Dal 23 febbraio arriva nelle sale una divertente commedia italiana diretta da Massimiliano Bruno (“Nessuno mi può giudicare”, “Viva l’Italia”) e interpretata dalla coppia Marco Giallini e Alessandro Gassmann.
“Beata Ignoranza” vede nel cast anche Valeria Bilello, Carolina Crescentini e Teresa Romagnoli.
Ernesto (Marco Giallini) e Filippo (Alessandro Gassmann) hanno due personalità agli antipodi e un unico punto in comune: sono entrambi professori di liceo.
Filippo è un allegro progressista perennemente collegato al web. Bello e spensierato è un seduttore seriale sui social network. E’ in grado di sedurre anche i suoi studenti grazie a un’app, creata da lui, che rende immediata la soluzione di ogni possibile calcolo.
Ernesto è un severo conservatore, rigorosamente senza computer, tradizionalista anche con i suoi allievi, che fa della sua austerità un punto d’onore e vanta una vita completamente al di fuori della rete.
E’ probabilmente l’ultimo possessore vivente di un Nokia del ’95.
Un tempo erano “migliori amici” ma uno scontro profondo e mai risolto li ha tenuti lontani, fino al giorno in cui si ritrovano fatalmente a insegnare nella stessa classe.
I loro punti di vista opposti li portano inevitabilmente a una nuova guerra.
Saranno obbligati ad affrontare il passato, che ritornerà nelle sembianze di Nina, una ragazza che li sottoporrà a un semplice esperimento che si trasforma in una grande sfida: Filippo dovrà provare a uscire dalla rete ed Ernesto a entrarci dentro.
Questo viaggio li cambierà profondamente, costringendoli a trovare un equilibrio, sempre più raro e delicato ai giorni nostri, tra la coscienza globale di chi si affida alla rete e la totale indifferenza di chi si ostina a resistere a oltranza all’epoca digitale.
Massimiliano Bruno ha raccontato cosi’ la genesi del film:
“La genesi di Beata ignoranza è un post che ho scritto su Facebook quattro anni fa e che ho condiviso con gli sceneggiatori, sperando che potesse essere il concept di un film. Nel post mi lamentavo del fatto che andavo poco al cinema, a teatro, che leggevo molto di meno i romanzi perché perdevo troppo tempo su Facebook. Da là è nata una storia in cui abbiamo potuto raccontare le nostre anime interne. Perché in me c’è un po’ di Filippo e un po’ di Ernesto. Spesso mi ritrovo schiavo di gruppi whatsapp, che so, il gruppo ‘weekendino a Sutri’, o quello del ‘ci vediamo la partita dell’Italia insieme?’. E i gruppi non muoiono mai, magari dopo mesi ti compare da qualche parte un messaggio del tipo: ‘Ma ce la facciamo una lasagna?’”.
Noi siamo tutti amanti della commedia all’italiana e siamo rimasti colpiti da un paio di film la cui sceneggiatura ricorda in parte ciò che è stata poi la nostra. Parlo di “C’eravamo tanto amati” e “Il dramma della gelosia”. In quei capolavori i personaggi si rivolgevano al pubblico, aprivano finestre sul loro passato. Io sono un figlio della commedia all’italiana ed è quasi paradossale che il film più diverso dagli altri che ho girato, forse il più nuovo, in realtà si rifaccia alla nostra tradizione, e quindi a qualcosa che esiste già”.
Finiamo come sempre con il trailer per farci qualche sano e necessario sorriso !!