Come di consueto diamo spazio ai vostri commenti su questo film dedicato all’interessante biografia dell’artista cilena.
Dati tecnici
Regia : Andrés Wood
Attori principali :Francisca Gavilán, Christian Quevedo, Thomas Durand, Luis Machín, Gabriela Aguilera
Durata : 110 minuti
Trama : Dal tendone che ha installato a Santiago, Cile, a Violeta Parra fanno visita le persone che hanno influenzato la sua vita. Lei è viva, ma forse è morta. Noi scopriremo a poco a poco i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie. Non solo scorgendo le sue molteplici opere, ma anche i suoi ricordi, i suoi amori e le sue speranze. I suoi successi restano sospesi in un viaggio appassionante assieme ai personaggi che l’hanno fatta sognare, ridere e piangere.
Trailer :
Paesaggi (anche interiori) sconosciuti e suggestivi mostrati attraverso sapienti inquadrature, raccontati dalle parole del popolo cileno, “ascoltati” grazie alla bellissima voce dell’attrice protagonista e alla sua passionale, rabbiosa, malinconica chitarra. Violeta si è sporcata le mani con i colori con cui riempiva le tele, con la terra del suo paese, con l’amore per gli uomini, per i suoi figli e il suo paese, col rancore e il senso di inadeguatezza, di impotenza, e infine con la solitudine. Mi piace ricordarla mentre si sporca le mani e il viso mangiando frutti selvatici, bambina avida e curiosa di provare tutto e non negarsi nulla, nel bene e nel male.
L’aspetto più convincente del film è l’interpretazione di Francisca Gavillan, che anche nell’interpretazione vocale entra perfettamemente nei panni di un personaggio complesso e affascinante come Violeta Parra.
Il film ha il pregio di dare rilievo all’anima artistica di Violeta Parra, mettendo in luce la sua personalità forte, determinata, ostinata, ma non priva di inquetudini, disequilibri e fragilità. Come donna trovo davvero difficile non essere toccati e affascinati da Violeta, dalla sua passionalità travolgente, dal suo talento che non nasce sui libri, ma dall’incontro con la vita reale, con le asperità della vita quotidiana…
Sono d’accordo – in parte. Anch’io ho trovato il ritmo discontinuo e a volte troppo lento. Tuttavia il film mi è piaciuto, ma secondo me ho retto bene i momenti “morti” perché conoscevo la figura e un bel po’ delle canzoni di Violeta Parra, ne sono affascinata, aspettavo di saperne di più. Per chi fosse del tutto a digiuno sulla sua biografia, la noia potrebbe essere un forte deterrente: insomma non credo che il film sia adatto a incuriosire.
Ci sono due differenti modi secondo me per approcciare un film come “Violeta Parra”.
Da un lato il film inteso come biografia funziona molto bene raccontandoci la vita dell’artista cilena e facendoci conoscere le sue bellissime canzoni. E’ una ottima occasione per farsi incuriosire dalla personalità e dal mondo musicale della Parra.
Nel senso invece di opera d’arte, escludendo quindi la meritoria opera divulgativa, la pellicola alterna momenti intensi ad altri un po’ noiosi, forse perche’, come notato da molti, calca molto sull’aspetto tragico di Violeta e il ritmo a volte è troppo lento e privo di contenuti.
Ho molto apprezzato il montaggio che il regista Andrés Wood ha ideato con continui salti avanti ed indietro, seguendo il filo non lineare del pensiero della protagonista.
Che e’ resa in maniera perfetta dall’attrice Francisca Gavilán che tralaltro interpreta tutte le canzoni del film non sfigurando davvero.
Insomma il giudizio finale e’ abbastanza positivo, nella penuria delle proposte di questo luglio e’ uno dei film che vale la pena vedere.