Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Bellas Mariposas”.
Dati Tecnici
Regia: Salvatore Mereu
Con: Micaela Ramazzotti, Sara Podda, Maya Mulas, Luciano Curreli e Maria Loi.
Durata: 100 min
Trama del film
“Tratto dal libro “Bellas Mariposas” di Sergio Atzeni (Sellerio Ed.). Cate ha undici anni, tanti fratelli e un padre pezzemmerda. Vive alla periferia di Cagliari, ma vorrebbe fuggire: sogna di fare la cantante, non vuole finire come sua sorella Mandarina, rimasta incinta a tredici anni, o come Samantha, la ragazza oggetto del quartiere. Solo Gigi, un vicino di casa, merita il suo amore. Ma oggi, 3 agosto, la vita di Gigi è in pericolo: Tonio, uno dei fratelli di Cate, vuole ucciderlo. Intanto Cate trascorre con Luna, la sua migliore amica, il giorno più lungo della loro vita, tra il quartiere, il mare e le strade del centro. Quando scende la sera, tutto sembra perduto, ma dal nulla compare una bellissima donna: la coga Aleni, una strega che può leggere il futuro delle persone.”
Ci sono film che trovo belli perché perfetti, o quasi, completi, armonici, e ci sono quelli che, seppur imperfetti e con qualche evidente pecca, hanno dentro qualcosa di talmente bello che emerge e colpisce. E’ il caso di “Bellas Mariposas” dove le due adolescenti protagoniste, spigliate e toste, emergono con la forza della loro spontaneità e del loro animo ribelle e puro, come farfalle che svolazzano leggere (ma spesso anche gravi) sul lerciume. La completezza e la bellezza di questa amicizia, il realismo dell’una che compensa i sogni azzardati dell’altra, genera la forza di reagire al degrado della triste periferia che le circonda. Cagliari è solo la connotazione del dialetto parlato, ma il degrado è quello di tante periferie urbane, abbandonate a se stesse.
La maggior parte dei personaggi maschili esce con una pessima immagine, ritratti in varie, piccole e grandi aberrazioni, ma non scandalizziamoci di questa insistenza e, superando qualsiasi generalizzazione, guardiamo in faccia la realtà: i casi di cronaca quotidiana parlano chiaro.
Molto interessante la regia che con sensibilità svolge fluidamente il film tra primi piani narranti della spavalda e tenera protagonista e la storia stessa e che fa muovere i personaggi tra lo squallido e claustrofobico grigiore del borgo e il libero, puro e trasparente mare.
E in tutto questo ho potuto dimenticare qualche attore troppo improvvisato, un po’ di forzature e qualche azzardata citazione.