Dal Vostro Inviato a Venezia: il giorno di Bellocchio

All’arrivo al Lido oggi non incontriamo fan in attesa di giovani star americane, ma un gruppo di attori

della tribù australiana nauvhal, a Venezia per il film Tanna, presentato alla Settimana della Critica e per il quale però il Vostro Inviato non dispone di invito.

Il primo film nel programma di Orizzonti è il greco Interruption di Yorgos Zois. Non è facile il cinema greco dei Festival, ma è quasi sempre interessante. Zois, che è stato assistente di Theo Anghelopoulos è al suo primo lungometraggio. Mette in scena un’intercettazione  teatrale: un gruppo (terroristico?) interrompe la rappresentazione di un’Orestea in chiave moderna e facendosi aiutare da una parte del pubblico, ne inscena una variante da loro guidata. Senza che il resto degli spettatori a teatro siano

mai davvero consapevoli che ciò che va in scena non è la piece originale.Perchè in fondo oggi qualunque atto di ribellione è teatrale. Bella riflessione sul potere del teatro e dell’arte che creando illusione toglie la capacità di percepire il reale. Il film funziona, a parte qualche coup de thèatre di troppo, creando spunti di riflessione senza annoiare.

Il secondo film di Orizzonti, “Lama Azavtani”, anche questo un’opera prima, e’ della regista israeliana Hadar Morag. Racconta la storia di Muhammad, un ragazzo arabo che lavora in una pasticceria nella parte ebraica della sua città. Isolato e spaesato in un film in cui i rumori degli attrezzi da lavoro e del traffico

prevalgono sul dialogo, inesistente perchè Muhammad non parla ebraico. ma anche perchè la regista lascia allo spettatore il compito di immaginare la storia e il suo senso.  Un film indubbiamente difficle, di quelli che piacciono ai critici ma che il Vostro Inviato non ama.

Dopo uno spritz che riconcilia col cinema, il Vostro Inviato avvista Roberto Herlitzka sul tappeto rosso. E’ uno dei protagonisti di Sangue del mio Sangue di Marco Bellocchio,  il terzo film italiano in concorso.

In realtà, il vero protagonista del film è il carcere abbandonato di Bobbio. Un luogo dall’aspetto misterioso, all’interno del  quale è facile immaginare storie. Ed è quello che fa Bellocchio, intrecciando passato e presente in due storie apparentemente slegate se non per il nome del protagonista Federico Mei e per qualche somiglianza fisica tra i personaggi. Così la storia della monaca seduttrice e murata viva fa da contrappunto alla Bobbio moderna, dove la mediazione democristiana di un tempo del conte Basta, interpretato da Roberto Herlitzka, non riesce più ad arginare il nuovo che avanza: Internet e i russi che vogliono comprare il carcere per farne un albergo di lusso. Ricca di suggestioni la parte antica è affidata alla bravura di Fausto Russo Alesi e di Alberto Bellocchio, mentre la storia contemporanea è  una divertente satira dell’Italia di oggi affidata all’ironia “inglese” di Herlitzka. Insomma Bellocchio fa centro ancora una volta e per il Vostro Inviato è il migliore dei film italiani visti finora.

Marco Bellocchio, Roberto Herlitzka, Alberto Bellocchio,Lidiya Liberman, Alba Rohrwacher, Fausto Russo Alesi In Sala Grande

Questa voce e' stata pubblicata in Dai nostri inviati e contrassegnata con .

Lascia un Commento