Mercoledì 14 maggio “Alabama Monroe” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.
Come d’ abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.
Dati Tecnici
Regia: Felix Van Groeningen
Cast: Veele Baetens, Johan Heldenbergh, Nell Cattrysse
Durata: 111 min
Trama del film
Elise (Veerle Beatens) è una tatuatrice che ha inciso sul corpo la propria storia; Didier (Johan Heldenbergh) è un musicista che suona in un gruppetto belga ed è innamorato del mito dell’America rurale. Quando i due si incontrano è amore a prima vista e, malgrado la loro vita sia totalmente improntata alla precarietà, decidono di impegnarsi fino in fondo, mettendo al mondo una bimba; ma anche il vincolo più forte può rivelarsi reversibile e i due lo scopriranno a loro spese.
Trailer
www.youtube.com/watch?v=ShUayWwSqjo
Lo consiglio vivamente, soprattutto a chi non ha apprezzato “La grande Bellezza” di Sorrentino, che a questo film ha strappato l’Oscar…La forza di questo film è nella capacità di saper parlare dell’evoluzione dell’amore di fronte alla vita e alle sue difficoltà con grande realismo…senza ipocrisia e senza sentimentalismi…Entrambi gli attori sono perfetti nella parte e portano alla luce come la diversità tra due persone (lui razionalista e ateo, lei più sensibile e spirituale) possa condurre all’unione, ma anche alla separazione…Di fronte alla ” cattiva sorte” ogni amore diventa fragile come chi ne subisce le conseguenze…non sempre l’amore riesce a sopravvivere…Perfetto ed etico lo sguardo del regista che non vuole attribuire colpe ai protagonisti, ma solo mostrarne la fragilità profondamente umana… Notevole anche la scelta della bella colonna sonora blue grass, in perfetta sintonia con lo stato d’animo dei protagonisti…
Se il film non mi ha convinto del tutto, Veerle Beatens è, secondo me, straordinaria. Bella ma non bellissima, di quella bellezza che viene da dentro, piena di luce e di vita quando è felice e completamente spenta quando il dolore la colpisce duramente. Mi ricorda un po’ Micaela Ramazzotti, così espressiva e mutevole.
Molto bella la colonna sonora.
Io ho apprezzato anche il protagonista maschile, razionalista ateo convinto, ma fino alla fine fedele a se stesso e al suo modo di essere…Certo, nel finale, la spiritualità dolente della Beatens colpisce al cuore e conquista…non si può fare a meno di immedesimarsi e sentire la sua sofferenza…