Locke

Mercoledì 7 maggio “Locke” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 

 

Dati Tecnici
Regia: Steven Knight
Cast: Tom Hardy, Andrew Scott, Ruth Wilson e Olivia Colman.
Durata: 90 min

Trama del film
“Il film – girato in tempo reale per 90 minuti – racconta la storia di un uomo, Ivan Locke, con una famiglia perfetta, un lavoro da sogno e un domani che dovrebbe coronare il momento culminante della sua carriera. Ma una telefonata lo obbligherà a prendere una decisione che metterà tutto a rischio, dando vita a una tesissima corsa contro il tempo.”

 

Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=WLp-lOicyog

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  1. Pietro Diomede scrive:

    CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917:
    LOCKE
    Arriva sui nostri schermi il film più applaudito del Festival di Venezia, uno di quei film che ti fa chiedere quale sia la logica per cui viene selezionato un film per la competizione e un altro nelle sezioni collaterali.
    Locke è il nome del nostro protagonista e del suo viaggio di 85 minuti verso Londra e verso il suo destino.
    Ivan Locke è il classico brav’uomo ligio al suo dovere di lavoratore e di capo famiglia ma un errore macchia la sua caratura morale, il film segue il suo percorso di distruzione e ricostruzione del proprio io con una telecamera incollata addosso al protagonista che con una serie di telefonate cerca di rimanere in equilibrio su tre fronti della propria vita: la famiglia, il lavoro e il senso di responsabilità.
    Non è semplice raccontare tutto questo tormento usando solo il talento e l’istrionismo di Tom Hardy, davvero speciale nel rendere le fragilità di un uomo normale, che si relaziona solo con le voci di chi gli sta accanto quasi come dei fantasmi che stimolano la sua coscienza.
    Se Tom Hardy è bravissimo un applauso particolare se lo merita Steve Knight che ha costruito una sceneggiatura ad orologeria dove scandisce bene i ritmi della storia come fosse un autentico thriller dell’anima e dirigendolo con un ritmo claustrofobico che rende partecipe lo spettatore dei tormenti del protagonista facendolo respirare e angosciare come lui.
    Voto 8

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