Frammenti Metropolitani : Milano nel Cinema al Circolo della Stampa con Amicinema

Torna la rassegna organizzata da Amicinema in collaborazione con il Circolo della Stampa di Milano nella splendida cornice del Palazzo del Circolo. Quest’anno Milano sarà nei pensieri e desideri di milioni di persone in tutto il mondo, grazie ad Expo. In omaggio a questa idea, il ciclo di film che vi proponiamo ha per tema proprio Milano. La Milano dei sogni e della realtà, così come il cinema ce l’ha raccontata.

Si tratta di film italiani che spaziano l’intera storia del dopoguerra, da “Miracolo a Milano” del 1947 a “L’intrepido” del 2013, che per molti aspetti è la versione contemporanea del film di De Sica.

Di seguito la lista delle pellicole selezionate. Come sempre, non è detto che riusciremo a vederle tutte al Circolo della Stampa. Vi invitiamo a recuperare quelle che non siamo riusciti a programmare: ne vale davvero la pena, in omaggio a Milano e al nostro cinema migliore.

Miracolo a Milano

Regia di Vittorio De Sica, con Paolo Stoppa, Alba Arnova, Emma Gramatica, Guglielmo Bernarbò, Brubella Bovo – Drammatico, Italia, 1951 –  durata 100 min

 

Tratto da un romanzo di Cesare Zavattini  – la cui lunga collaborazione con De Sica ci ha regalato importanti film del periodo neorealista, come Umberto D, Sciuscià e Ladri di biciclette  – il film si sviluppa come una favola ed ha per protagonista un ragazzo orfano che sogna un mondo dove “Buongiorno voglia davvero dire buongiorno”.

Totò Golisano, cresciuto in un orfanotrofio, va a vivere in una baraccopoli all’estrema periferia di Milano, abitata da barboni ai quali cerca di insegnare  la gentilezza, la solidarietà e la non-violenza. Quando nel terreno della baraccopoli si scopre il petrolio, il proprietario cerca con tutti i mezzi di cacciarne i residenti. La via d’uscita per tutti sarà a cavallo di una scopa, che da piazza Duomo li leverà verso il cielo, verso il paese immaginario tanto desiderato, in una delle scene più famose della storia del cinema italiano e non solo.

 

 L’aria serena dell’ovest

Regia di Silvio Soldini, con Fabrizio Bentivoglio, Patrizia Piccinini, Antonella Fattori, Ivano Marescotti

Commedia, Italia, 1990 – durata 110 min

 

Quattro storie e quattro destini che si incrociano intorno a un’agendina smarrita, in una fredda Milano degli ultimissimi anni Ottanta: Cesare lavora per un’importante azienda di indagini di mercato, e sogna di partire per una ricerca etnografica in centroamerica; Veronica è un’infermiera e assidua frequentatrice di locali notturni; Tobia, chimico farmaceutico, cerca una via di fuga dalla routine di ufficio e dalla moglie; Irene da poco lavora come traduttrice a Milano ma pensa di abbandonare lavoro e fidanzato. Il desiderio di cambiamento accomuna tutti i protagonisti, ma fino all’ultimo non sapremo se la trasformazione avverrà davvero, e dove porterà il gioco del caso.

 

Rocco e i suoi fratelli

Regia di Luchino Visconti, con Claudia Cardinale, Alain Delon, Roger Hanini, Katina Paxinu, Annie Girardot Drammatico, Italia, 1960 – durata 180 min

Uno dei capolavori di Luchino Visconti, che affronta la questione meridionale dal punto di vista degli emigranti. Rosaria Parondi dalla Basilicata si trasferisce a Milano – dove abita già il primogenito Vincenzo – con gli altri quattro figli maschi: Simone comincia una carriera nella boxe, Rocco fa il garzone in una stireria, Ciro va a lavorare in fabbrica e Luca, il minore, rimane a casa con la madre. L’ossessione di Simone per la prostituta Nadia, della quale si invaghirà anche Rocco, porterà alla tragedia e alla disgregazione della famiglia.
Una delle più drammatiche saghe familiari della storia del cinema, un maestoso romanzo popolare, un melodramma in cui il regista mette in scena la sua Milano attraverso gli occhi di chi ne è respinto ma nello stesso tempo fagocitato,  tra sogni di ritorno alla terra natia e voglia di integrazione.

 

 Sbatti il mostro in prima pagina

Regia di Marco Bellocchio, con Gian Maria Volonté, Laura Betti, Jacques Herlin, Carla Tatò

Drammatico, Italia, 1972 – durata 93 min

Il redattore capo di grande quotidiano di destra, su invito della proprietà, strumentalizza un delitto a sfondo sessuale, di cui è rimasta vittima una studentessa, allo scopo di incastrare un militante della sinistra extraparlamentare e sfruttare politicamente e elettoralmente la vicenda, nella Milano dopo la bomba di piazza Fontana e i funerali di Feltrinelli.

Un “giallo” politico che fonde finzione e cronaca, per mettere in evidenza gli stretti legami fra stampa, politica e forze dell’ordine.

