Arrivato ieri sera a Venezia, il vostro inviato è stato salutato da un tramonto splendido e da una piacevole serata in compagnia di due belle donne, spritz e bacalà mantecato.I migliori ingredienti per
iniziare al meglio l’avventura cinematografica della Mostra veneziana. Oggi c’erano due appuntamenti importanti: l’inaugurazione della sezione Orizzonti con il film messicano Un monstruo de mil cabezas e l’inaugurazione del concorso ufficiale con il film americano Everest, fuori concorso. Per il vostro inviato non c’è stata partita: nonostante il dispiego di mezzi il Messico batte gli USA 2-0.
Ma andiamo in ordine. Alle 15:30 sbarco al Lido sotto un sole caldo e trovo un vero e proprio accampamento di ragazzi (ma
soprattutto ragazze) davanti al red carpet. Questa volta lo so chi stanno aspettando: Jake Gyllenhall, il protagonista, il divo di Everest. Certo fare i fan comporta sacrifici, ragiona il vostro inviato, mentre si allontana dal solleone verso l’ingresso della Sala Darsena piacevolmente collocata all’ombra.E alle 16:30 il concorso Orizzonti si apre con il bel film del regista messicano Rodrigo Plà, al centro nella foto tra le due attrici. Un mostruo de mil cabezas racconta la storia di una donna decisa a combattere l’ignavia dei medici e la corruzione delle assicurazioni pur di salvare la vita al marito malato di cancro. Un film teso, tragico ma a tratti anche divertente. Particolarmente interessante la tecnica narrativa che chiusa una scena, la riprende dal punto di vista di un altro personaggio tornando indietro nel tempo di qualche minuto. Il vostro inviato confessa di essere rimasto un po’ deluso scoprendo che il bell’uomo alla destra della bravissima Falcon non era un’interprete del film, ma solo il suo accompagnatore.
All’uscita il vostro inviato ha rinunciato allo spritz giornaliero per dare un’occhiata ai protagonisti del red carpet “minore”, quelli che arrivavano a piedi. Tra Rutelli con Palombelli, Franceschini con la figlia (speriamo), La Santanchè con Salusti, Mariagrazia Cucinotta un po’ rifatta, Alessandro Preziosi scompagnato e una serie di bellissime donne sconosciute, il vostro inviato è rimasto folgorato dalla grazia di una donna, forse attrice, forse iraniana, la cui eleganza superava quella di tutti gli altri invitati al Gran Galà.
E veniamo a Everest, il film che ha inaugurato la 72esima Mostra. Un cast richissimo, oltre al già citato Jake Gyllenhaal ci sono anche Keira Knightley, Robin Wright, Josh Brolin e Emily Watson. A film iniziato però, scopriamo che il vero protagonista del film è il biondo Jason Clarke.
L’elemento caratteristico del film è senz’altro lo spettacolare 3D girato in mezzo alle montagne del Nepal. Splendide le riprese di Katmandou e ovviamente tolgono il fiato i ponti e le cordate quasi sospese nel vuoto. Il regista islandese Baltasar Kormakùr però non si spinge oltre. La storia è raccontata in modo piuttosto semplice, per non dire banale, il montaggio è scontato, la sceneggiatura “senso comune”. Il vostro inviato ha visto il film tra i 1700 peones del PalaBiennale, non avendo l’invito per la cerimonia di apertura in Sala Grande. Ma grazie a un infiltrato vip vi regala la foto dei protagonisti alla fine della Proiezione. Se anche voi pensate che Clarke non è granchè, sappiate che il vostro inviato concorda.