Esce oggi nelle sale milanesi “Per mio figlio” un film di Frédéric Mermoud con Emmanuelle Devos E Nathalie Baye.
Film vincitore del Variety Piazza Grande Award al Festival di Locarno 2016 e tratto dal romanzo Moka di Tatiana de Rosnay (“La chiave di Sara”)
Diane Kramer ha un’unica ossessione: trovare il conducente dell’auto che ha investito e ucciso suo figlio, devastandole la vita. Con l’aiuto di un investigatore privato, Diane raccoglie alcuni indizi che la portano verso il principale sospettato: una donna bionda proprietaria di una Mercedes color caffè. Con una valigia e poche cose, decide di trasferirsi nella cittadina dove è stata segnalata l’auto incriminata. Dopo giorni di ricerca, Diane risale all’identità della proprietaria dell’auto: Marléne, misteriosa ed elegante titolare di una profumeria del centro. Da quel momento Diane inizia ad insinuarsi silenziosamente nella vita di Marléne, stabilendo con lei un legame particolare. Ma la strada della vendetta si rivela ben presto più tortuosa di quello che pensava, tuttavia Diane è sempre più decisa a farsi giustizia da sola: per se stessa e per suo figlio.
Al regista e’ stato chiesto di raccontare la genesi del film:
“Dopo il mio primo film, ho lavorato nella serie televisiva Les Revenants, dirigendone metà degli episodi della prima stagione. Ma dopo Complices, volevo lavorare nuovamente con Emmanuelle Devos, che ha un posto molto speciale e stimolante nella mia immaginazione. Volevo vivere una nuova avventura cinematografica con lei. E sapevo già che sarebbe stata presente in ogni singola scena. Quando ho scoperto Moka, il romanzo di Tatiana de Rosnay, ho capito che era la storia perfetta per portare questo progetto a buon fine.
Per dirigere i miei attori parto sempre dalla sceneggiatura. Ma credo che, anche se io devo essere responsabile della storia nel suo insieme, gli attori conoscano i loro personaggi meglio di me. Hanno una connessione interiore con loro, quindi devo rimanere in sintonia con ciò che hanno da dire. C’è una sorta di dialogo tra ciò che l’attore prova nei confronti del personaggio che interpreta e quello che immagino. La mia regia non si basa sulla psicologia.
Quello che mi interessa è quasi cinetica, voglio sapere quale sia la velocità, l’energia e il tono migliore per ogni attore in scena.
Una volta che decido di girare un film che cerca di immergersi nella profondità dell’animo umano, al confine con il cinema di genere, non posso non pensare a grandi registi come Polanski o Hitchcock, che non rifuggivano dall’occuparsi di un universo stilizzato pieno di personaggi più complessi di quello che sembravano.
Keane di Lodge Kerrigan mi ha ispirato con la sua energia, offre il ritratto di un uomo smarrito molto toccante. Quando ho lavorato con Emmanuelle Devos e Nathalie Baye, non ho potuto fare a meno di pensare ad attrici americane come Gena Rowlands o Faye Dunaway. Ho detto spesso a Emmanuelle, che è stata presente in ogni scena nei 35 giorni di riprese, che volevo portarla al limite, per cogliere ogni suo battito e filmarla come un’attrice americana. È pazzesco come Emmanuelle riesca ad agire in ogni momento, anche nei più sottili, con una tale rara intensità. “
E per finire ecco il trailer italiano !!