Paura in paradiso

Il regista spagnolo Jaume Collet-Serra ha avuto una carriera molto strana: ha iniziato con il genere horror (“La maschera di cera” e “Orphan” molto apprezzato dalla critica), per voi virare verso il genere action con una trilogia di film interpretati tutti da Liam Neeson (“Unknown – Senza identità (Unknown)”, “Non-Stop” e “Run All Night – Una notte per sopravvivere”).

 

Da giovedi’ prossimo arriva nelle sale italiane “Paradise Beach – Dentro l’incubo” il suo nuovo film sempre d’azione con protagonista Blake Lively (“Gossip girl”).

Nancy sta facendo surf da sola di fronte a una spiaggia isolata quando viene attaccata da un grande squalo bianco che le impedisce di tornare a riva. Anche se solo 200 metri la separano dalla salvezza, dovrà mettere in gioco tutta la sua forza di volontà per sopravvivere


 

“Questo film coinvolge lo spettatore ad un livello primario – racconta Blake Lively, nel ruolo di una giovane donna che si trova non lontana dalla riva quando viene aggredita da un grande squalo bianco – è una storia sulla capacità di sopravvivenza, la forza di volontà. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato ‘Cosa avrei fatto io in una situazione come questa?’ Le modalità con cui Nancy combatte per sopravvivere sono decisamente pazzesche”.

“Non solo ho dovuto allenarmi per andare bene sul surf ma anche per mantenere la fisicità del ruolo – racconta Lively – fino alle ultime due settimane di riprese non ho avuto un doppio o uno stunt, tutto quello che abbiamo girato fino a quel momento l’ho fatto io. Eccetto per il surf, naturalmente! Sono stata fortunata ad avere Isabella Nichols, la migliore surfista junior del mondo come doppio. Per quanto riguarda altri trucchi ed acrobazie, ne sono uscita con qualche ‘ferita da battaglia’ ma sono orgogliosa di averlo potuto fare”.

 

In Paradise Beach – Dentro l’incubo, Nancy (Lively) sta cercando conforto dopo la morte di sua madre. Appassionata studentessa di medicina, la ragazza trova serenità anche sul surf ed ora ha anche scovato un angolo segreto, una spiaggia isolata che era stato il luogo preferito della madre. Sebbene sia consapevole che surfare da soli è pericoloso, quando il suo compagno di viaggio le dà buca decide di rischiare comunque chiamando casa per avvertire la sua famiglia che ha trovato un posto speciale. Mentre si prepara a fare surf in questa nicchia meravigliosa nascosta dal mondo, pensa che sarà una perfetta opportunità per avere del tempo per rilassarsi e riflettere.

“Sfortunatamente, finisce proprio nel territorio di caccia di un grande squalo bianco – spiega Matti Leshem, produttore del film insieme alla moglie e co-produttrice Lynn Harris – lo squalo la attacca ma fa solo quello che gli detta la natura. La ragazza non si allontana mai troppo dalla riva e quindi potrebbe tranquillamente tornare a nuoto ma tra lei e la sua sopravvivenza c’è di mezzo uno squalo”.

 

“Adoro la scelta di aggiungere il tema del ‘viaggio dell’eroe’ per creare un genere combinato – racconta la produttrice Lynn Harris – Paradise Beach – Dentro l’incubo è un thriller pieno di suspense con un personaggio veritiero al centro del tutto, una protagonista che intraprende un percorso interiore per recuperare la forza e superare la propria paura”.

Nancy infatti dovrà disporre di tutta la sua forza, coraggio, intelligenza, astuzia e creatività per uscire viva da questa situazione. “Capisce da subito che dovrà farcela con quel poco che ha a disposizione e inizia facendo un inventario di quello che potrà usare per sopravvivere da acquisizioni pregresse ad esperienze personali. Fa leva anche su un istinto primordiale mai esplorato prima: studia bene l’ambiente circostante e usa i suoi abiti e i suoi accessori per costruire degli strumenti. Insomma, la ragazza utilizza qualunque cosa possibile nella sua battaglia per la sopravvivenza. La sua forza di volontà viene continuamente messa a dura prova, e come la marea, sale sempre più”.

“Questa storia è incredibilmente viscerale ma è anche una storia a cui tutti possiamo relazionarci, perché si tratta di affrontare le proprie peggiori paure – spiega Leshem – Cosa ci vuole per affrontare il momento più difficile della propria vita? Ad un certo livello questa è una metafora che vale per ogni sfida e in questo film viene impersonato nel grande squalo bianco”.

 

Il regista Collet-Serra è ben felice di aver partecipato al progetto: “C’erano davvero tanti elementi che rappresentavano una mega-sfida per qualunque regista. C’era una sola location, c’era l’acqua, animali e un personaggio in computer grafica. Anche uno solo di questi elementi è una sfida, quindi averli tutti insieme in un unico film era davvero avvincente”.

 

E dopo le parole dei protagonisti ecco il trailer del film !!

 


 

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