BoyHood

Mercoledì 29 ottobre “BoyHood” è stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 
Dati Tecnici
Regia: Richard Linklater
Cast: Ellar Coltrane, Ethan Hawke, Tamara Jolaine e Patricia Arquette.
Durata: 163 min

Trama del film
“Girato per brevi periodi tra il 2002 e il 2013, Boyhood è un’esperienza cinematografica innovativa che copre 12 anni di vita di una famiglia. Al centro della storia c’è Mason, che assieme alla sorella Samantha, vive un viaggio emozionale e trascendente attraverso gli anni, dall’infanzia all’età adulta.”


Trailer


 

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  1. mardou_ scrive:

    Guardare un film di Richard Linklater è come rivedere anche un po’ della storia personale di ognuno di noi,mentre ricordi inaspettati emergono dal nostro recente passato attraverso piccoli gesti quotidiani, discorsi e musiche che si alternano sul grande schermo.
    E’ bastato l’incipit di “Yellow” dei Coldplay ad aprire la prima scena ed eccoci tornare al 2000, quell’anno pieno di promesse di cambiamento che si pensava avrebbe portato ad un nuovo Positivismo, quando invece era solo il prologo all’ 11 settembre, allo stravolgimento che il mondo avrebbe attraversato e all’esplosione dei social network la cui utilità ai fini del progresso non sarà mai esattamente quantificabile.
    Boyhood non è certo la storia degli Stati Uniti, o meglio del Texas degli ultimi dodici anni.. non
    soltanto almeno: è la vita reale della nostra generazione, nata dalla seconda metà degli anni ’80 in poi, di Mason Jr che seguiamo da quando ha otto anni fino alla tarda adolescenza.
    Nel racconto di questo periodo non assistiamo ad eventi epocali, a momenti estremamente tragici o incredibilmente felici.” Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante” scriveva Paolo Giordano nel suo celebre romanzo sui numeri primi e anche il regista americano sembra condividere questo pensiero, narrando alcuni episodi sul momento poco significativi ma che invece risulteranno fondamentali per definire e tracciare il percorso di una vita.
    Il cambiamento dei personaggi risulta poi ancora più credibile proprio perchè reale : il cast si è infatti riunito ogni anno nell’arco di più di una decade per girare alcune scene del film, come i brani musicali dei Beatles da solisti che vanno a confluire nel Black Album, regalo che Mason riceve per il suo quindicesimo compleanno dal padre interpretato da Ethan Hawke che lo ha effettivamente donato a Maya, la maggiore delle sue figlie.
    ” I wanted to give you something for your birthday that money couldn’t buy, something that only a father could give a son, like a family heirloom. This is the best I could do. Apologies in advance. I present to you: THE BEATLES’ BLACK ALBUM.
    The only work I’ve ever been a part of that I feel any sense of pride for involves something born in a spirit of collaboration — not my idea or his or her idea, but some unforeseeable magic that happens in creativity when energies collide.
    This is the best of John, Paul, George, and Ringo’s solo work, post-BEATLES. Basically I’ve put the band back together for you. There’s this thing that happens when you listen to too much of the solo stuff separately — too much Lennon: suddenly there’s a little too much self-involvement in the room; too much Paul and it can become sentimental — let’s face it, borderline goofy; too much George: I mean, we all have our spiritual side but it’s only interesting for about six minutes, ya know? Ringo: He’s funny, irreverent, and cool, but he can’t sing — he had a bunch of hits in the ’70s (even more than Lennon) but you aren’t gonna go home and crank up a Ringo Starr album start to finish, you’re just not gonna do that. When you mix up their work, though, when you put them side by side and let them flow — they elevate each other, and you start to hear it: T H E B E A T L E S.”
    Una piccola nota finale deve essere proprio dedicata all’attore feticcio di Linklater, che per me è come un amico di vecchia data. La sua è molto più di una semplice parte in questo esperimento cinematografico: c’è il suo legame con il Texas, in cui è nato, ed il suo essere democratico in uno stato storicamente repubblicano, c’è la sua passione per la musica e il sogno mai realizzato di una band come ai tempi di “Giovani, Carini e Disoccupati” e c’è persino qualcosa del personaggio che l’ha portato al successo, il Todd Anderson de “ L’Attimo Fuggente” nella scena finale di questo film originale e bellissimo.

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  2. Cristina Bellosio scrive:

    Boyhood è un film che narra l’apparente”banalità” della vita quotidiana di un ragazzo e della sua famiglia nel corso dii 12 anni…è un film di finzione dove i protagonisti non sono eroi o persone straordinarie, ma uomini e donne che mostrano la propria umanità non priva di debolezze e fragilità…La forza del film è nella capacità di narrare con straordinaria verosomoglianza la normalità della vita di tutti i giorni, in cui ciò che conta davvero non sono le imprese eroiche o straordinarie, ma i tanti attimi, apparentemente insignificanti, che, tuttavia, danno un senso alla nostra esistenza e contribuiscono alla nostra crescita e alla nostra evoluzione personale…Molto bella la figura del padre, che non si preoccupa di trasmettere ai figli precetti morali, ma di instaurare con loro una relazione fatta di affetto e di dialoghi schietti e spontanei..
    Come dice il finale del film nella vita non conta solo cogliere l’attimo, ma lasciarsi sorprendere dai tanti attimi che la vita ci offre quotidianamente come occasioni per cambiare e per evolvere..

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