Tre sorelle in un paese che ha perso la speranza

Da oggi grazie a Parthénos nei cinema milanesi potrete trovare “La casa delle estati lontane” (Rendez-vous à Atlit) un film di Shirel Amitaï con Géraldine Nakache, Yaël Abecassis, Judith Chemla, Arsinee Khanjian e Pippo Delbono.

 

“Israele, 1995. La pace è finalmente tangibile.
Nella piccola città di Atlit, Cali ritrova le sue due sorelle, Darel e Asia, per vendere la casa ereditata dai genitori.
Tra momenti di complicità e incontenibili risate, riaffiorano i dubbi e gli antichi dissapori, ma appaiono anche strani convitati che seminano un’allegra confusione.
Il 4 novembre il processo di pace viene annientato, ma le tre sorelle rifiutano di abbandonare la speranza.”


 

Elisabetta LaMonica era presente all’anteprima stampa per raccontarci il film:
La casa delle estati lontane è il film d’esordio della regista franco-israeliana Shirel Amitai . Ma è anche la casa dalla quale le tre protagoniste Cali, Darel e Asia, si sono allontanate da giovani per vivere altrove. La “casa” è nella piccola città di Atlit, vicino Tel Aviv e la vicenda è ambientata nell’anno 1995. È un anno importante quello per Israele, quando la pace sembra ormai vicina e gli animi fiduciosi. In quell’anno li’, Cali, Darel e Asia rimaste orfane, si ritrovano nella loro vecchia casa e decidono di venderla… senza genitori non ha senso mantenerla. Mentre si apprestano a pulirla ed ordinaria, emergono pero’ ricordi talmente forti ed intensi che sembrano veri al punto che le ragazze si riscoprono unite, quasi come se non fossero mai andate via. È il potere del luogo, o sono le protagoniste che scelgono di restare? È questo l’interrogativo che ci pone la regista soprattutto perché proprio quando la pace sembrava ormai cosa fatta… Rabin viene ucciso… È questo un film potenzialmente carico di significati, dove ci si affida al potere evocativo delle immagini per rinsaldare la memoria dei tempi passati. Ed in questo fluire di ricordi, il senso del presente si evince dalla rappresentazione quasi teatrale della realtà… Il gioco vero – finzione è però, un pò debole ed un tantino superficiale.. a mio avviso. Bravi comunque gli attori fra cui un inedito al cinema Pippo del Buono.

 

Interessanti anche le parole della regista Shirel Amitai:
Il punto di partenza del film è l’idea che la pace può avere inizio solo quando si occupa il posto giusto. Avere dei fratelli o delle sorelle è una ricchezza: può essere un’esperienza divertente e leggera, ma può anche capitare di sentirsi feriti. A volte è una guerra: tra fratelli o sorelle si è costretti a condividere, ma i primi conflitti iniziano con la frase: «È mio!». Un’eredità solleva una serie di quesiti sul concetto di spazio perché probabilmente è l’ultima cosa che si divide. Quando si arriva a contemplare anche l’idea del “è nostro” e del “è tuo”, la pace diventa possibile. Ho scelto un momento nella storia di Israele in cui il paese era a due centimetri dalla pace. Tre sorelle che si prendono per i capelli mentre il paese parla di pace. E poi, tre sorelle che si ritrovano mentre il paese perde la speranza

 

Questo film, che vederemo settimana prossima nell’uscita del mercoledi’ di Amicinema, lo potrete trovare a Milano per ora solo al cinema Anteo.

 

Ecco il trailer italiano !!

 


 

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