Apriamo qui lo spazio di discussione su “Giovane e bella”, il film visto il 13 novembre.
Dati tecnici:
Regia: François Ozon
Interpreti: Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Charlotte Rampling.
Durata: 90 minuti
Paese di produzione: Francia
Anno: 2013
Musiche Philippe Rombi
Trama del film
Isabelle, diciassette anni, si prostituisce di nascosto. Quando viene scoperta, tutto diventa più complicato. Il film è il suo ritratto, nel corso di quattro stagioni.
Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=rORZ_EuziMM
E’ veramente un film attuale sul tempo che stiamo attraversando. Il film lascia l’amaro in bocca e fa riflettere: sula condizione delle adolescenti di oggi per la mercificazione del proprio corpo, specchio di un mondo adulto sempre più complesso e a volte senza strumenti culturali per affrontare la crescita delle nuove generazioni. Il film è’ bello per la sua essenzialità nel raccontare una storia, cruda, forte e angosciante e nel riportare anche il mancato cambiamento culturale in cui si trova ancora la condizione della donna, e quindi ci richiama, a parer mio, con amarezza ad un finale ancora sempre aperto su questo tema, ahimè!
In una società dove il valore di qualunque cosa è legato ai soldi, e anche il valore dell’essere umano è misurato in termini di quanti soldi guadagna, non può stupire che un’ adolescente bella, incapace d’amore e delusa dal sesso come Isabelle, cerchi di dare valore a un sè apparentemente vuoto attraverso i soldi. E ci riesce. Il piacere che riceve dall’essere pagata grazie alla sua bellezza e alle sue capacità di seduzione riempie il vuoto affettivo. La fa sentire voluta e desiderata, e quindi potente, autorevole, adulta..
DeI resto, in una società dove per una donna il valore supremo è la bellezza e la capacità di sedurre, non stupisce che il potere si raggiunge facendo fruttare tale bellezza. Questo tema c’era già in Jezabel di Irène Nemirovisky e probabilmente in altri romanzi che non conosco. La novità di Ozon, che fotografa l’attualità è che al potere, per dare valore al sè, oggi è necessario aggiungere anche il denaro.
Il film non suggerisce soluzioni. Ognuno, in base alle proprie idee e ai propri valori trova le sue. Per me la
la soluzione è ritornare ai valori dell’uomo.Uscire dal pensiero unico dove tutto è ridotto al suo valore economico. E poi, naturalmente, liberare le donne dalla schiavitù della bellezza. Così che possano esprimere il proprio valore con il talento, la mente, la creatività e non solo con il corpo.
Utopie in entrambi i casi?
Al di là di ciò che racconta, a me il film è piaciiuto per il tono secco, quasi documentaristico con cui lo racconta. Mettendosi dalla parte della ragazzina e mostrandoci il mondo come lo vede lei. Entrare nel suo punto di vista per me è stato disturbante, sconcertante, spiazzzante, sgradevole. Ma anche illuminante.