Una voce per il riscatto

Ispirato all’incredibile storia vera di Mohammed Assaf, il cantante palestinese vincitore del talent show “Arab Idol”, ormai famoso in tutto il mondo, arriva nelle sale italiane “The Idol” di Hany Abu-Assad in sala dal 14 aprile distribuito da Adler.

 

Siamo a Gaza. Sinonimo di tanti conflitti, distruzione e disperazione ma per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa e il loro parco giochi. È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e hanno il coraggio di sognare in grande. Mohammed sa di avere un dono raro: con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori.


 

Una sera arriva la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per Arab Idol, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita, ma la forza di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo. Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.

 

Il film è stato girato nella Striscia di Gaza, a Jenin e in altre aree dei territori palestinesi, nonché in Giordania. Il personaggio di Assaf è interpretato dal giovane Toufic Barhoum.

 

All’anteprima milanese era presente Maurizio Nicolai e a questo punto lasciamo a lui la parola sulla pellicola:
Fare un film che muove da un talent televisivo, richiede coraggio, lo stesso che i protagonisti mettono in atto in una Palestina profondamente ferita, ma caoticamente viva. Un soggetto diverso dai precedenti (PARADISE NOW, OMAR) dove la lotta e la violenza, sembravano le uniche armi a disposizione del popolo palestinese. La storia è vera, come sono realistici tutti gli esterni e questo da una rude concretezza a quella che potrebbe essere la favola dell’ultimo che approda al successo. Assolutamente straordinari i quattro piccoli interpreti alle prese con una quotidianità a dir poco difficile, affrontata con una maturità e risolutezza che definirei d’altri tempi e proporrei ad esempio per i nostri giovani virgulti. Vendono pesce, pescato e arrostito in spiaggia, per procurarsi soldi e poter suonare ai matrimoni. Suona anche Nour, la sorella del cantante, camuffata da maschio, la più determinata del gruppo, stroncata da una malattia, probabile metafora di altre morti più violente e testimonianza di un ruolo diverso delle donne. Il loro sogno è di suonare e di esibirsi in un grande teatro. Vivono nella speranza di un mondo diverso e nel sogno di uscire da un mondo recintato.
Altrettanto intenso è l’interprete di Mohammed Assaf, divenuto adulto, che con la sua voce supererà
i propri e gli altrui dolori.
Il finale, girato dal vivo nella piazza di Nazareth, mostra una felicità possibile, a portata di mano, la musica come antidoto alla violenza.
Unico neo: si sarebbero dovuti fornire i sottotitoli dei testi delle numerose canzoni.”

 

E questo e’ il bel trailer italiano !!

 


 

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