A proposito di Davis

Mercoledì 12 febbraio “A proposito di Davis” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

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Dati Tecnici
Regia: Ethan Coen & Joel Coen
Cast: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman, Garrett Hedlund, F. Murray Abraham.
Durata: 105 min

Trama del film
“La vita di un giovane cantante folk nella scena musicale del Greenwich Village del 1961. Llewyn Davis è a un bivio. A New York, durante un rigido inverno, il giovane, con l’inseparabile chitarra alla mano, lotta per guadagnarsi da vivere come musicista, affrontando ostacoli che sembrano insuperabili – a cominciare da quelli che lui stesso ha creato. Sopravvive solo grazie all’aiuto di qualche amico o sconosciuto, accettando piccoli lavoretti. Le sue disavventure lo portano un giorno in un deserto Chicago Club per un’audizione di fronte a Bud Grossman.”

 

Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=aEfTIekU49M

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  1. Pietro Diomede scrive:

    CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917:
    A PROPOSITO DI DAVIS
    Nel cinema dei Coen la figura del perdente o dello sfigato senza recupero ha un ruolo fondamentale….
    Il campionario si arricchisce di Llewyn Devis cantante folk allo sbando, una sorta di cuculo umano che si trascina da un divano all’altro degli amici……
    La storia si dipana in un percorso circolare tipico di una ballata dove l’inizio e la fine si fondono e nel mezzo un percorso tortuoso fatto di sfighe varie…..
    A proposito di Davis si apre con un pestaggio all’apparenza senza senso (alla Lebowski) e segue la caotica settimana del protagonista in una sorta di infimo loop fatto di scrocco, insulti, aborti e paternità scoperte all’improvviso, gatti che vanno e vengono, odissee verso Chicago in compagnia di blues men drogatissimi e provini bocciati fino ad arrivare da dove siamo partiti……in un locale del Greenwich Village ad ascoltare la ballata di un impiccato dalla vita segnata e mentre il protagonista fa i conti su stesso sullo sfondo un giovane Bob Dylan farà svoltare la musica folk….
    Il cinema ha sempre raccontato quei maledetti artisti Jazz, Blues o addirittura rock……i Coen ci fanno conoscere un genere e un mondo che noi abbiamo sempre visto di riflesso (grazie a Dylan, un mondo che porta con se un certo snobismo…..una puzza sotto il naso che contraddistingue il nostro protagonista un sorprendente Oscar Isaac (che canta live le canzoni con una forte intensità)
    Sicuramente è questo l’elemento che fa più irritare i detrattori di quest’ultima opera dei Coen (che a Cannes ha conquistato il Gran Premio Speciale della giura presieduta da un certo Steven Spielberg)……..anche se credo che la forza irriverente tipica dei due fratelli di Minneapolis viene fuori nei dialoghi al vetriolo che regala a Davis con la ragazza del suo migliore amico in attesa di un figlio forse dello sfigato protagonista (una finta santa Carey Mulligan) “Ogni cosa che tocchi diventa merda, sei il fratello scemo di Re Mida” o nei duetti con John Goodman (bellissimo quello sui suicidi)……
    A chiunque mi chieda “Ma Pietro mi spieghi il senso di questo film…..”
    Io posso solo dire che è tutto nella frase ‘apertura che chiude anche il film
    “Se non è mai stata nuova e non invecchia mai, è una canzone folk…….”
    Voto 8

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