La scena
“E’ lei! Voltatii! Bussa! Fatelo scendere! Corri! Nooooooooooooooooo!”. Nel più metaforico dei suoi film (Palombella rossa, 1989), Nanni Moretti assiste con un gruppo di persone (tra cui una giovanissima Asia Argento) alla scena finale del Dottor Zivago (1965). Nonostante gli incitamenti, il film finisce nel modo consueto: il protagonista muore prima di rivedere l’amata. Un classico esempio di film nel film, entrambi pietre miliari nella storia del cinema.
Perché l’abbiamo scelta
Al di là delle metafore volute da Nanni (forse il partito comunista che finisce per deludere sempre), la scena rappresenta – anche se in modo surreale – la partecipazione emotiva che abbiamo ogni volta che assistiamo a un film. E anche se nessuno di noi grida in quel modo durante le proiezioni (o almeno si spera!), spesso mostriamo il nostro disappunto sulle scelte di registi o sceneggiatori nelle nostre discussioni a caldo (ma anche su facebook o sul sito). Domanda: premesso che critiche, commenti, punti di vista sono sempre legittimi da parte di tutti, ha senso arrabbiarsi perché il film non finisce come avremmo voluto noi?
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