Per favore non versatemi acqua, ma whisky a volontà !

Non ci sono dubbi a riguardo, la bevanda alcoolica più gradita e consumata dai protagonisti delle pellicole cinematografiche è la pregiata “acqua della vita”, meglio nota come whisky.

L’immagine di molti attori famosi è indissolubilmente legata al bicchiere di whisky che sorseggiano al bar, pronunciando frasi che rimangono impresse nella nostra memoria. Un’indimenticabile icona del cinema americano come  Humprey Bogart non sarebbe tale senza un bicchiere di whisky tra le mani.

Come dimenticare, poi,  la prima frase pronunciata da Greta Garbo nel suo primo film “parlato” Anna Christie (1930), dove l’attrice ordina al barista un whisky con ginger alè a parte.

Le bottiglie di scotch e bourbon sono una presenza abituale e frequente all’interno dei set cinematografici e non mancano innumerevoli titoli di pellicole in cui la bevanda alcolica è annoverata ( ricordiamo ad es. i recenti “Faith, love and Whisky” della regista bulgara Kristina Nikolova e il film uruguayano “Whisky” del 2004, dove whisky non si riferisce alla bevanda alcolica, ma, similmente a cheese, al termine pronunciato al momento dello scatto fotografico).

Irrinunciabili per gli amanti della bevanda al malto anche i film in cui il whisky diventa elemento chiave della trama.

Ultimo in ordine temporale tra i film che innalzano il distillato al ruolo di protagonista è il nuovo film di Ken Loach, ambientanto nella città scozzese di Glasgow. Nella commedia brillante “La parte degli angeli” (2012) il whisky pregiato è lo strumento attraverso cui si realizza il riscatto dal disagio sociale del giovane protagonista.

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Anche nella recente pellicola “Lawless”(2012) del regista cinematografico John Hillcoat  il fulcro della vicenda ruota intorno alla distillazione del whisky. Ispirato ad una storia vera il film descrive le vicende dei mitici fratelli Boundurant, che negli anni  del proibizionismo in Virginia producevano clandestinamente la preziosa bevanda alcolica. Tra il 1929 e il 1935, i tenaci montanari che distillavano quel whisky ‘color della luna’ fronteggiarono a muso duro le forze dell’ordine che, a loro volta, pretendevano il controllo, a suon di mazzette, del traffico degli alcolici.

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Tornando indietro nel tempo riscopriamo anche la divertente commedia “Whisky a volontà”(1949),  presentata al festival di Torino come antesignana di quello  di Ken Loach. “Questo film del regista scozzese Alexander MacKendrick narra le vicende degli abitanti di una sperduta isoletta delle isole Ebridi,  che diventano protagonisti del recupero di un cargo carico di bottiglie di whisky naufragato a poca distanza. In questa divertente pellicola il whisky, pubblicizzato e incentivato, è solo un pretesto per una satira societaria che legge con notevole autoironia pregi e difetti di chi quei luoghi li abita veramente.

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