Per noi appassionati di cinema e spettatori in sala un festival e’ principalmente una competizione dove una ventina circa di film si sfidano idealmente per conquistare il massimo premio (Palma, Leone o Orso che sia) che la giuria deciderà di assegnargli.
Oltre a questo c’e’ un aspetto che riguarda piu’ gli addetti ai lavori (ma indirettamente anche noi): nello stesso periodo produttori e distributori si incontrano e contrattano per portare una pellicola nelle sale di tutto il mondo (o magari solo sulle pay-tv o sull’home video) garantendo la visibilità all’utente finale… noi spettatori !!
E’ un vero e proprio mercato e in questo Cannes e’ sicuramente il festival che indiscutibilmente produce il maggior volume di affari.
E per noi il valore di un festival si misura, oltre che sulla qualità dei film sempre soggetta a metri di giudizio differenti (la giuria, i critici, gli spettatori) anche sulla quantità di film che poi arrivano realmente nelle sale cinematografiche… insomma un film sarà anche bello, ma se poi non lo vede nessuno, la sua funzione principale rimane inespressa.
E allora abbiamo fatto un giochino con i numeri iniziando dalla scorsa edizione del festival francese.
Partiamo dai film premiati: nessun dubbio su “Io, Daniel Blake” di Ken Loach (che non manca mai in Italia adesso e lo abbiamo scelto anche nelle nostre uscite), a settembre e’ uscito il bellissimo “Un padre, una figlia” di Cristian Mungiu che aveva vinto il premio per la regia (a Cannes chiamato Prix de la mise en scène) ex aequo con “Personal Shopper” di Olivier Assayas anch’esso proiettato in sala ad aprile.
Visto il grande successo nel nostro paese non e’ mancato neppure il Grand Prix Speciale della Giuria assegnato a “È solo la fine del mondo (Juste la fin du monde)” di Xavier Dolan, mentre il premio della giuria era stato assegnato al meritevole “American Honey” di Andrea Arnold che purtroppo sembra destinato verso l’home video.
Parlando di riconoscimenti, sorte diversa per le interpretazioni maschili e femminili: Jaclyn Jose per “Ma’ Rosa” non l’abbiamo ancora potuto ammirare, mentre al contrario Shahab Hosseini ci ha deliziato (anzi direi agitati) in “Il cliente (Forushande)” di Asghar Farhadi che alla fine ha vinto anche l’Oscar come miglior film straniero.
Vediamo velocemente gli altri film in concorso.
“Vi presento Toni Erdmann” di Maren Ade ha vinto tantissimi premi ed e’ arrivato ad inizio 2017 in sala, cosi’ come “Mal di pietre (Mal de pierres)” di Nicole Garcia, il bellissimo “Loving” di Jeff Nichols e “Elle” di Paul Verhoeven con la superba Isabel Huppert.
Subito dopo il festival erano usciti “Julieta” di Pedro Almodóvar, “The Neon Demon” di Nicolas Winding Refn e “Aquarius” di Kleber Mendonça Filho con un’ottima Sonia Braga.
Abbiamo anche visto (e con grande piacere) il sottovalutato “La ragazza senza nome (La Fille inconnue)” dei fratelli Dardenne, “Paterson” di Jim Jarmusch (che film !!) e “Ma Loute” commedia grottesca di Bruno Dumont.
Entro fine stagione arriveranno il criticatissimo “The Last Face” di Sean Penn con Charlize Theron e “Sieranevada” la grande sorpresa del rumeno Cristi Puiu, uno dei film piu’ amati del festival.
Restano per ora fuori “Rester vertical” di Alain Guiraudie, “Ma’ Rosa” di Brillante Mendoza e “Agassi/The Handmaiden” di Park Chan-wook. Forse l’ultimo vista la popolarità del regista sudcoreano (“Old Boy”, “Lady Vendetta “) lo troveremo prima o poi in sala (e’ stato comunque opzionato da Microcinema per la distribuzione).
Giocando con i numeri abbiamo ipotizzato due indici per capire quanto un festival e’ vicino alla distribuzione che poi, nel bene o nel male, fa le scelte finali che porteranno i film nelle sale cinematografiche a noi spettatori.
Il primo tiene conto di quanti film in concorso sono poi usciti veramente nelle sale e nel caso dell’ultima edizione di Cannes parliamo di un ottimo 81% (17/21), di poco inferiore all’edizione record del 2015 (17/19, 89%).
Il secondo pesa anche i premi assegnati e valuta la differenza tra le scelte della giuria e appunto quella della distribuzione: nel 2016 parliamo di un altrettanto ottimo 79% come avete potuto leggere sopra nella parte dedicata ai vincitori della scorsa edizione.
Cannes si conferma il Festival piu’ vicino ai gusti del pubblico (o dei distributori) visto che a Venezia 2016 i nostri indici erano rispettivamente 50% e 48% mentre a Berlino 2016 cadevano al 44%.
Cio’ non tiene conto della qualità delle opere visto che Venezia negli ultimi anni ha scelto generi meno commerciali e piu’ difficili… ad esempio il film vincitore del filippino Lav Diaz non e’ mai uscito qua da noi (pur se opzionato da un distributore).
E come andrà questa edizione ? Come sempre la nostra speranza e’ di avere, in un modo o nell’altro, tutti le pellicole partecipanti nelle nostre amate sale cinematografiche e poi sceglierà come sempre il pubblico !!
Buon Cannes a tutti !!