E’ in sala – dopo la grande emozionante anteprima mondiale nel Duomo di Milano – il nuovo atteso film documentario del maestro Ermanno Olmi “vedete, sono uno di voi” (tutto miniscolo apposta), dedicato al ricordo di un protagonista del nostro tempo, il Cardinale Carlo Maria Martini, dallo scorso giovedì 16 marzo.
Prodotto da Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema, scritto da Ermanno Olmi e Marco Garzonio, giornalista, biografo e massimo esperto di Martini. Una distribuzione Istituto Luce Cinecittà.
A 90 anni dalla nascita del suo grande protagonista, un film che tocca momenti cruciali della nostra storia, e domande profonde per ogni spettatore, credente e non. È la storia personale di un protagonista di questo nostro tempo. Accompagnati dalle sue parole, intessute da memorie visive, gli autori ripercorrono accadimenti e atti dell’uomo Carlo Maria Martini per conoscere come questo importante rappresentante della Chiesa cattolica abbia speso i giorni della sua vita rigorosamente fedele alla sua vocazione e ai suoi ideali.
Primo fra tutti, la Giustizia. Dunque, l’Uomo consapevole che senza giustizia non c’è libertà. E di conseguenza, una Chiesa non più di dogmi bensì di fede, il cui fondamentale ‘comandamento’ è un percorso libero e condiviso quale incessante testimonianza nel riconoscere e difendere il diritto alla dignità di ciascun uomo.
Attraversando eventi drammatici (terrorismo degli anni di piombo, Tangentopoli, conflitti, corruzione, crisi del lavoro, solitudini) Martini ha dato senso a smarrimenti e inquietudini della gente, che in lui ha visto l’autenticità della sua testimonianza e lo ha riconosciuto come punto di riferimento per credenti e non credenti.
Uno spirito profetico, che sapeva farsi interrogare dalla realtà storica, interpretandola alla luce del Vangelo. Un profeta di speranza, anticipatore di papa Francesco.
L’adesione rispettosa nel riportare i testi scritti, non lo è altrettanto nel montaggio sequenziale in quanto si è preferita una più utile ricomposizione secondo una drammaturgia suggerita – a volte addirittura imposta – dalla logica delle emotività, che è la via più vicina ai tanti e esclusivi significati delle nostre comuni esistenze.
Il film scritto da Olmi insieme a Marco Garzonio, giornalista ed esperto del religioso, ripercorre la vita di Martini, dall’infanzia torinese e dalla vocazione 17enne che lo portò al noviziato nella Compagnia di Gesù fino a una delle sue ultime apparizioni in video nel pieno della malattia di Parkinson.
La voce narrante è quella dello stesso Olmi, lenta, a tratti sofferta ma calma quasi spirituale, in sintonia con la narrazione che muove da quella stanza, spoglia ed essenziale della casa dei gesuiti di Gallarate dove Martini trascorse il suo ultimo periodo di esistenza.
Sentiamo le parole di Olmi stesso sul cardinale:
“Lo intervistai per Rai1 all’atto della sua nomina ad arcivescovo di Milano. Ricordo che mi mise in imbarazzo per il modo in cui mi ascoltava, tanto era ben disposto, come se dicesse “io devo imparare molte cose”. Perciò non mi ha stupito che Martini raccogliesse tanta simpatia.
Per 30 anni ho seguito il cardinal Martini per il ‘Corriere della Sera’ e dopo la sua scomparsa ci sentivamo orfani di un uomo che aveva dato tanto a quella Chiesa che lui riteneva ferma, indietro di 200 anni, anzi 300.
Ebbene l’evento che ha dato origine al film è stato quel 13 marzo 2013 quando papa Francesco s’affaccia al balcone su piazza San Pietro e saluta la città come vescovo di Roma e lo fa con quel “buona sera” che sta a dire “vedete sono uno di voi”, poi seguito da “pregate per me”. Nel film ho trovato quella continuità tra il messaggio di Martini alla Chiesa, al mondo, e quello che stava allora per accadere. Sono convinto che il suo insegnamento fa parte dell’eredità di papa Francesco.
Ad esempio Martini parlava di un nuovo modo di governare la Chiesa accennando a un Consiglio e papa Francesco ha istituito il Consiglio dei cardinali. Per non parlare dei due Sinodi con al centro i grandi temi della vita, dell’affetto, dell’amore, del matrimonio, della famiglia.
E infine povertà, immigrazione, periferie sono temi cari al Pontefice, che testimoniano la continuità con il pensiero di Martini.”
A Milano potremo vedere questo film al cinema Anteo.
Non c’e’ trailer per questa bella pellicola, ma vi mostriamo questo piccolo estratto da TV2000.