Per noi è uno dei più grandi registi americani viventi, autore di ottimi film come “Strade violente”, “Heat – La sfida”, “Insider – Dietro la verità”, “Collateral” e il poco fortunato “Manhunter – Frammenti di un omicidio”, dove esordisce sullo schermo il dottor Hannibal Lecter.
Michael Mann (71 anni a febbraio) prepara il ritorno in sala con “Blackhat”, 11esimo film da regista in 31 anni d’attività.
Fermo dal 2009, anno del deludente “Nemico pubblico – Public Enemies”, Mann ha sceneggiato, prodotto e ovviamente diretto questa pellicola, interpretata da Chris Hemsworth, Viola Davis, John Ortiz, Tang Wei, Wang Leehom e Ritchie Coster.
Un thriller internazionale girato soprattutto in Oriente, con agenti federali e cinesi chiamati a collaborare prima che un attentato terroristico distrugga la società che noi tutti conosciamo. Protagonista un detenuto a caccia di una rete criminale informatica di alto livello, che spazia tra Chicago, Los Angeles, Giacarta e Hong Kong.
Blackhat è un termine utilizzato dagli hacker, con il regista che ha trascorso gli ultimi due anni e mezzo a ‘studiare’ il loro mondo per rendere il proprio thriller cybernetico assolutamente affidabile nella storia trattata. Secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter, per esempio, Mann ha incontrato diversi hacker reali, tra cui uno che è stato recentemente incarcerato.
Ecco il trailer internazionale pubblicato da qualche settimana.