una poesia. Giudizio 8.

    • Hai ragione Vito, grazie di avermelo ricordato. Lungi da me commentare un film cosi’ poco controverso, però questa tua osservazione mi ha smosso: quel pezzo, sia dal punto di vista della recitazione che della regia, sia del senso è degno di opere ben ben più importanti. Una vera lezione di comunicazione, di teatro, di cinema. Proprio per la sua aciuttezza ed essenzialità. Da scaricare da You Tube appena possibile. Grazie!

  2. Manuela Geri scrive:

    Io in questo film non ho trovato nulla di nuovo. Sì, mi ha fatto fare delle belle risate ma pure un”pisolino” a un certo punto… proprio durante la scena del bacio, mi hanno detto poi!
    Troppe situazioni “accennate” ma non risolte: dov’è finita la madre scomparsa dello studente malato che non torna più a scuola (e perché poi non ci torna a scuola, quando è guarito?) , come finirà fra il Prof Fiorito (che desiste in fretta dal proposito di suicidio) e la sua ex alunna (storia poco credibile, ma per carità..), come poco credibile era il bel Scamarcio …

    Dopo aver visto altri film sulla scuola come DETACHMENT o LA CLASSE, questo non mi è parso
    proprio all’altezza…Sarà che sono esterofila!
    Vedibile, per carità, ma di quelli che io classifico come “inutile” (come diversi- ma non tutti- altri film italiani presentati come “di interesse culturale” e finanziati…dalle nostre tasse!).

  3. Stefano Chiesa scrive:

    Una cosa questo film mi ha restituito con grande forza: i ricordi e le emozioni degli ultimi minuti di scuola che la scena finale restituisce con grande efficacia.
    Mi sono ricordato di quella tensione dell’attesa, dell’aria calda dell’estate che arriva dalla finestra, del richiamo irresistibile delle vacanze, degli ultimi secondi cosi’ lunghi cosi’ pieni prima del suono della campanella e della gioia irrefrenabile, incontenibile che ti spinge fuori dall’aula dimenticando libri, compagni e professori.
    Per il resto il film e’ piacevole, divertente, in alcuni episodi piu’ riuscito in altri meno (Scamarcio ad esempio), il classico voto, con questo film il tema e’ d’obbligo, del 6 pieno e non di piu’.
    Gli unici momenti nei quali si vola e’ quando appare Roberto Herlitzka, surreale, irriverente, favoloso nella sua apatia e nella sua atipicità.
    Mi rimane impressa in mente la scena dell’incontro con il papà di Ciacci e l’eufemismo… una prova, anche di mimica facciale, di grande classe, cosi’ grande che tutto sembra estremamente naturale e quindi estremamente divertente.

  4. Pietro Diomede scrive:

    Prendendo spunto dal libro dell’ex insegnante di liceo Marco Lodoli “Il rosso e il blu”, Giuseppe Piccioni ci racconta la scuola italiana degli anni 2000.
    I minuti iniziali ci mostrano una scuola fatiscente, lasciata a se stessa quasi senza anima con una preside che porta la carta igienica da casa per rifornire i bagni e con la voce fuori campo del professor Fiorito (il decano degli insegnanti) che la definisce come il luogo ove imparare i trucchettini per sfangarla nella vita.
    Detta così il quadro che si vede non è dei più rassicuranti e in effetti dico subito che non siamo dalle parti de L’attimo fuggente.
    L’intento di Piccioni (così come il libro) è quello di focalizzare il ruolo dell’insegnante in un mondo e in un periodo dove istruzione e sanità sono al centro dei tagli dello Stato e per questo motivo per insegnare bisogna trovare risorse che non sono messe a bilancio.
    Piccioni sceglie tre prospettive ben delineate e precise.
    Abbiamo il professor Fiorito che rappresenta la disillusione verso un mestiere che non sente più, un uomo che avverte questa distanza culturale profonda con la propria classe e trova nel ridicolizzare la pochezza dei propri allievi l’unica alternativa a un suicidio fisico visto che quello intellettivo è già avvenuto. L’incontro con un ex allieva che si danna per avere perso la sua migliore lezione sul romanticismo da nuova linfa al suo spirito. A dare corpo e anima al personaggio un Roberto Herlitzka in stato di grazia, un autentico mattatore che con il suo viso scavato ci porta dentro alla storia.
    C’è il professor Prezioso, uno di tanti precari che vorrebbe trovare il canale comunicativo giusto per stimolare questi ragazzi annoiati e demotivati usando anche la sua giovane età che lo dovrebbe avvicinare alla classe anziché allontanarlo. Un cacciatore di illusioni che pagherà sulla sua pelle la sua scelta ma è giovane e si farà le ossa supplenza dopo supplenza.
    E c’è una preside anzi Dirigente scolastico (che rende meglio l’idea) dall’aria distante che deve far quadrare i bilanci della scuola e si trova suo malgrado a mettere in gioco i suoi sentimenti occupandosi di un suo alunno con gravi problemi familiari.
    E la classe? C’è anche lei…..formata da ragazzi senza stimolo, sicuramente disillusi da quello che c’è fuori da quelle mura….totalmente privi di ideali di qualsiasi forma o colore…..un’apatia avallata dall’ignoranza e arroganza dei propri genitori (da vedere la scena del colloquio o della telefonata in classe per credere).
    Onestamente quello della classe è l’aspetto che mi è piaciuto meno nel film, sarà che sono cresciuto in un periodo in cui il liceo rappresentava anche uno status e chi lo frequentava aveva certe caratteristiche sociali-economico-culturali…..ma viene difficile pensare che questi ragazzi rappresentati quasi come dei border line che è già tanto che vadano a scuola possano frequentare il 4 anno di un liceo.
    Giuseppe Piccioni dirige il film con la caratteristica che più lo contraddistingue ossia la leggerezza di tocco anche in situazioni drammatiche, non invade mai è un attento osservatore…..ma se devo usare un gergo scolastico……il ragazzo è bravo, ha potenzialità ma deve applicarsi di più.

    Voto 6 – -

  5. Elena Costa scrive:

    Veramente un bellissimo film. Premetto che, avendo fatto inizialmente come mio primo lavoro, l’insegnante, ho vissuto il film in maniera diversa. Attraverso un tema di poesia che ricorre per tutto il film, mai senza senso e fantastico a mio parere, si parla di stupore, interesse, coinvolgimento, attenzione e decisamente amore. Dove finisce il ruolo dell’insegnante? A cosa serve studiare? E serve ‘solo’ studiare o serve affrontare la vita vera? Con una delicatezza e molta ironia, un cast perfetto e capace. Una preside speciale la Buy, un giovane insegnante idealista, Scamarcio, un disincantato e disilluso Helitzka, vecchio insegnante e una classe con variegati elementi. La vita fatta di ordine e caos. Un caos che spaventa giovani e anziani e che solo lo stupore nel proseguire e il sentimento, ci fan superare. Direi veramente splendido nella sua disarmante semplicità. (io sono particolare e mi sono pure commossa…ma non faccio testo in questo, mi commuovo anche per un bel documentario ….)

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