Il piccione atterra nei cinema italiani

A noi lo ammettiamo il dubbio e’ venuto: si tratta di un capolavoro della storia del cinema inaccessibile ai noi comuni spettatori oppure e’ un classico film da festival amato solamente dai critici ?

 

Questo perche’ parliamo di “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza“, il film del regista svedese Roy Andersson vincitore dell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia.


 

Il titolo del film è un riferimento al quadro “Cacciatori nella neve” dell’artista fiammingo Pieter Bruegel “il Vecchio” che raffigurava un paesaggio rurale invernale con alcuni uccelli appollaiati sui rami degli alberi.

 

Questa la trama del film:

Come una coppia di Don Chisciotte e Sancio Panza dei nostri tempi, Sam e Jonathan, due venditori ambulanti di travestimenti e articoli per feste, ci accompagnano in un caleidoscopico viaggio attraverso il destino umano.
È un percorso che svela la bellezza di singoli momenti, la meschinità di altri, l’ironia e la tragedia nascosti dentro di noi, la grandezza della vita, ma anche l’assoluta fragilità umana.
Tre incontri con la morte
Un uomo muore di infarto tentando di aprire una bottiglia di vino con tutte le sue forze, mentre la moglie, ignara, continua a preparare la cena in cucina.
Un’anziana sul letto di morte stringe a sé la borsetta piena di gioielli, mentre i figli cercano di estrarla dalla sua stretta disperata: “Non ti è permesso portarli con te in paradiso, mamma, ti daranno dei nuovi gioielli lassù…”
Un passeggero muore stramazzando al suolo nel bar di un traghetto, subito dopo aver pagato il suo pranzo. Il cassiere chiede: “Qualcuno lo vuole? È gratis”

 

Insomma un film da vedere sicuramente, ma preparati psicologicamente in modo adeguato !!

 

In una recente intervista il regista Roy Andersson ha parlato del film dicendo:
Mi piace la tragicomedy. Ci sono sempre due facce della stessa medaglia, una combinazione tra tragedia e commedia. La vita è così… I pittori hanno sempre ispirato il mio cinema, da artisti del Rinascimento a quelli della Neue Sachlichkeit, dalla Nuova oggettività a Edward Hopper. Otto Dix e Georg Scholz hanno influenzato la realizzazione di questo film. Loro non erano umoristi, ma grotteschi, capaci di fare una istantanea del realismo. Nelle loro opere si crea uno stato d’animo particolare tra l’uomo e il suo spazio circostante: un uomo può mentire, ma l’ambiente rivela sempre la verità. Anche Bruegel il Vecchio è un’altra fonte d’ispirazione. Il suo quadro, La torre di Babele, dedicato all’incomunicabilità del genere umano, è un dipinto notevole… Cervantes è stato molto d’ispirazione per i personaggi dei venditori che incarnano Don Chisciotte e Sancio Panza, un visionario e uno scettico. Ho fatto anche riferimento al due Laurel & Hardy, quando cercavano di salire la scala sociale, senza mai riuscirci.”

 

E questo e’ il trailer italiano del film in uscita giovedi’ 19 febbraio.

 


 

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