Storie e vite sulle rive del Gange

Acclamato lo scorso anno a Cannes, nella sezione Un Certain Regard, vincitore del Premio Fipresci e il Promising Future Prize, “Tra la terra e il cielo (Masaan)“, primo lungometraggio del regista Neeraj Ghaywan, sarà in sala dal 26 maggio distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.

 

Sulle rive del Gange si incrociano e si mescolano le vite di vari personaggi con le loro storie di amore, libertà, emancipazione. Ma Benares (Varanasi), la città sacra sulle rive del fiume, riserva una punizione severa a coloro che giocano con le tradizioni. Deepak si innamora perdutamente di una ragazza che appartiene a una casta diversa dalla sua. Devi, una giovane studentessa, è tormentata dal senso di colpa per la scomparsa del suo primo amante. Pathak, il padre di Devi è vittima della corruzione della polizia mentre Jhonta è un ragazzino alla ricerca di una famiglia.
Tutti aspirano a un futuro migliore, divisi tra le esigenze imposte dalla modernità e il fedele attaccamento alle tradizioni.


 

Anna Baisi ha visto il film in anteprima e ci racconta a caldo le sue impressioni:
L’India contemporanea è ancora ancorata all’atavica distinzione in caste sociali da cui è impossibile riscattarsi e fra le quali non vi è possibilità di comunicazione o interazione? Il regista Neeraj Ghaywan ce ne parla nel suo primo lungometraggio “Masaam”, Tra la terra e il cielo, con un stile realistico, poetico, lirico, attento alle emozioni ed ai rapporti fra i vari personaggi della storia.
Nella città sacra di Benares e precisamente nei “ghat” in riva al Gange dove hanno luogo le cremazioni, .si svolgono le vite dei vari personaggi che ci raccontano come si può vivere in questo mondo intriso di tradizioni, contraddizioni, dogmi tentando di cambiare un destino già scritto ed imprescindibile.
Deepak Chaudhary giovane “dalit” , un impuro, che si occupa di cremazioni si è innamorato della giovane e vitale Shaalu che invece appartiene ad una classe superiore.
I due innamorati chattano su Facebook , lei è colta parla sempre di poesia e recita i versi del poeta indiano Nida Fazli che l’innamorato impara a memoria per farle piacere, qui per un attimo sembra che tra cielo e terra non vi siano distanze, ma la realtà allunga le distanze, Deepak si sente inferiore e non riesce nemmeno a dirle dove abita se non in un momento di rabbia e disperazione.
Una tragedia li dividerà per sempre e vinto dalla disperazione il giovane butterà nel Gange un anello che voleva regalarle, ma il Gange lo porterà con sé donandolo ad un’altra storia.
Devi Pathak ragazza colta ed emancipata che vive con il padre vuole avere un rapporto con il suo giovane fidanzato studente al di fuori del sacro vincolo matrimoniale ma nel hotel dove si consuma il rapporto illecito irrompe la polizia e tutto si trasforma in tragedia: sia per la giovane donna e suo padre sia per il giovane ragazzo.
Le storie che colorano questo lungometraggio sono decisamente commoventi e tenere: come il piccolo Jhonta, aiutante dell’anziano Pathak che per scommessa recupera i soldi dal Gange, in una delle tante immersioni fatte, appunto per scommessa, ritroverà anche qualcosa di più prezioso.
Il dolore dei protagonisti per la morte degli amati è reale e tangibile ma forviero di saggezza e come dice lo stesso regista “il film è un racconto di formazione, in cui il dolore può essere molto positivo…” perché la città sacra di Benares, “citta della morte”, si dice che porti alla salvezza.
Ma il dolore può insegnarci a volare tra terra e cielo: Devi deciderà di partire per continuare un suo progetto di studi, Deepak ritroverà se stesso perché guardando con malinconia verso il Gange penserà “ il corpo muore, ma l’anima vive per sempre” e finirà i suoi studi ed inizierà a lavorare come ingegnere e questa rigenerazione lo porterà sulle rive del Gange ad aspettare un battello verso il suo nuovo futuro.
Forse nel rispondere alla domanda iniziale di questa mia recensione al di là di una società rigidamente classista l’unica cosa importante è la coscienza intima di essere quello che vogliamo diventare e non quello che gli altri, destino o appartenenza sociale, hanno già previsto per noi, forse tra cielo e terra non ci siamo che noi, solo noi con il vento che ci accarezza il viso mentre guardiamo il cielo.”

 

Ecco il bellissimo trailer purtroppo per ora solo in versione inglese !!

 


 

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