Oggi inizia (ore 12.30) ufficialmente la vendita dei biglietti della rassegna “Cannes e dintorni” che presenterà a Milano dal 14 al 20 giugno i migliori film dell’ultimo festival di Cannes (concorso principale e sezioni collaterali).
Tra tutti vi segnaliamo anche una piccola interessante pellicola scelta per una proiezione speciale alla Semaine de la Critique, “I tempi felici verranno presto” di Alessandro Comodin, un giovane regista friuliano (classe 1982).
Con la sua opera prima, L’estate di Giacomo, ha vinto il Pardo d’oro Cineasti del presente a Locarno nel 2011 e ottenuto riconoscimenti in diversi festival internazionali.
“Tommaso e Arturo ce l’hanno fatta, sono riusciti a scappare cercando rifugio nella foresta. Bella la vita ora, nonostante tutto.
Ma, attenzione, spesso muori quando meno te l’aspetti, anche se sei giovane, finalmente felice e non hai fatto niente di male.
Tanti anni dopo, nella foresta che ha accolto Arturo e Tommaso, si dice che viva un branco di lupi, che aggredisce il bestiame degli allevatori del posto. Di Arturo e Tommaso nessuno ha mai sentito parlare in paese ma, nella stessa foresta, Ariane scopre una grotta. Ariane è, forse, la ragazza di cui parlano le storie del paese. Cosa la spinga a entrare nel buco rimane un mistero, fatto sta che poi, di lei, non si saprà più nulla. Ognuno ha la sua di storia, ma tutti concordano nel dire che Ariane il lupo l’ha incontrato.”
Anna Baisi ha visto in anteprima il film ed ecco il suo commento:
““I tempi felici verranno presto” di Alessandro Comodin, regista friulano che vive a Parigi e torna per la seconda volta sulla Croisette con la storia di due ragazzi in fuga o forse tre perché anche un’altra ragazza fuggirà dalla realtà.
In apertura ci sono due ragazzi Tommaso ed Arturo che scappano da un pericolo tangibile e rimangono a vivere in un bosco a stretto contatto con la natura vivendo di caccia, del sole che bacia i loro visi, di tuffi rigeneranti nell’acqua dei torrenti: un ritorno primordiale ad una una sorta di Eden che presto viene annullato dai “cattivi” ma la storia continua…un richiamo quasi atavico alla Natura con le sue leggi anche di morte.
Nel villaggio vicino al bosco si tramanda una leggenda sul lupo che attende la cerva bianca e si narra che abbia anche incontrato una ragazza malata e l’abbia aiutata e ululi nelle notti di luna piena per il dolore della sua perdita.
Arianne, in altri tempi storici, vuole scappare anche lei dal mondo e tornare alla Natura e trova nello stesso bosco una caverna che la porta all’interno della Terra e la fa entrare a contato con un mondo magico, con fantasmi, con sensazioni ancestrali rimosse, misteriose presenze e …
Nel bosco si consumano amori impossibili, si ritrova una fanciullezza ed innocenza difficile da vivere nel reale, forse una dimensione che può essere solo da favola, misteriosa e indecifrabile.
Una favola criptica densa di significati da scoprire che mi ha fatto abbandonare l’idea di capire il film per lasciarmi andare alle emozioni di quello svolgersi surreale che lascia spazio all’immaginazione.
Suggestiva e bella la fotografia di questa Natura e dei giovani che ne vengono a contatto ed il lupo avrà incontrato davvero la ragazza e chi sarà: forse Arianne?
Il film però è di poche parole e non è la favola raccontata dalla mamma alla sera e più da percepire e decodificare, ed il finale nel carcere ti riporta ad una realtà impossibile oppure ad un altro tassello di questo fantasy difficile da comprendere; film non scontato, coraggioso e nella mia mente esperienza filmica ancora da decifrare.”
Il film lo potrete vedere al cinema Mexico venerdi’ 17 giugno alle ore 21.30 presente lo stesso Comodin.
E se volete un assaggio del film ecco una clip presentata nell’account ufficiale della Semaine de la Critique !!