Cinema e Venezia sono per noi un connubio magico che si ripete ogni anno.
Gli ultimi raggi dell’estate, il Lido, i viaggi in battello, i canali di una delle città piu’ belle d’Italia fanno da perfetta cornice (e Cannes, Berlino o altre citta’ non ce ne vogliano) per un Festival del Cinema.
E quest’anno siamo arrivati all’edizione numero 73 che vi raccontiamo adesso e che seguiremo giorno per giorno con i nostri articoli, con trailer e immagini.
Intanto subito le date: inizio mercoledi’ 31 agosto, fine sabato 10 settembre con proclamazione dei vincitori.
Segnatevi anche le date della rassegna di Venezia a Milano dove potremo vedere come sempre i migliori film nelle sale milanesi: dal 19 al 26 settembre.
La giuria di quest’anno e’ presieduta dal regista americano Sam Mendes (“American Beauty”, “007: Skyfall”) che aveva dichiarato il giorno della nomina:
“E’ un onore essere stato chiamato da Alberto a guidare la Giuria internazionale di Venezia 73. Ho sempre avuto un forte legame con Venezia. Da studente ho lavorato per tre mesi alla Peggy Guggenheim Collection nel lontano 1984, e il mio più bel ricordo di un festival è il lancio di Era mio padre a Venezia nel 2002. Sono felicissimo di tornare al Lido quest’anno per dare il benvenuto a tanti talenti del cinema internazionale”.
Insieme a lui ci saranno l’artista, cantante, regista e scrittrice statunitense Laurie Anderson, fra le principali e più coraggiose esponenti della scena creativa d’avanguardia in America e lo scorso anno in Concorso con Heart of a Dog; l’attrice britannica Gemma Arterton, salita alla ribalta nel 2008 con l’apparizione nel film Quantum of Solace di Marc Forster come Bond Girl; il magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano Giancarlo De Cataldo, autore del best seller Romanzo criminale (2002) da cui sono stati tratti il film di Michele Placido (2005) e la serie tv di Stefano Sollima (2008) nonché due volte vincitore del David di Donatello per la sceneggiatura di Romanzo Criminale e Noi credevamo (2010) di Mario Martone (anche Nastro d’argento per la sceneggiatura); l’attrice tedesca Nina Hoss, Orso d’argento al Festival di Berlino nel 2007 con Yella (2007) di Christian Petzold; l’attrice francese Chiara Mastroianni, nel 2014 in Concorso alla Mostra di Venezia con ben due film, Trois Coeurs di Benoît Jacquot e La Rançon de la gloire di Xavier Beauvois; il regista statunitense Joshua Oppenheimer, che si è imposto all’attenzione mondiale coi suoi due documentari entrambi nominati all’Oscar The Act of Killing (2012) e The Look of Silence (2014), quest’ultimo in Concorso a Venezia dove ha ottenuto il Gran Premio della Giuria; il regista venezuelano Lorenzo Vigas, lo scorso anno Leone d’oro per il miglior film con la sua opera prima Desde allá; ed infine l’attrice, regista e cantante cinese Zhao Wei, salita alla ribalta internazionale con i film di Stephen Chow, Ann Hui, He Ping, John Woo e Johnnie To.
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti, presieduta dal regista francese Robert Guédiguian, sarà invece composta dal critico e storico del cinema statunitense Jim Hoberman; dall’attrice egiziana Nelly Karim, premiata come migliore attrice al Cairo International Film Festival nel 2004 per My Soulmate di Khaled Youssef; dall’attrice italiana Valentina Lodovini, David di Donatello nel 2010 per Benvenuti al Sud di Luca Miniero; dall’attrice e regista coreana Moon So-ri, che ha segnato una tappa importante nella storia del cinema coreano e asiatico con la sua interpretazione in Oasis (2002) di Lee Chang-dong, grazie alla quale ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per una giovane attrice emergente alla Mostra di Venezia; dal critico e studioso di cinema spagnolo Josè Maria (Chema) Prado; ed infine dal regista indiano Chaitanya Tamhane, il cui lungometraggio d’esordio Court (2014) ha vinto il premio “Luigi De Laurentiis” per l’Opera Prima e il Premio Orizzonti alla 71. Mostra di Venezia.
