Oggi a Lido è tornata l’estate. Fa caldo, la spiaggia dell’Excelsior è popolata di persone in costume da bagno e c’è addirittura chi fa il bagno. Il primo film in sala grande oggi è “The sound and the fury” di James Franco. Il vostro inviato, ancora sotto shock dopo “Child of God” dell’anno scorso, l’ha accuratamente evitato, anche se il romanzo di Faulkner da cui è tratto è uno suoi libri cult ( l’ha letto tre volte).
Abbandonando Franco, rasato e con i baffi, al suo show sul Red Carpet, il vostro inviato va invece in
Sala Darsena a vedere il suo ultimo film della sezione Orizzonti, il georgiano “linea di credito”‘della regista Salomé Alexi. Ambientato a Tiblisi, è un giardino dei ciliegi in chiave moderna. Tutto si regge sulle spalle della splendida protagonista Nino Kasradze, con la regista nella foto. Un film che è anche una metafora della nuova russia e dei nuovi ricchi senza scrupoli che ne sono la nuova classe dirigente. E ricordando Checov, non si può che osservare che la Storia ripete se stessa.
Il penultimo film in concorso della Mostra è “Le notti bianche del postino” di Andrej Konchalowski (nella foto). Ambientato in un villaggio rurale al centro di un lago, raggiungibile solo via acqua, è interpretato da attori non professionisti del villaggio stesso. Racconta la semplicità della vita rurale, con il tono dolce amaro di chi è cosciente che presto scomparirà, perchè il progresso e la tecnologia sono ormai dietro l’angolo. Il film commuove il pubblico veneziano che tributa al regista un lunghissimo e per lui inaspettato applauso. Così si commuove, anche perchè è arrivato al Lido da solo e non c’è nessuno con cui possa condividere il successo.
Segue l’ultimo film in concorso “Good Kill” di Andrew Niccol, con Ethan Hawke. E’ il classico film d’azione americano, un po’ alla “Argo” con il “sistema” di ordini che ad un certo punto mette in profonda crisi il senso morale dia lcuni dei personaggi coinvolti. Ma è un film coraggioso nel denunciare le conseguenze di una politica di guerra in grado di generare solo altra guerra, piuttosto che la pace. Da vedere. La Mostra del vostro inviato si chiude infine con un film italiano fuori concorso
“Perez” di Edoardo de Angelis. Zingaretti (a sinistra nella foto) recita un avvocato d’ufficio che difende criminali e camorristi che gli altri avvocati non se la sentono di difendere. E’ un buon film di genere, senza infamia e senza lode. Anche perchè Zingaretti non appare molto credibile nella parte.
Brava la protagonista femminile, figlia di Perez, interpretata da Simona Tabasco, al centro nella foto. Si accendono le luci, la settantunesima Mostra si è conclusa, non resta che assegnare i premi. Il vostro inviato si è innamorato di “Loin des hommes” e assegnerebbe sia il Leone d’Oro al regista che la coppa Volpi a Viggo Mortenssen. La coppa Volpi per la migliore interprete invece la darebbe ad Alba Rohrwacher, splendida e bravissima nel film di Costanzo “Hungry Hearts”.
E con questo, cari lettori, il vostro inviato è giunto alla fine dei sui reportage.Si congeda da voi sperando di avervi trasmesso almeno una piccola parte del suo entusiasmo e soprattutto di non avervi annoiato. Au revoir.