 

 

 

 

 

Cronaca di un amore

di Michelangelo Antonioni con Massimo Girotti, Lucia Bosè, Massimo Rossi, Anita Farra.

Drammatico, Italia, 1950- durata 110 min

Film d’esordio di Michelangelo Antonioni, segna una svolta nel cinema italiano dopo l’esaurirsi del neorealismo. Paola, sposata non per amore con Enrico, un uomo ricco e anziano, inizia una relazione con Guido, amato in gioventù e reincontrato casualmente a Milano, una sera a teatro. La storia della loro relazione si intreccia con le indagini sul passato di Paola che il marito ha commissionato ad un’agenzia di investigazioni, sino al tragico finale. La morte casuale del marito, pur tanto desiderata, la separa dall’amante. Grazie anche alle novità stilistiche, come l’uso del piano-sequenza e l’attenzione alle cose e agli ambienti, il film vuole sottolineare l’estraneità dei personaggi borghesi, il loro egoismo arido e la loro futilità.

 

 Il posto

Regia di Ermanno Olmi, con Sandro Panzeri, Loredana Detto, Tullio Kezich, Sandro Panser

Commedia, Italia, 1961 – durata 105 min

Nel pieno del boom economico dei prima anni sessanta, Domenico, un ragazzo di Meda, partecipa ad una selezione di lavoro presso una grande azienda di Milano, alla ricerca dell’agognato “posto fisso”. Nel corso delle prove conosce Antonietta, di cui si innamora. Entrambi verranno assunti, lei come dattilografa e lui, inizialmente, come fattorino, ma assegnati a sedi diverse. I due non si reincontreranno nemmeno al veglione di Capodanno. Domenico,  dopo la morte di un collega,  ottiene infine l’agognato posto da impiegato, che tuttavia lo porterà in un ambiente ostile ed estraneo.

Olmi descrive con onesto realismo il mondo del lavoro, e ci racconta non solo una storia individuale, ma la transizione epocale di un’intera società

Il film vinse il Premio della critica alla Mostra di Venezia e diede notorietà internazionale a Olmi, alla sua seconda regia cinematografica.

 

 La vita agra

Regia di Carlo Lizzani, con Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli, Giampiero Albertini, Rossana Martini

Drammatico, Italia, 1964 – durata 100 min

Luciano Bianchi, proletario anarchico, intellettuale di provincia, racconta in prima persona la sua storia:  licenziato dal suo impiego presso uno stabilimento minerario – lo stesso giorno in cui quest’ultimo è travolto da  un grave incidente causato dall’incuria per le regole di sicurezza  – Luciano si reca a Milano deciso a vendicarsi, facendo saltare il grattacielo sede della holding dei suoi ex datori di lavoro. Conoscerà Anna, una giornalista di sinistra molto impegnata politicamente, con la quale pur essendo sposato inizierà una relazione, e poco per volta si lascerà fagocitare dalla società del benessere, in un progressivo imborghesimento, fino a diventare un importante creativo pubblicitario per la stessa ditta della quale voleva vendicarsi.

Basato sul romanzo di Luciano Bianciardi, il film racconta una Milano grigia ma in pieno boom economico, con tutti i risvolti pratici e morali, positivi ma soprattutto negativi.

 

 

 Un eroe borghese

Regia di Michele Placido, con Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, Omero Antonutti, Philippine Leroy-Beaulieu

Drammatico, Italia, 1995 – durata 93 min

Una tragedia milanese, anzi italiana: nel 1974 l’avvocato civilista Giorgio Ambrosoli è nominato commissario liquidatore di una banca del finanziere Michele Sindona. Scopre il viluppo di interessi che legano Sindona, alcuni esponenti politici (tra cui Giulio Andreotti), la mafia e il Vaticano. Resiste a suggerimenti, pressioni, minacce. Ma nella notte tra l’11 e il 12 luglio 1979 è assassinato da un sicario di Sindona.

Tratto dal libro omonimo di Corrado Stajano, un film di emozionante delicatezza, un giallo politico-finanziario nutrito di passione civile.

 

 

 L’intrepido

Regia di Gianni Amelio, con Antonio Albanese, Livia Rossi, Gabriele Rendina, Sandra Ceccarelli

Drammatico, Italia, 2013 – durata 104 min

Antonio è un uomo speciale. Vive a Milano e ogni giorno, pur di non risvegliarsi la mattina senza sapere cosa farà, pratica un lavoro “particolare”, il rimpiazzo: lui in pratica sostituisce, anche per poche ore, lavoratori di qualsiasi tipo che si assentano dal lavoro per cause più o meno valide.

Fa di tutto, lavora in qualsiasi luogo, pur di essere pagato, anche per molto poco, ma non si arrende mai. E, nonostante tutto, riesce ad aiutare la gente che gli sta intorno, sempre col sorriso sulle labbra.

E’ l’erede naturale di Totò Golisano, e per questo l’abbiamo scelto per chiudere la nostra breve rassegna aperta da MIracolo a MIlano. Buone visioni a tutti!

 

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