Vi segnaliamo questo importante film che da domani potrete trovare allo Spazio Oberdan
Nel 1990 a Milano è stato aperto grazie a don Antonio Mazzi e alla Fondazione Exodus, “S.O.S. Stazione Centrale“. Si tratta di un centro di ascolto, aiuto e assistenza per i senzatetto e le persone emarginate della Stazione Centrale (e non solo).
E’ situato nel Sottopasso Mortirolo, ovvero il tunnel situato fra via Pergolesi e via Tonale e coordinatore della struttura è Maurizio Rotaris.
La Bar Boon Band (il nome e’ gia’ pieno di affettuosa ironia) e’ la band musicale fondata da Maurizio Rotaris nel 1995 che anima le serate della struttura con le proprie canzoni ed e’ composta da senzatetto con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le qualità artistiche delle persone in condizioni di disagio sociale.
Nel giugno 2006 entra a far parte del gruppo Elisa Ceglia, cantante e volontaria di SOS.
Nel 2010 il progetto Bar Boon Band ha consolidato un’esperienza artistica con una cinquantina di artisti in difficoltà (cantanti, poeti e musicisti) e consolida un gruppo stabile formato da Maurizio Rotaris art director e chitarrista, Elisa Ceglia cantante, Diego Raiteri cantante e chitarrista, Simeon Monov batterista e Armando Soldano prima ed Edwin Bischeri poi.
“Ancora vivi” diretto da Massimo Fanelli è un’opera al confine tra il film e il documentario. Dall’alba al tramonto si racconta la giornata della Bar Boon Band alle prese con l’organizzazione del concerto di Natale. Grande protagonista del film è la loro musica che, ora divertente ora malinconica, racconta le storie e le vicissitudini di tante persone legate a una realtà così nascosta, difficile e profonda evidenziando, al contempo, l’importante funzione dell’arte nella società contemporanea.
Tutte le proiezioni saranno seguite da interventi musicali dal vivo della Bar Boon Band.
Alle proiezioni del 18, 20 e 27 dicembre il regista Massimo Fanelli sarà presente in sala.
La programmazione completa la trovate su: http://oberdan.cinetecamilano.it/film/ancora-vivi-bar-boon-band/
Un momento importante per capire una realtà che a volte rendiamo noi invisibile (e che quando è visibile scansiamo per non volerla vedere)! E sulla quale possiamo fare molto… anche partendo da piccole cose.