Io e te

Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Io e te”.

 

Dati Tecnici
Regia: Bernardo Bertolucci
Con: Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco e Pippo Delbono.
Durata: 97 min

 

Trama del film
“La storia di Lorenzo, un adolescente solitario e problematico nei rapporti con la famiglia e con il mondo che lo circonda, che sceglie di passare la settimana bianca nascosto nella cantina di casa. Olivia, la sua sorellastra, piomba con il proprio bagaglio di problemi nella vita del fratello, rovinando i suoi accurati piani di fuga dalla quotidianità che lo opprime. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.”

 

Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=cVWgjsXmNOg

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  1. Pietro Diomede scrive:

    A 9 anni da The Dreamers con in mezzo tante sofferte vicissitudini personali, Bernardo Bertolucci
    Ritorna dietro la macchina da presa adattando per il grande schermo un libro e un autore che è lontano anni luce il suo cinema e la sua visione del mondo. Niente politica e grande Storia ma intimo tormento.
    Questa scelta, per molti molto azzardata, io la trovo ottimale per un artista che vuole uscire dalla depressione figlia della sua sedia a rotelle e amplificata dalla morte del fratello a cui è dedicato il film.
    Questo approccio terapeutico credo abbia fatto bene sia al regista che al film visto che la prima sensazione che ho avuto è una certa freschezza narrativa, non sembra nemmeno un’opera diretta da un settantaduenne con un curriculum pesante sulle spalle.
    Io e te è tratto dall’omonimo sofferto romanzo breve di Niccolò Ammaniti e vede protagonista Lorenzo un quattordicenne con gravi problemi relazionali che approfitta di una gita scolastica in montagna per isolarsi per una settimana nella sua cantina vista come un rifugio protettivo dal mondo esterno. Proprio lì è costretto a una convivenza forzata con la sua sorellastra Olivia, una ragazza alla deriva senza un punto di riferimento affettivo che ha vincolato la sua vita alla droga.
    In questa settimana impareranno a conoscersi e scoprire i tanti punti in comune che li aiuteranno in futuro.
    Bertolucci conscio della sua nuova prospettiva di macchina, si adatta alla dimensione e segue e descrive i protagonisti alla loro altezza evidenziando che è solo il loro punto di vista a interessare.
    La scena iniziale è quasi citazionista visto che apre con un colloquio fra Lorenzo e il suo psicologo paralitico poi vira tutto sui primi piani dei due ragazzi, sui loro discorsi, i loro disagi e le loro sofferenze…..sulla loro autoemarginazione in un -1 che è sufficiente per non essere notati.
    Rispetto alle sue ultime opere che rappresentavano una certa gioventù che aveva la fisicità dei modelli di Calvin Klein (da Liv Tyler a Eva Green fino a Michael Pitt), Bertolucci sceglie volti non bellissimi ma inerenti al contesto come Jacopo Olmo Antinori che è un adolescente dallo sguardo allucinato di Malcom Mc Dowell o Tea Falco espressione di un potenziale segnato dall’autodistruzione.
    Fin dalle interviste si capisce come questo lavoro sia stato per Bertolucci una sorta di nuova linfa vitale a tal punto di virare dal finale del libro optando verso una sorta di speranza e chiudendo con il sorriso del ragazzo arrabbiato…..
    Insomma da un breve romanzo un film breve ma intenso verso una nuova vita artistica
    Voto 7

  2. Cristina Ruggieri scrive:

    Io e te è un romanzo di formazione. Lorenzo, un ragazzino adolescente chiuso in se stesso, incapace di comunicare con i suoi coetanei, legato alla madre in modo ancora infantile, si chiude per una settimana in cantina pur di non dover andare in settimana bianca con i suoi compagni. Programma meticolosamente ogni dettaglio, le provviste per una settimana, la ciabatta per la corrente, il computer, i libri, la colonia di formiche da studiare con la lente di ingrandimento. E in compagnia di questi oggetti, che può controllare e decidere quando usare è felice. Con gli esseri umani no. Perchè gli esseri umani hanno una loro volontà, diversa dalla sua, con la quale non è in grado di venire a patti. Gli esseri umani hanno richieste, aspettative che lui non può controllare.
    Emblematica in questo senso l’uscita dalla scuola in cui Bertolucci riprende Lorenzo nella calca che si ostina ad andare in direzione opposta a quella degli altri. O la scena al ristorante in cui le linee oblique con cui Bertolucci riprende la scena rispecchiano gli spigoli dell’anima di Lorenzo e l’inutile tentativo di farsi rassicurare dalla madre, che non capisce.
    Ma nonostante la pianificazione nella cantina irrompe il più imprevedibile e incontrollabile degli esseri umani: la sorellastra tossica Olivia. Una bravissima Tea Falco. Lorenzo la odia per aver invaso il suo mondo perfetto , vorrebbe cacciarla ma è costretto ad accoglierla per il ricatto di lei.
    E questa convivenza forzata, il contatto con una vita dolorosa ma più adulta, lo porterà verso l’amore dell’altro da sè, verso la voglia di interagire non solo con le formiche o i libri, ma anche con un’altro essere umano. Bertolucci filma questa seconda parte in modo claustrofobico dentrola cantina che diventa il simbolo della prigione del sè in cui Lorenzo si è rinchiuso. L’uscita alla ricerca delle medicine per Olivia, è anche l’uscita dal mondo dell’io assoluto dell’adolescenza.
    Per Olivia, a differenza di Ammaniti, Bertolucci ci lascia con un finale aperto, ciascuno di noi può immaginarselo a modo suo. Come donna lo ringrazio. Ma guardandomi intorno ho paura che abbia ragione Ammaniti. L’Italia non è (più) un paese per giovani donne.

  3. Elena Costa scrive:

    Nel week end ho visto il film di B.Bertolucci IO e TE, tratto dal romanzo di N.Ammaniti.
    Non si può dire che Bertolucci non sia un grande regista. Belle la fotografia e le riprese, la musica, l’impianto di sceneggiatura….ma alla fine a me questo film non è piaciuto proprio. La storia si conosce, quella di due ragazzi difficili pieni di paranoie, Lorenzo in conflitto con la madre e il mondo intero, Olivia drogata che cerca di disintossicarsi ma ferita da un abbandono che non sa digerire.
    Si chiudono in una cantina per una settimana per sfuggire alla realtà. Insieme, con tanti conflitti iniziali, si ritrovano…
    La maggior parte del film è claustrofobico per forza di cose. La bella parabolina che porta due anime perse a ritrovare se stessi nel dolore dell’altro….per me scontata e banale.
    E’ un film che la critica ama e considera poetico…ma dove? Salvo qualche rara scena simbolica, vedi il formicaio e la passione per gli animali….tutto il resto lascia il tempo che trova.
    A me spiace perchè io adoro Bertolucci, ho visto e ho tutti io suoi films, quindi mi pesa dire ciò. Ma come sapete non sono una persona ipocrita o timorosa.
    Poi fate voi, anzi, vorrei proprio sentire pareri diversi ….

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