In ordine di sparizione

Mercoledì 23 luglio “In ordine di sparizione” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 

 

Dati Tecnici
Regia: Hans Petter Moland
Cast: Stellan Skarsgård, Bruno Ganz, Pål Sverre Valheim Hagen e Jakob Oftebro.
Durata: 115 min

Trama del film
“In una regione isolata della Norvegia, Nils tiene libere le strade guidando un enorme spazzaneve. Cittadino modello, la sua vita è sconvolta dall’omicidio del figlio, finito per errore nel mirino della malavita. Deciso a vendicarsi, l’uomo si rivela un combattente nato, scagliandosi da solo contro un’organizzazione criminale guidata dal “Conte”, gangster ferocissimo ma amante dell’arte e vegano convinto. La situazione si complica quando si mette di traverso anche la ruspante mafia serba, in un susseguirsi di omicidi e vendette incrociate sempre più rocambolesco. Grazie alla fortuna dei principianti e a un coraggio fuori dal comune, Nils riuscirà a tenere tutti sotto scacco, fino all’eclatante resa dei conti.”

 

Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=RjGbpY-QBlY

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  1. Stefano Chiesa scrive:

    Questo film del regista Hans Petter Moland è innanzitutto un noir ambientato negli affascinanti e ben fotografati paesaggi innevati della Norvegia.
    Ma è anche percorso da momenti grotteschi, è in parte un pulp stile Tarantino e allo stesso tempo pieno di scene quasi demenziali.
    Tutte queste anime che molti hanno apprezzato come il valore del film, per me invece ne costituiscono il limite.
    Perché “In ordine di sparizione” non riesce ad avere coesione stilistica e sopratutto ritmo narrativo, risultando un po’ banale e anche un po’ noioso.
    Certe trovate sono si divertenti, come ad esempio gli annunci funebri che scandiscono le morti (e anche le croci diverse per ogni religione), ma alla lunga diventano ripetitive e perdono di efficacia.
    Stellan Skarsgard se la cava bene nei panni del silenzioso vendicatore per caso, ma a parte lui tutti gli altri personaggi sono abbozzati, con cattivi da fumetto (e non intendo questa volta in senso positivo) e il grande Bruno Ganz completamente fuori parte nei panni del capo del clan dei serbi.
    Il finale invece mi è piaciuto: una conclusione ironica e divertente sul destino inevitabile e inglorioso dei cattivi !!

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