Dialoghi con… Walter Veltroni

La scorsa settimana l’appuntamento infrasettimanale degli Amicinema è stato dedicato all’ultimo film di Susanna Nicchiarelli “La scoperta dell’alba“, una pellicola molto intensa e piena di sensibilità che viaggia tra il presente e il recente passato degli anni di piombo delle Brigate Rosse.

Il soggetto di quest’opera è tratto dall’omonimo libro di Walter Veltroni uscito nel 2006 e proprio lui gentilmente nel mezzo dei suoi impegni attuali si è prestato a rispondere ad un paio delle nostre domande.

Benvenuto Walter nel sito degli Amicinema e nel nostro spazio Dialoghi, siamo molto contenti di poterti intervistare visto che condividiamo la stessa passione e la stessa emozione per il cinema di qualunque genere sia.
Ci prendiamo qualche libertà e vista l’informalità della situazione ti diamo del tu.

Ti chiediamo subito: sei soddisfatto del risultato di Susanna Nicchiarelli? E soprattutto, gli attori sono quelli che ti saresti immaginato nelle parti dei tuoi personaggi?

Il film mi è piaciuto anche se  in certi aspetti è notevolmente diverso dal libro. O forse proprio per questo, visto che i due strumenti creativi, il mio romanzo e il lavoro cinematografico di Susanna Nicchiarelli hanno una loro autonomia profonda e ben distinguibile.
Per quanto riguarda gli attori ne ho sicuramente apprezzato la recitazione, mentre il fatto che la regista abbia deciso di trasformate il protagonista maschile del libro in una donna mi evita il gioco (anche divertente) degli specchi tra i volti che io avevo immaginato e quelli che sono stati scelti per il  cinema.
Ma, ripeto, gli attori sono bravi e convincenti.

Come critico cinematografico avrai scritto molte volte di film tratti da libri nei quali il lavoro dello scrittore viene modificato per adattarlo alle esigenze della rappresentazione cinematografica.
Come ti sei sentito per una volta a essere in quella parte?  Il libro è stato variato in alcuni punti, ad esempio sul personaggio principale, sulla locazione temporale e su alcune scene/personaggi inseriti ex-novo. Che ne pensi? Anche se immagino che tutte le variazioni siano state concordate con te…

Un libro e un film sono opere che hanno grammatiche, linguaggi e regole interne diverse.
I cambiamenti che sono stati introdotti in fase di sceneggiatura e poi nell’opera finita sono frutto del lavoro di Susanna Nicchiarelli e rispondono al percorso che lei si è costruita leggendo il mio libro.
Il fatto che una regista abbia scelto di cambiare in donna il protagonista è da questo punto di vista esemplare, poiché impone una dinamica psicologica a lei affine, a riprova di quanto fosse giustamente determinata a fare proprio il tema del romanzo.
Quando, anche da critico e appassionato di cinema, mi trovo a pensare a film tratti da opere letterarie, cerco di separare il giudizio, di non guardare tanto alla rispondenza tra i due ma  se la “macchina narrativa” cinematografica funziona.

 

Infine la classica domanda finale di queste brevi interviste.
Sul nostro sito abbiamo una rubrica chiamata “I migliori film della nostra vita”, dove i nostri visitatori lasciano le tre loro migliori pellicole e le loro emozioni collegate ad essi.
Quali sono i tre migliori film per Walter Veltroni ?

2001 odissea nello spazio, Il cameraman, Miracolo a Milano. Ma tre sono proprio pochi..

 

Grazie mille Walter per aver partecipato al nostro spazio interviste.

Chi ancora non ha visto il film, e magari è stato incuriosito da questa intervista, può trovarlo ancora in sala al cinema Centrale di Milano.

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