Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Django Unchained”.
Dati Tecnici
Regia: Quentin Tarantino
Con: Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Sacha Baron Cohen, Kurt Russell, Christoph Waltz, Jamie Foxx, Don Johnson e Anthony LaPaglia.
Durata: 165 min
Trama del film
“Schultz è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle, e solo l’aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle – vivi o morti.
Il successo dell’operazione induce Schultz a liberare Django, sebbene i due uomini scelgano di non separarsi. Al contrario, Schultz parte alla ricerca dei criminali più ricercati del Sud con Django al suo fianco. Affinando vitali abilità di cacciatore, Django resta concentrato su un solo obiettivo: trovare e salvare Broomhilda, la moglie che aveva perso tempo prima, a causa della sua vendita come schiavo.”
Pietro concordo con te ma solo in parte. Per i primi due terzi il film è splendido. Al punto che ero pronta a ricredermi sulla superficialità di Tarantino e sul suo gusto dello splatter fine a se stesso, per puro divertimento estetico. Finalmente Tarantino mette il suo talento al servizio anche di una bella idea, avevo pensato.
Ma quando Christoph Waltz esce di scena il film perde la sua identità e diventa la solita solfa che diverte Tarantino e il pubblico (eccetto me) ma che neutralizza l’originalità della prima parte. Ma il top del disgusto mi è arrivato con la frase finale che Django dice al servitore nero Steve: “Su una cosa Calvin aveva ragione, io sono uno su 10mila”. Visto che questa frase implicava che i neri sono sottomessi per loro natura, in questa frase c’è tutto il razzismo di cui ha parlato Spike Lee. (I neri sono geneticamente portati al servilismo). E del resto Tarantino non può capire perchè gli schiavi neri in america non si siano ribellati mettendo in atto le carneficine che la sua immaginazione gli suggerisce e che lui mette in questo film. La cultura nera gli sfugge completamente.
Concordo Cristina che l’uscita di scena di Waltz e Di Caprio avviene troppo presto escludendo il vero motore di questo film……
Per la storia del razzismo……io giudico Tarantino un bambinone di 50 anni e il film è un puro luna park non credo che avesse un suo obiettivo sociologico……è una frase ad effetto buttata lì……
Tarantino è pur sempre quello che fa morire Hitler in un cinema in fiamme……
Maledetto Quentin…..ce l’hai fatta un’altra volta!!!!
Il geniale regista di Pulp Fiction continua il suo percorso cinematografico omaggiando il cinema che lo ha accompagnato nella sua crescita professionale e che ha fagocitato quando era commesso in una videoteca.
Questa volta è il turno del western…..ma non di quello epico alla John Ford ne di quello crepuscolare di Clint Eastwood ma bensì dei nostri spaghetti western quelli girati da Sergio Leone e Sergio Corbucci…..e come fu per Bastardi senza gloria che prese in prestito perfino il titolo americano di “Quel maledetto treno blindato” (il film che lo ispirò) anche in questo caso la citazione è in fin dal nome del personaggio che da il titolo al film Django…..ossia il pistolero solitario interpretato da Franco Nero.
Fin dall’inizio sappiamo in quale territorio ci stiamo addentrando…..la canzone scritta appositamente da Bacalov e i titoli di testa sono un chiaro rimando a quel cinema che fece lustro all’Italia……poi è solo e tanto Tarantino pensiero…..il protagonista è uno schiavo di colore liberato dalle sua catene (da lì il gioco di parole “unchained”……con la doppia valenza del termine “scatenato”) da un cacciatore di taglie tedesco con una grande forza dialettica (così da permettere allo sceneggiatore Tarantino di sbizzarrirsi in dialoghi straordinari) e vestito da damerino come tutti gli europei in trasferta nella terra dei cowboy.
Del cinema di Tarantino c’è l’estetica della violenza (con flotti di sangue ad ogni sparatoria vedere l’inizio per credere) accompagnata dal sadismo dei suoi personaggi negativi rappresentati a tutto tondo da un Di Caprio dai denti marci che si diverte a far dilaniare dai suoi cani chi sgarra contro di lui…..c’è il senso del kitch più smodato rappresentato dal cameo regalato a Don Johnson…..c’è il linguaggio triviale a go.go per i cultori della statistica che se si sono divertiti a contare i fuck di Pulp Fiction qui si esalteranno a contare i Nigger pronunciati nei 165 minuti di pellicola……c’è il senso dell’umorismo atto a sdrammatizzare l’eccesso di violenza come nella divertente messa in scena del KKK di dilettanti….c’è l’uso del ricordo rappresentato come fosse un altro film…..
Per fare ciò Tarantino usa in maniera funzionale lo splendido cast che ha a disposizione……non me ne voglia Jamie Foxx che è il protagonista ma il Dott. Schultz interpretato da un immenso Christoph Waltz è da Oscar immediato (e non è detto che non arrivi il secondo per attore non protagonista vedendo quello che è accaduto ai Golden Globe) un’icona insostituibile per il regista che, usando il gioco delle citazioni tanto care a Tarantino anche alla luce del cattivo di Bastardi senza gloria, potrebbe essere il suo Klaus Kinski.
Django Unchained è un grande baraccone dove è impossibile non divertirsi…..un divertimento a cui non si è sottratto lo stesso regista che si è voluto regalare cinque minuti da cow-boy……
Al termine del film mi sono sentito come un ragazzino che è andato a Gardaland e in tre ore è riuscito ad andare in tutte le giostre…..e quando nel turbinio di citazioni ti accorgi che quel maledetto Tarantino conclude Django con una doppietta dedicata a Il buono, il brutto e il cattivo e a Trinità non puoi che dire grazie Maestro!!!!!
Di solito concludo con un numero (è in questo caso sarebbe mooooolto alto)…..ma citando Celentano “L’emozione non ha vo….to”