Un grande Jean Rochefort in una commedia dolce e amara sull’avanzare dell’età

Grazie ad Academy Two arriva nelle sale italiane dal prossimo 5 maggio “Florida” il nuovo film di Philippe Le Guay, il regista di “Moliere in bicicletta” e “Le donne del 6°piano”.

 

Presentato in Piazza Grande all’ultimo Festival di Locarno, “Florida”, è una commedia amara sull’avanzare dell’età e l’intermittenza della memoria.

 

“A 80 anni, Claude Lherminier non ha perso la sua vitalità. É stato il proprietario e il dirigente di un’ importante fabbrica di Annecy. Gli capita sempre più spesso, ma si rifiuta ostinatamente di ammetterlo, di avere dei vuoti di memoria, dei momenti di confusione.

 
Carole, la figlia maggiore, che lo ha sostituito nella direzione aziendale, asseconda le bizzarre richieste del padre e non lo lascia mai solo. Ma il desiderio più grande di Claude è rivedere l’altra figlia che vive in America e così senza pensarci due volte decide di imbarcarsi su un aereo per la Florida…”

 

Lorenzo Besson ha visto in anteprima la pellicola del regista francese e quindi sentiamo le sue parole:

 

Floride è un film francese di Philippe Le Guay, già regista dei fortunati Le donne del sesto piano (Les femmes du 6ème étage, 2011) e Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette, 2013). Nel suo ultimo lavoro racconta della progressiva perdita di lucidità da parte di un uomo di ottant’anni, Claude Lherminier, che sente sfuggirgli di mano il controllo sulla sua vita: da tempo ha dovuto affidare alla figlia la gestione della fabbrica di carta da lui fondata, non è più in grado di occuparsi nemmeno dello spazio domestico, le relazioni familiari patiscono il peggioramento delle sue condizioni e il radicale diniego di Claude di prenderne atto. È in questa difficile situazione che decide di rimettersi in contatto con l’altra figlia che si era trasferita in Florida e che non vede e non sente da anni.
 
Il film è da subito coinvolgente, con l’irriverente comicità e la rude schiettezza di Claude che accompagnano lo spettatore alla scoperta del suo nuovo e tormentato rapporto con il mondo che lo circonda. Nel corso del film il registro della commedia e quello del dramma si sovrappongono e sfumano l’uno nell’altro, evitando un eccessivo sbilanciamento e mantenendo un delicato equilibrio. La parte centrale, tuttavia, risulta un poco ripetitiva e forse scontata: i flash improvvisi che avevano contribuito a farci entrare nella testa di Claude perdono la loro efficacia e appesantiscono un po’ la storia, risultando a volte ridondanti e didascalici; inoltre il carattere grottesco del protagonista viene eccessivamente enfatizzato. La parte finale torna a far risaltare la drammaticità dell’esperienza vissuta da Claude, senza però indugiare sulla sua condizione, ma affrontandola piuttosto attraverso lo sguardo attento rivolto al rapporto tra padre e figlia, che costituisce in definitiva l’asse centrale del film e che guadagna in intensità grazie all’ottima prova di recitazione dei due protagonisti (Jean Rochefort e Sandrine Kiberalain, quest’ultima già diretta da Le Guay nel precedente Les femmes du 6ème étage).
Il regista si conferma un valido protagonista della scena cinematografica francese, capace di trattare con delicatezza e ironia temi dolorosi che interrogano ciascuno di noi.

 

E questo e’ il divertente e commovente trailer italiano:

 


 

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  1. Claudia Zigiotto scrive:

    Molto bello nonostante il tema drammatico e di grande attualità riesce ad avvincere fino alla fine anche con ironia.
    Bravissimi gli attori

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