C’è un confuso brusio di parole, proprio come in un set cinematografico prima del ciak, e macchie di colori e profumi.
Dove ci troviamo? Ecco, il brusio si placa rapidamente come un’onda che ritorna in mare, i colori si stemperano in una sola tinta indefinibile: silenzio, inizia il film…
Ma il vero film sappiamo bene che è fatto da ognuno di noi. Provate a voltarvi durante una proiezione e “guardare il film” sui volti stupiti, frementi, addolorati degli spettatori, anzi delle persone: mille sceneggiature in un unico film.
Ognuno di noi trova parte di se stesso nel personaggio o nella musica o nella storia. In qualche modo è ciò che siamo stati o che avremmo voluto essere almeno in un momento della nostra vita, che volevamo dire, fare… baciare.
In questa chiave, nessun film può essere considerato un brutto film, perché una pellicola vive attraverso le emozioni che una persona muove individualmente. Un film è molto più di una bella trama, un bravo attore, ottima fotografia, musica azzeccata; un film è quello che sei, che vorresti o non vorresti mai, e ridi e piangi proprio per questo.
E’ così che chiediamo ai nostri lettori di esprimere una preferenza sui tre migliori film della propria vita, con questa voglia di raccontarsi e raccontarcelo, perché quella sua emozione diventi anche nostra.
Ringraziamo come sempre Claudio Lupi autore anche dell’introduzione che leggete sopra e oggi vi presentiamo le emozioni e i film di Stefania Chines !!!
Fuga di mezzanotte, di Alan Parker
Uno dei film che non dimenticherò mai è “Fuga di mezzanotte”, in inglese “Midnight Express”. E’ un’opera del regista Alan Parker e uscì nelle sale cinematografiche italiane nel novembre del 1978.
Per l’argomento trattato e la durezza di alcune immagini lo vietarono ai minori di 18 anni. Un divieto che oggi non esiste più, il cui ricordo fa sorridere, magari ancora innervosire. Essendo nata nell’ottobre del 1961, per me era un film proibito. Ma quel divieto esercitava un fascino irresistibile, aveva un potere enorme di attrazione. Non solo vedere una pellicola “vietata” era trasgressivo, ma costituiva una sorta di ingresso ufficiale nel mondo degli adulti.
Ricordo che ci si metteva in fila trepidanti, sperando di dimostrare quella manciata di mesi in più che ti consentiva di diventare maggiorenne. E quando arrivavi di fronte alla biglietteria speravi ardentemente che la cassiera non ti chiedesse i documenti. Ma quella volta – e altre volte ancora – la signorina del cinema Ambra di Nervi non li chiese né a me né ai miei amici.
Eravamo in vacanza e il cinema Ambra era un sogno per chi voleva godersi un film di sera. Perché aveva il tetto che si apriva. Improvvisamente, dopo circa mezz’ora dall’inizio della proiezione, si sentiva un leggero scricchiolio e in pochi secondi, alzando la testa, potevi ammirare il cielo stellato, il cielo delle notti d’estate. C’era qualcosa di magico in quel tetto scorrevole. Oggi purtroppo il cinema Ambra non c’è più. Al suo posto, un centro congressi.
Ma io ho sempre in mente la storia realmente accaduta allo studente universitario americano Billy Hayes, magistralmente interpretato da Brad Davis. Arrestato all’aeroporto di Istanbul con qualche grammo di hashish, Hayes venne condannato dapprima a quattro anni di reclusione e in seguito all’ergastolo nel durissimo carcere di Sagmacilar, da dove riuscì miracolosamente a fuggire.
Come dimenticare la bellissima colonna di Giorgio Moroder che si aggiudicò un Oscar e… quella notte degli Anni Settanta a Nervi.
Jesus Christ Superstar, di Norman Jewison
Sono passati quarant’anni dall’uscita nelle sale di Jesus Christ Superstar, diretto da Norman Jewison e tratto dall’opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Un film che non hai smesso di emozionarmi e che resta il più bel musical che io abbia visto fino a oggi. Le canzoni sono straordinarie, l’ambientazione è molto suggestiva. Indimenticabili i volti degli attori. Si impara a memoria e non lo si dimentica più.
8 ½, di Federico Feliini
Con “8 ½” voglio lasciare un omaggio al maestro Federico Feliini, genio assoluto. È uno dei film più grandi che sia mai stato girato. Rappresenta il punto più alto del cinema italiano, un’opera di cui dobbiamo sentirci orgogliosi. Un film che è storia, patrimonio universale dell’umanità.