E’ tempo del secondo capitolo della nostra rubrica di fantascienza scritta dal nostro esperto, l’ineffabile “Dottor K“, che continua a parlarci dei film più famosi e belli della storia di questo sottovalutato genere cinematografico !!
“Eccoci al secondo appuntamento dove scriverò di un film che, nonostante contenga degli errori un po’ grossolani dovuti allo scarso budget a disposizione dei produttori, è considerato a ragione uno dei più bei film di fantascienza degli anni ’50.
Stiamo parlando de “La cosa da un altro mondo” del 1951 diretto da Christian Nyby e probabilmente anche Howard Hawks.
Il film che è stato tratto dal libro omonimo di John W. Campbell del 1938, ora fa parte del National Film Registry (NFR) degli Stati Uniti.
Il lungometraggio racconta di un oggetto misterioso precipitato nei ghiacci dell’Alaska e del fallito tentativo di recupero da parte della spedizione condotta dal capitano Pat Hendry. Tuttavia viene rinvenuto sotto lo strato di ghiaccio un essere alieno.
Lo stesso viene trasportato alla base nel blocco di ghiaccio prelevato, in attesa di ordini via radio sul da farsi.
Ma a causa di un’azione maldestra succede che ….
Con questa pellicola introduciamo il tema del “mostro”.
E’ una film capace di creare una grande tensione nello spettatore e personalmente lo ritengo, nello stile, precursore di grandissimi film come Alien.
Per cominciare si avvicina all’horror fantascientifico dove però la tensione è causata non tanto dalla ripugnanza del mostro, ma al contrario dal non sapere bene quali sembianze fisiche e psichiche abbia.
Infatti, a parte una scena, sono molto veloci le sequenze nelle quali compare l’essere, spesso precedute da suspense cariche di tensione che lo fanno assomigliare ad un giallo.
Un altro aspetto è la presenza dello scienziato Carrington che tenta in tutti i modi di non permettere la distruzione della creatura, nonostante si sia già dimostrata molto pericolosa.
Anche il montaggio incrociato della scena finale, che sposta l’attenzione dello spettatore sul Prof. Carrington, è un’astuta manovra cinematografica per aumentare la tensione nel pubblico.
Dallo sguardo della cinepresa, sappiamo di essere solo spettatori ma non lo siamo più dal punto di vista della partecipazione emotiva. Siamo di fronte ad un gioco di finzione e irrealtà ma arriva un momento nel quale non siamo più ragionevoli e diventiamo “paura” per qualcun’altro.
Il mostro diventa reale attraverso un meccanismo invisibile, sveglia o risveglia antiche paure legate all’ignoto, all’imprevedibilità degli eventi della vita, al vissuto personale. Un mostro non è tale perchè è orribile, ma perchè è inserito in una storia che lo fa diventare la nostra paura (anche ET è mostruoso ma non suscita orrore). In questo senso, in ogni storia personale è intrinseco qualche mostro.
“La cosa da un altro mondo” è un film da recuperare, specialmente in queste fredde sere che preannunciano l’inverno, sul divano con una coperta, forse un po’ stanchi di rimanere dentro confini descritti come “normali” e invece pronti a farci amica un’ansia piacevole, un mostro da riconoscere, da accogliere come amico e che, anche solo per un attimo, vorremmo essere noi.
Il Dottor K”
Vi aspettiamo al prossimo appuntamento con la fantascienza e con il “Dottor K” e se volete leggere le precedenti puntate di questa rubrica, potete leggerle su questa pagina !!