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, infine, oltre al presidente Kim Rossi Stuart sarà composta dalla produttrice spagnola Rosa Bosch, già vicedirettore del London Film Festival / National Film Theatre; dall’attore e regista statunitense Brady Corbet, che ha vinto alla Mostra di Venezia 2015 con The Childhood of a Leader il Leone del Futuro – Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e il Premio Orizzonti per la migliore regia; dall’attrice spagnola Pilar López de Ayala; ed infine dal critico cinematografico francese Serge Toubiana.
L’attrice Sonia Bergamasco sarà la madrina di quest’anno: aprirà il Festival di Venezia sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), in occasione della cerimonia di inaugurazione, e il 10 settembre condurrà la cerimonia di chiusura, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della Mostra.
Andranno invece al francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski i due Leoni d’oro alla carriera. A partire da quest’anno il Festival ha deciso l’attribuzione di due Leoni d’Oro alla carriera in ciascuna delle edizioni future della Mostra: il primo assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione; il secondo a un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione. Due anni fa avvenne qualcosa di simile con Thelma Schoonmaker e Frederick Wiseman, mentre lo scorso anno fu Bertrand Tavernier a portarsi a casa l’ambito riconoscimento.
Il manifesto ufficiale, per il quinto anno consecutivo, e’ affidato alla matita di Simone Massi (lo vedete nell’immagine in cima all’articolo).
Si tratta di un’immagine di una curiosa situazione di attesa, e insieme un invito alla visione imminente dei film, con in primo piano una figura maschile non riconoscibile, che potrebbe essere lo stesso autore Simone Massi, ma anche un qualsiasi spettatore, che afferra dall’alto un manifesto/sipario e inizia a svelare ciò che potrebbe essere lo schermo dove verranno proiettati, per undici giorni, i film della Mostra. Viene così evocata la curiosità che alimenta, nel pubblico degli appassionati, l’attesa di ogni proiezione d’autore in un festival cinematografico.
Sui film in concorso ne abbiamo parlato a fine luglio in questo articolo e lo faremo a breve in un articolo piu’ corposo e quindi qui non ci dilunghiamo troppo.
Giusto invece due parole per uno degli eventi speciali che testimonia l’importanza che ormai anche le serie televisive stanno avendo nei festival.
“The Young Pope“, esordio in una serie TV per Paolo Sorrentino, sarà l’evento speciale Fuori Concorso del Festival con la proiezione delle prime due puntate in prima mondiale il 3 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Sentiamo le parole di Paolo Sorrentino su questa iniziativa:
“È un onore per me tornare a Venezia. Ci sono stato con il mio primo film e ci torno ora con la mia prima serie televisiva. Non credendo alle coincidenze penso piuttosto che, oggi come allora, la Mostra si prenda il rischio di scegliere. Quindici anni fa, lo fece selezionando l’opera prima di un giovane regista, quest’anno ribadendo la sua apertura verso la televisione riconoscendo alle serie il giusto ruolo nell’evoluzione del linguaggio visivo.”
The Young Pope racconta la storia di Lenny Belardo (Jude Law), alias Pio XIII, il primo Papa americano della storia. Giovane e affascinante, la sua elezione sembrerebbe il risultato di una strategia mediatica semplice ed efficace del collegio cardinalizio. Ma, com’è noto, le apparenze ingannano. Soprattutto nel luogo e tra le persone che hanno scelto il grande mistero di Dio come bussola della loro esistenza. Quel luogo è il Vaticano, quelle persone sono i vertici della Chiesa. E il più misterioso e contraddittorio di tutti si rivela Pio XIII. Scaltro e ingenuo, ironico e pedante, antico e modernissimo, dubbioso e risoluto, addolorato e spietato, Pio XIII prova ad attraversare il lunghissimo fiume della solitudine dell’uomo per trovare un Dio da regalare agli uomini. E a se stesso.
E con questo non possiamo che augurare a tutti buon Festival del Cinema di Venezia !!