Mercoledì 16 ottobre “Gloria” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.
Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.
Dati Tecnici
Regia: Sebastián Lelio
Interpreti: Paulina García, Sergio Hernández, Diego Fontecilla e Fabiola Zamora
Durata: 110 min
Trama del film
“Una storia ambientata a Santiago e focalizzato su Gloria, una donna di 58 anni dallo spirito libero, e la realtà della sua relazione con un ex ufficiale di marina che ha incontrato in un club.”
Il film non mi è piaciuto per la mancata capacità della protagonista di dare senso alle relazione in maniera chiara, la continua ricerca di stare ” a galla” come un’adolescente….non le fa vivere con maturità e pienamente il suo amore. Traspare una donna triste che intreccia relazione e vive un profondo malessere mascherato con forme di felicità. La sua relazione con il compagno, anche il rapporto con i figli, privo di dialogo e sempre sfuggente. Nel film si sente una continua forma di colmare “qualcosa” di triste e frustante che
sente. Emerge una sofferenza mascherata e chiusa della protagonista in relazioni che la trascinano.
Personalmente avevo alte aspettative, ma sono rimasta piuttosto delusa…diciamo che il ritratto di Gloria presentato nel film non mi ha entusiasmato, anzi mi ha rattristato. Più che una donna sensibile e vitale, a me è sembrata una donna attanagliata dalla solitudine e dall’insoddisfazione di un’esitenza frustrante e fortemente priva di appagamento. Culmine di questa tristezza esistenziale mi è parsa la storia d’amore con Rodolfo, un’arrogante ricerca di soddisfazione personale e di appagamento, senza reale volontà di mettersi in gioco e di cercare una comunione spirituale. Nel coinvolgimento di Rodolfo nel contesto di una terrificante riunione di famiglia emerge ancor di più la modalità arrogante ed insensibile di questa donna..come non capire la fuga di Rodolfo da quell’inquetante e disarmonica riunione familiare ! Nei confronti di Rodolfo, uomo debole e poco coraggioso, l’atteggiamento di Gloria non mi è parso molto diverso da quello della sua famiglia, che tenta di approfittarsi della sua fragilità e disponibilità…
Un bel film, che sviluppa in modo garbato e intenso i sentimenti e gli stati d’animo della protagonista, trattati con attenzione e sottigliezza. Le due famiglie di Gloria di Rodolfo presentano due esempi di relazioni familiari molto diverse, l’una dinamica e aperta, l’altra chiusa e opprimente, anche se la seconda sembra un po’ un caso estremo, con le tre donne, la moglie e le figlie di Rodolfo, incapaci, petulanti ed egocentriche.
La scena della festa familiare è condotta con sensibilità e abilità, mostra le diverse relazioni, a volte ambivalenti, tra genitori e figli e amanti, usando soprattutto primi piani o riprese strette, mettendo in evidenza da vicino le interazioni fra le persone.
La maggior parte del film si regge sulla recitazione della protagonista, Paulina García, veramente eccezionale, raffinata ed espressiva, con il suo viso che riesce a passare delicatamente ma in modo efficace da uno stato d’animo ad un altro, e poi quegli improvvisi sorrisi che coinvolgono o improvvise risate. Disegna un bel ritratto di donna matura, che attraversa una fase difficile della sua vita, una personalità complessa, sensibile, sofferente a volte, ma vitale, madre affettuosa ma tollerante e non invadente, amante sensibile e volitiva, persona aperta, curiosa e ironica.