Anni felici

Protagonista dell’uscita cinematografica di ieri sera al cinema Colosseo il film “Anni felici” di Daniele Luchetti. Che impressione vi ha lasciato il ritratto intimo e personale degli anni settanta che il regista ci regala con questo nuovo film ?

A voi la parola, in questo spazio dedicato alle vostre opinioni e commenti personali.

 

 

 

Dati tecnici :

 

Regia : Daniele Luchetti

Attori principali : Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti

Durata : 100 minuti

Trama :

1974, Roma. Guido è un artista che vorrebbe essere d’avanguardia, ma si sente intrappolato in una famiglia troppo borghese e invadente. Serena, sua moglie, non ama l’arte, ma ama molto l’artista e infatti lo “invade”. I loro figli, Dario e Paolo, 10 e 5 anni, sono i testimoni involontari della loro irresistibile attrazione erotica, dei loro disastri, dei tradimenti, delle loro eterne trattative amorose. Tra happenings artistici, colpi di testa, film in super 8, pigre vacanze, design e confessioni, il film racconta gli anni felici – ma che sembravano infelici – di una famiglia che, provando ad essere più libera, si ritrova in una prigione senza vie di fuga. Riusciranno a salvarsi?


Trailer

http://youtu.be/Na0Gol6w56I

 

 

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  1. Pietro Diomede scrive:

    ANNI FELICI
    Dopo Mio fratello è figlio unico e La nostra vita, Daniele Luchetti conclude la sua personale trilogia sulla famiglia italiana raccontando la famiglia che conosce meglio……la sua……firmando il suo film più intimo.
    Al centro della storia ci sono Guido e Sandra una coppia che vive il proprio amore in maniera viscerale e contraddittoria……lui è un artista alternativo pieno del suo ego che lo fa saltare di fiore in fiore o meglio da modella a modella, lei una donna cresciuta a essere moglie e mamma un ruolo che sente un po’ stretto per quei anni ’70.
    Luchetti parte timido e sbanda più volte all’inizio come se la materia trattata sia difficile da gestire…..i figli della coppia sono un po’ troppo ai margini, il padre rischia più volte di strabordare e la Ramazzotti come madre ci mette un po’ prima di trovare il personaggio ricalcando la madre de La prima cosa bella….
    Poi all’improvviso arriva il regalo della cinepresa e il film decolla……la narrazione passa dall’alto verso il basso a quella ottimale del romanzo di formazione……a questo punto i bambini non solo ci guardando ma ci filmano, ci osservano, ci filtrano e poi ci giudicano…..
    I filmini saranno rivelatori di verità, di sentimenti puri e repressi, di crisi e tensioni e l’alter ego del regista è bravissimo a guidarci nell’evolversi della vicenda…….
    Bellissimo il suo sfogo al porto che fa prendere coscienza ai propri genitori, intenso il confronto tra Kim Rossi Stuart ( che ha avuto la capacità di vestirsi addosso il suo personaggio come un sarto) e Ramazzotti dopo il tradimento alternativo ma il pezzo migliore è l’auto citazione del mondo pubblicitario che è la premessa dello sfogo della artista che ha represso il proprio talento per il giudizio della madre.
    Imperfetto ma sentito, irrisolto ma che secondo me si farà ricordare di più nella filmografia di Luchetti……Anni Felici è un film che va in crescendo e alla fine ci si sente come il critico d’arte che prima distrugge Rossi Stuart rimediando un cazzotto ma che alla fine sente dentro quello che l’opera vuole dire rimanendo toccato….
    Voto 7+

  2. Sonia Willki scrive:

    SARA’ CHE AMO IL “TRAGICOMICO” … DA NN PERDERE!

  3. Lorenzo Catacchio scrive:

    Pienamente ricostruito il periodo degli anni Settanta, l’arte dell’avanguardia spesso di dubbio gusto, l’amore libero, il femminismo, la famiglia molto piccolo borghese ma ancora formalmente unita – si vedono i manifesti del referendum sul divorzio del 1974 e forse non è un caso la scelta dell’anno
    Mi è piaciuto molto Kim Rossi, ormai attore maturo dopo “Vallanzasca … ” e Micaela Ramazzotti ancora mamma in conflitto interiore come ha fatto ne “La prima cosa bella” .

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