L’agenda della settimana cinefila milanese – da venerdì 28 dicembre a giovedì 3 gennaio

Venerdi’ 28 dicembre

Termina la rassegna “Progetto Renoir” ciclo dedicato al pittore Pierre-Auguste Renoir e a suo figlio il regista Jean Renoir.
Tra i film presentati c’e’ in anteprima “Renoir“, del regista francese Gilles Bourdos, presente all’ultima edizione del Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard.
Il programma completo lo trovate su http://oberdan.cinetecamilano.it/eventi/2598/

 

Lo spazio Oberdan recupera questo mese un autentico film-culto degli anni Sessanta, Billy il bugiardo, primo lungometraggio di uno dei maestri del cinema inglese: John Schlesinger.
Billy è uno dei titoli di punta di un movimento artistico e di pensiero che in quel decennio tentò di ribellarsi allo stagnante conformismo dell’epoca, all’ipocrisia e alla volontà conservatrice di una società preoccupata solo di mantenere i propri consolidati privilegi.
Da non perdere poi le splendide interpretazioni degli allora giovani Tom Courtney e Julie Christie.
Il programma completo lo trovate su http://oberdan.cinetecamilano.it/eventi/billy-il-bugiardo/

 

Organizzato dall’associazione La Scheggia parte “Salotto Super8 – film in pellicola, merende e sonorizzazioni dal vivo“, tre giorni di cinema e musica alla Sala Mostre di Santeria, a partire dalle 16.
Tappeti, luci basse e un proiettore Super8 per un programma che giorno dopo giorno passerà dal superclassico per famiglie (con sonoro) di metà pomeriggio a compilation e cut-up sonorizzate dal vivo da musicisti e dj Fat Jesus.
Oggi La bottega di Babbo Natale (cortometraggio) e Bianca e Bernie (lungometraggio). Domani Pomi d’Ottone e manici di scopa (cortometraggio “la partita di pallone”) e La Spada nella Roccia (lungometraggio), domenica 30 invece La carica dei 101 (lungometraggio) e Pierino e il Lupo (cortometraggio).
Il programma completo lo trovate su http://www.lascheggia.org/salottosuperotto.html

 


 

Sabato 29 dicembre

Rapporto Confidenziale e Minema presentano “Not in Tel Aviv” (Israele, 2012) regia di Nony Geffen, premio speciale della giuria Cineasti del presente, 65. Festival internazionale del film, Locarno.
Proiezione speciale per l’Italia in collaborazione con il regista.
Alle ore 21 presso MINEMA -  MARSELLERIA PERMANENT EXHIBITION -  Via Paullo 12A, 20135 Milano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria qui
Versione originale ebraica con sottotitoli in inglese. Seguirà una conversazione a distanza con il regista.

 

Martedi’ 1 gennaio

Parte la rassegna “Omaggio a Ingrid Bergman“, dedicata alla grande attrice svedese, della quale vengono presentati sei film oltre alle due magnifiche copie restaurate di due grandi film di Roberto Rossellini: Viaggio in Italia e Stromboli.
 
Il programma completo lo trovate su http://oberdan.cinetecamilano.it/eventi/viaggio-in-italia-e-stromboli-due-capolavori-restaurati-omaggio-a-ingrid-bergman-2/

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  1. Davide Righini scrive:

    Una parola su Progetto Renoir che è stato straordinariamente interessante per chi (come il sottoscritto) poco o nulla sapeva di quanto sia stata importante questa famiglia per la cultura francese . Il film sulla vita di Renoir (Pierre-Auguste), il pittore, e più specificamente sui suoi ultimi anni (in cui -per ragioni di salute- si era recato in Provenza, dove il clima era decisamente più gradevole di Parigi, dove si era spostato per lavorare dalla natia Limoges) ci ha presentato il figlio, Jean. Costui, secondogenito dell’affermatissimo pittore, combatte nella Prima Guerra Mondiale (l’azione si svolge nel 1915-16) e, ferito ad una gamba, viene mandato presso la tenuta del padre in convalescenza…Qui cominciamo a conoscere meglio l’uomo; la genesi della sua critica al militarismo, alla guerra, e soprattutto, a quello che la guerra comporta soprattutto per i più deboli…Tuttavia la sua attitudine artistica è differente da quella del padre….egli è attirato dalla “relativamente” nuova “arte cinematografica” e non è la “joie de vivre” dell’anziano genitore che vuole testimoniare con la sua opera. Il film praticamente si innesta su questo incontro/scontro padre-figlio (anche grazie ad una modella di cui il giovane si innamorerà) che avrà la durata della convalescenza (ebbene sì, Jean tornerà a combatere). Sappiamo poi, dai titoli di coda, che Jean (oltre al primogenito anche lui ferito durante il conflitto) torneranno dalla guerra e che il padre morirà subito dopo (nel 1919). Jean diventerà regista e saranno suoi alcuni tra i film considerati dai francesi tra i migliori mai girati dai compatrioti. Approfittando della possibilità dell’ Oberdan di vedere sul grande schermo uno di questi (per la precisione “La grande Illusion” del 1937) siamo stati davanti ad un film capolavoro! Tra le peculiarità: film di guerra dove questa viene narrata nelle ricadute (devastanti) nella vita reale degli uomini e non negli ideali iperuranici che l’hanno giustificata. La mancanza di retorica (rara allora, rarissima oggi) riesce a nascondere, attraverso una comunque solida sceneggiatura (la storia di alcuni ufficiali francesi che tentano di fuggire da diversi campi di detenzione tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale) un fortissimo giudizio morale negativo sulla guerra. Tutti i contrasti sono presenti : da quelli ovvi di nazionalità, a quelli (molto meno ovvi) di classe sociale tra compatrioti, a quelli derivanti dal dovere, sino pertanto a quelli razziali . La situazione si evolverà in maniera tale che ci sarà posto anche per una figura femminile, di cui non dirò nulla (per non farvi perdere il piacere di vedere il film) se non il nome dell’attrice : Dita Parlo http://www.wszczecinie.pl/images/articles/1315089890.jpg che i cinefili degli anni 80/90 non possono non ricordare nella sigla di Fuori Orarario di Raitre

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