Kong il dio della natura

Se siete amanti dei blockbuster questa settimana esce il film adatto per voi, “Kong Skull Island“.

 

Un gruppo eterogeneo di scienziati, soldati ed esploratori si avventura nelle profondità di una mitica e sperduta isola del Pacifico, tanto pericolosa quanto affascinante. Al di là di ogni loro aspettativa, la squadra procede inconsapevole di entrare nel dominio del potente Kong, innescando la battaglia finale tra uomo e natura. Nel momento in cui la loro missione di scoperta diventa una lotta per la sopravvivenza, dovranno combattere per sfuggire da un Paradiso primordiale dove gli uomini non sono contemplati.

 

Nel cast troviamo Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, Brie Larson, John Goodman, Corey Hawkins e Jason Mitchell, dirige da Jordan Vogt-Roberts. (“The Kings of Summer” nel 2013).


 

Mauro Cesaretti ha visto per Amicinema questa pellicola e allora spazio alle sue parole:
 
“Per far immergere totalmente il pubblico nella misteriosa Skull Island, il regista Jordan Vogt-Roberts, il suo cast e la sua squadra di realizzatori, hanno effettuato le riprese in tre continenti differenti per più di sei mesi, catturando i paesaggi primordiali ad Oahu, presso le isole Hawaii, sulla Gold Coast in Australia e, infine, in Vietnam, dove le riprese si sono svolte in più location, alcune delle quali non sono mai apparse in un film.

Rispetto al re-make di Jackson non c’è più un cast che documenti la scoperta dell’isola, non ci sono più indigeni aggressivi, non c’è più quel gusto per l’esotico, i disonauri e lo studio antropologico di altre culture, ma c’è una idea ben precisa, ovvero, quella di conquistare la Skull Island. Questa conquista, che si colloca durante le missioni della guerra in Vietnam, mostra però come l’uomo in confronto alla natura sia minuscolo e non possa sconfiggerla in nessun modo.
Il film, inoltre, fa perno sulla moltitudine di effetti speciali che rendono le immagini molto affascinanti suscitando l’inquietudine per le proporzioni megagalattiche dei mostri e la brutalità del loro aspetto fisico.

Altro volto interessante del film è il ritrovo di un soldato americano partito durante la seconda guerra mondiale che, rimasto intrappolato sull’isola, era riuscito a convivere insieme agli indigeni. Questo spiega come gli uomini possano collaborare tra loro anche se appartenenti a civiltà diverse, ma come non possano plasmare i pensieri della natura.

In conclusione, Vogt-Roberts riduce nettamente uno degli aspetti cult del film, ovvero l’amore tra Kong e la ragazza (che in questo film non è più un’attrice, ma fotografa) divenendo solo un rapporto di rispetto, come se Kong incarnasse il dio della natura e lei fosse l’emblema dell’uomo che sa rispettarla senza averne paura.

Tutto sommato è rivoluzionario il modo di re-interpretare una storia così famosa facendo riflettere sui vari comportamenti “contro-natura” che l’uomo spesso adotta. L’unica cosa che potrebbe non piacere è l’eccesso di azione in alcuni momenti, ma considerando il film di Jackson, di quasi 3h, personalmente questo film l’ho trovato più scorrevole e abbastanza calibrato tra episodi di azione e momenti di riflessione.”

 

Curiosi di vedere il trailer del film… vi accontentiamo subito !!

 


 

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