Renzo Martinelli è un grande indagatore dei fatti, anzi oseremmo anche dire (non voletecene per il parolone) un ricercatore della “verità”.
Ad esempio possiamo ricordare “Vajont – La diga del disonore (2001)” e “Piazza delle Cinque Lune (2003)” (sul caso Moro) e adesso il regista monzese affronta uno dei momenti più oscuri della recente storia italiana.
Dal 7 aprile, grazie a Independent Movies e Zenit Distribution, arriva infatti in tutte le sale italiane “Ustica” con Caterina Murino, Marco Leonardi, Lubna Azabal, Tomas Arana, Federica Martinelli e Enrico Lo Verso.
Il 27 giugno 1980, un DC9 appartenente alla compagnia aerea ITAVIA scompare dagli schermi radar senza lanciare alcun segnale di emergenza e si schianta tra le isole di Ponza e Ustica. Muoiono 81 persone. Roberta Bellodi, una giornalista siciliana che ha perso la figlia in quella tragica notte e Corrado di Acquaformosa, deputato al Parlamento italiano, membro della commissione incaricata di far luce sul disastro del DC 9, cercano di scoprire la verità, rimanendo invischiati in un labirinto di depistaggi, scomparsa di prove e testimoni chiave.
Mauro Cesaretti era presente all’anteprima del film e ci racconta le sue impressioni:
“Il film Ustica è più di un film “storico”. Esso è un poliziesco, una storia d’amore, un caso giuridico rappresentato in pellicola. Si basa su fatti realmente accaduti ed è stato creato dal regista Martinelli proprio sulle prove giuridiche del caso.
Viene trattato un argomento alquanto delicato, passato alla storia come la “strage di Ustica”. In questa strage sono morte 81 persone innocenti a bordo di un DC-9 della ditta Itavia.
La cosa interessante è come la strage abbia mobilitato due personaggi importanti per la vicenda: la giornalista e il deputato che insieme sono stati in grado aprire uno dei tanti “vasi di Pandora” che lo Stato italiano, insieme ad altre organizzazioni internazionali, avevano ben sigillato.
Sicuramente questo film mette in mostra uno dei tanti buchi neri dello Stato italiano. Per anni sono state nascoste le prove schiaccianti di questo caso e tutto ciò, come dice nel film, perché avremmo rischiato la guerra.
Non è giusto che siano state confutate delle prove così importanti e che non ci sia stata giustizia per gli svariati morti. Tutti noi dovremmo sentirci presi in causa in questo film e riflettere su quanto il nostro Stato abbia nascosto e forse stia nascondendo. Per decenni son stati fatti tacere coloro che sapevano con l’uccisione o altre pene, ma ora è tempo di dire basta.
L’insegnamento che ci dà la moglie del deputato, dunque, è quello che finchè le cose non ci riguardano in prima persona non alziamo un dito, invece dovremmo avere un po’ di spirito sociale, sentire il bisogno di ricercare la verità al di là se sia una cosa per noi o per gli altri.
La verità è la più grande legge morale e dobbiamo ricordare che se non saremo in grado di aprire gli occhi al suo cospetto, sarà lei stessa ad aprirceli.
Per quanto riguarda la regia e la fotografia, il film è molto ben fatto, anche se forse alcune inquadrature e luci sono un po’ discutibili.“
E come sempre ecco il trailer ufficiale del film.