Dal buio alla luce

Ogni tanto ci piace segnalarvi film che per la poca visibilità e diffusione altrimenti passerebbero inosservati. E invece potrebbero farci conoscere realtà che meritano di essere conosciute.

 

Tratto da una toccante storia di sordo-cecità realmente accaduta in Francia nel tardo XIX secolo, ecco il film “Marie Heurtin – Dal buio alla luce” di Jean Pierre Ameris, con Isabelle Carrè, Brigitte Catillon, Ariana Rivoire, nei cinema milanesi da giovedi’ scorso (cinema Centrale).

È difficile immaginare come sia vivere in un mondo senza suoni e senza immagini.
Con questa pellicola il regista Jean-Pierre Ameris presenta la storia di Marie Heurtin, nata nel 1885 in una casa di contadini in mezzo alla meravigliosa campagna francese che fino all’età di 10 anni vive la libertà nella forma più primitiva, ma limitata dal buio delle sue incapacità.

 

L’amore incondizionato dei genitori purtroppo non basta a crescere una bambina con tali difficoltà, la quale viene portata nel convento delle suore di Larnay. Il primo incontro è turbolento, la bimba percepisce l’imminente distacco dal suo affezionato padre e in preda al panico si rifugia sopra un albero. Solo la coraggiosa Marguerite si avvicina con cautela alla creatura impaurita. Il contatto delle loro mani, del volto, fanno trapelare l’inizio di un rapporto di amore e di fiducia. Malgrado l’opposizione della suora madre superiore, con quasi ingenua testardaggine Marguerite accoglie la bambina in convento. Inizia così la missione di Marguerite di illuminare con il sapere l’oscurità del mondo da cui la piccola non è mai potuta uscire. Nonostante l’ostinazione di Marie, Marguerite non si arrende e piano piano le insegnerà che per ogni cosa esiste un nome attraverso il quale le persone possono comunicare, le insegnerà così a diventare parte di una collettività, dove vivrà le gioie degli affetti e i dolori delle perdite.
Un film riflessivo che ci ricorda quanto spesso diamo per scontato l’uso delle parole, che non sono solo suoni ma sono anelli di una catena che ci lega gli uni con gli altri.

 

Il film, distribuito in Italia dalla “Mediterranea Productions” di Angelo Bassi con il sostegno della “Lega del filo d’oro”, sarà accessibile in sala anche al pubblico sordo e cieco. Infatti grazie al CINEDEAF (Festival Internazionale del Cinema Sordo), alla collaborazione di MovieReading ed alle cooperative BIG BANG e EYES MADE, verranno organizzate, dal 3 marzo, nei cinema di tutta Italia proiezioni speciali con appositi sottotitoli e audio descrizioni scaricabili tramite un’applicazione da mobile.

 

Un progetto importante, che rappresenta l’abbattimento delle barriere audiovisive e che si lancia in un’ottica di accessibilità piena.

Questa iniziativa si propone di rappresentare solo il primo tassello di un percorso teso a rendere la cultura del cinema, e non solo, pienamente accessibile a tutti.

 

Ecco di seguito il trailer italiano e il trailer per non udenti.

 


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