Arriva il sala l’esordio di Andrew Haigh

“Weekend” rappresenta il brutto e il bello della distribuzione. Il brutto perche’ senza il successo di “45 anni” (per il quale Charlotte Rampling ha vinto il premio a Berlino ed e’ stata nominata agli Oscar) non lo avremmo visto, il bello perche’ ci vuole comunque una buona dose di coraggio a presentare in sala una pellicola di un regista poco famoso e che tratta di un argomento non facile (anche se molto discusso in questo periodo).

 

Arriva finalmente nelle sale italiane dal 10 marzo, distribuito da Teodora Film, “Weekend“, l’opera prima che ha rivelato il talento del regista Andrew Haigh.


 

Russell conosce Glen in un locale e si risveglia al suo fianco la mattina dopo. Quella che sembra solo l’avventura di una notte si trasforma però in qualcosa di più: nell’arco del weekend i due arriveranno a condividere sentimenti, ricordi, paure e desideri, fino a scoprirsi all’inizio di un’imprevista e travolgente storia d’amore.

Anche grazie ai due straordinari protagonisti, Tom Cullen e Chris New, un’opera capace come poche di scavare nei sentimenti più intimi di una coppia, ma anche di raccontare sogni e problemi di un’intera generazione alla ricerca del proprio posto nel mondo.

 

Mauro Cesaretti ha visto per Amicinema il film ed ecco le sue impressioni:
Il film “Weekend” tratta un tema molto sensibile, ovvero quella dell’omosessualità. Esso viene sviluppato con una tecnica alquanto discutibile dal punto di vista della fotografia e delle riprese, concentrandosi con maggiore intensità sulla tematica dell’omofilia.
La storia parte in una maniera quasi anonima, introducendo questo personaggio come se fosse un uomo comune, senza una grande personalità. Poi, durante una serata in un locale, tutto cambia e vengono presentati anche i veri gusti sessuali del protagonista.
Il film ha in sé due caratteri omosessuali: quello legato a Glen, un gay spavaldo, con spirito d’iniziativa, convinto di avere il mondo ai suoi piedi (il personaggio “attivo” nella coppia) e poi il personaggio di Russell, un gay timido che in certi momenti sente la sua omosessualità come una sporcizia (il continuo riprendere di lui che si lava) e che non si è mai sentito pronto per un vero coming out (il personaggio “passivo” della coppia).
Questo continuo rapporto di caratteri opposti conduce i due, però, a legarsi in una maniera emotiva quasi indissolubile, tanto da far provare, anche allo spettatore, la sofferenza di doversi lasciare con la fine del weekend.
Particolare come si voglia giocare con le messe a fuoco della cinepresa come se fossero delle messe a fuoco sui discorsi piccanti spiegando a tutti gli spettatori che solo se l’argomento verrà trattato quotidianamente, come se fosse una cosa naturale, allo potrà sembrare veramente naturale agli occhi di tutti e quindi normale.
Certamente la cosa più inusuale, e che potrebbe dar fastidio, è il modo in cui è stato posto l’argomento. Si dice sempre che per far entrare nella mente delle persone dei concetti, bisogna usare delle immagini forti, e infatti il film è stato creato per sconvolgere lo spettatore renderlo partecipe di una storia d’amore gay che in certe scene sembra essere più un porno che un film, mostrando eventi intimi e suoni provocatori.
Si respira una grande aria d’amore, un grande senso di normalità, ma per certi versi mi sembra tanto forzata in alcune scene. L’idea di vivere in un palazzone e ad un certo punto viene inquadrata una telecamera, mi ha dato l’impressione di entrare per un attimo nel romanzo 1984 di Orwell, quasi a simboleggiare come la tematica dell’omosessualità sfugga al controllo che l’eterosessualità vorrebbe mettere alla società, perché nessuno può fermare l’amore, né i sentimenti più profondi nei confronti di qualsiasi persona.
Sicuramente è positivo aver deciso di parlare d’una tematica così calda in questo periodo storico, però ci sono modi e modi e anche se il film in questione ha visto numerosi premi, credo non a tutti piaccia questo scontro diretto, né faccia piacere “entrare tra le lenzuola di due gay”.”

 

Il regista su questo film ha invece detto:
Volevo raccontare un’onesta, intima, autentica storia d’amore. Quel misto di paura e eccitazione che arriva insieme alla possibilità di qualcosa di nuovo. Volevo vedere questi due giovani uomini innamorarsi lentamente l’uno dell’altro, delle loro reciproche differenze, quasi come se stessero scoprendo dei pezzi mancanti di loro stessi. Volevo catturare quei momenti che due persone condividono quanto iniziano davvero a impegnarsi in una relazione. Russell e Glen sono due uomini che attraversano la vita in modi diversi ma entrambi cercano la stessa cosa: il loro posto nel mondo. Stanno provando a capire chi sono, cosa vogliono e come possono definire se stessi, in pubblico come in privato.”

 

Per chi vuole farsi intanto una idea ecco il trailer ufficiale.

 


 

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