L’economia di coppia

Dal 19 gennaio potrete trovare in sala (sicuramente all’Anteo) “Dopo l’amore” un un film di Joachim Lafosse con Bérénice Béjo e Cédric Kahn presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del 69o Festival di Cannes.

 

Dopo l’amore racconta la vicenda di Marie e Boris che, dopo quindici anni di matrimonio, vivono le asprezze e i paradossi di una vita da “separati in casa” per amore delle figlie e per problemi economici. Il regista di “Proprietà privata” torna al cinema con un mélo dei nostri giorni, impeccabile, asciutto, buffo e straziante, con la straordinaria Bérénice Béjo, indimenticata protagonista di The Artist, e l’attore/regista Cédric Khan.


 

Anna Baisi era presente all’anteprima milanese per raccontarci le sue impressioni:
 
“Film ambientato quasi interamente all’interno della casa famigliare “Dopo l’amore” (titolo francese “L’économie du couple”) del regista belga Joachim Lafosse ci racconta della difficile “gestione” della fine di un’amore.
Non è facile per Marie (una intensa Bérénice Bejo) né per Boris (il bravo Cédric Kahn) porre fine ad un matrimonio durato quindici anni che ha donato loro due gemelline di otto anni Margaux e Jade entrambe ancora affezionatissime, senza preferenze, ad entrambi i genitori.
E la casa è anch’essa una protagonista del film: è l’oggetto del contendere.
Infatti Boris che è quello economicamente più disagiato e non può permettersi un altro appartamento… e’ costretto a vivere in un piccolo locale della bellissima abitazione perché la coppia non riesce o non vuole accordarsi sulla spartizione economica della casa e lui deve rimanere suo malgrado relegato in una situazione frustrante.
 
Boris esige la metà del valore dell’immobile: Marie, di classe sociale più elevata, vuoi perché i genitori l’hanno aiutata finanziariamente, vuoi perché paga il mutuo essendo la sola a lavorare, vuoi per altro… non vuole concedergliela; Boris però non vuole cedere perché è lui che ha trasformato quella che all’epoca era un deposito in una abitazione da sogno grazie alla ristrutturazione che vi ha personalmente operato.
Il titolo francese, secondo me è più evocativo di quello internazionale e italiano perché mette più a fuoco quello che il film vuole trasmettere, infatti quella bellissima casa che rappresenta quello che Marie e Boris hanno costruito insieme durante il matrimonio, uno specchio delle loro aspettative e dei loro desideri, ora è paradossalmente motivo di scontro economico e nessuno vuole riconoscere i contributi che sono stati reciproci.
 
In un precedente film di Lafosse “Proprietà privata” la casa era l’elemento perturbante fra i due figli, guarda caso gemelli: tema caro al regista che è lui stesso un fratello gemello.
Il senso di “possesso” e di “proprietà” prevale forse proprio quando si vuole ferire l’altro, quando non si riesce ad essere generosi e l’intolleranza aumenta facendo prevalere il micragnoso pragmatismo.
Non è casuale che la situazione, come anche in “Proprietà privata”, si “risolva” fuori dalla casa in un luogo dove forse è possibile ritrovare la comprensione dell’altro e ricominciare a vivere con indipendenza e serenità: con quella giusta distanza dalle cose e maggior vicinanza agli effetti.
Bel film girato magnificamente in interni, senza prese di posizione da parte del regista sulle responsabilità o le colpe di ciascun coniuge, senza peraltro perdonare nulla anzi mostrandoci le guerre scatenate per un nonnulla, le colpe scaricate sempre sull’altro, gli imbarazzi provocati, l’insensibilità e le meschinità ma che ci fa emozionare quando la famiglia balla insieme “Bella” di Maître Gims perché lo sentiamo nel cuore che al fallimento di quel “sogno” d’amore nessuno vorrebbe veramente arrendersi.”

 

E terminiamo come da ottima abitudine con il trailer per incuriosirvi un po’ !!

 


 

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