Inizia domani la seconda edizione del “Festival dei Diritti Umani“, dal 2 all’7 maggio 2017 alla Triennale di Milano e se volete potete trovare tutte le informazioni in questo nostro articolo.
Ogni sera, da martedì 2 a sabato 6 maggio, verranno proiettati film provenienti da importanti rassegne internazionali. Cinque autori, dai codici visivi inaspettati e molto personali, quali: l’African Western di un veterano del cinema del Continente Nero, il thriller mozzafiato che fotografa il caos dell’Egitto post-Mubarak, il documentario sulla corsa come atemporale inno di libertà, il film sul tema dell’adolescenza oggi e il pericolo della radicalizzazione jihadista, e il road movie sulla lotta disperata per la conquista dell’identità.
Ecco il programma completo (ricordiamo che tutte le proiezioni sono ad ingresso gratuito) !!
Martedi’ 2 maggio
Salone d’Onore | (ore 9.30 e 11.30)
Proiezione di Un bacio di Ivan Cotroneo (Italia 2016, 101’)
Teatro dell’Arte | Ore 20.30
“Clash” di Mohamed Diab (Egitto, Germania, Francia 2016, 97’)
I rivoluzionari, i Fratelli musulmani e l’esercito: dal 2011 le forze che si contendono il potere in Egitto sono sempre le stesse. Nell’estate del 2013, dopo che il golpe militare ha destituito il presidente islamista Mohamed Morsi, le piazze del Cairo vengono inondate di manifestanti. Una camionetta della polizia ne carica trenta e li costringe a stare faccia a faccia per un interminabile giorno. Chiusi nello spazio angusto e soffocante del furgone, i detenuti devono superare le loro divergenze per riuscire a sopravvivere. Il film d’apertura di Un Certain Regard a Cannes 2016 è un thriller mozzafiato che racconta il clima politico e il caos dell’Egitto post-Mubarak meglio di mille notiziari. Un film potente e intenso nel racconto, come nella poetica delle sue immagini.
Mercoledì 3 maggio
Teatro dell’Arte | (9.30 – 13.30)
Proiezione di Fortapàsc di Marco Risi (Italia 2009, 113’)
Teatro dell’Arte, h.20.30
“The train of salt and sugar” di Licinio Azevedo (Portogallo/Mozambico/Francia/Sudafrica/Brasile 2016, 93’)
Tratto dal suo romanzo omonimo, il nuovo film del veterano del cinema africano Licínio Azevedo è un African Western ad alta tensione sull’amore ai tempi della guerra. Siamo nel Mozambico del 1989, un paese distrutto dalla guerra civile. Il treno che collega Nampula al Malawi è l’unica speranza per coloro che sono disposti a tutto pur di barattare qualche sacco di sale con lo zucchero. Mariamu, una delle viaggiatrici più assidue, compie il tragitto insieme all’amica Rosa, un’infermiera diretta al nuovo ospedale e alla prima esperienza di vita durante il conflitto, al tenente Taiar, che non conosce nulla al di fuori della vita militare, e a un altro soldato con cui quest’ultimo non va d’accordo, Salomão. Mentre il treno avanza verso la prossima fermata, questi eroi sconosciuti rischiano la vita per attraversare i 700 km di linea ferrata.
Giovedì 4 maggio
Teatro dell’Arte | (9.30 – 13.30)
Proiezioni di #MyEscape di Elke Sasse (Germania 2016, 90’), Nuovo Alfabeto Umano di Alessandro Mian e Alessandro Cattaneo (Italia 2016, 55’)
Premio Reset-DoC al Rendez Vous 2017 | Teatro dell’Arte (ore 20.30)
“Le ciel attendra” di Marie-Castille Mention-Schaar (Francia 2016, 105’) con presenza della regista in sala.
Sonia ha 17 anni e per “garantire” un posto in Paradiso alla propria famiglia ha quasi commesso un gesto irreparabile. Mélanie di anni ne ha 16 e vive con sua madre. Ama andare a scuola ed uscire con gli amici, suona il violoncello e vuole cambiare il mondo. Ma quando incontra un ragazzo su internet e se ne innamora, la sua realtà cambia: a poco a poco, si fa reclutare da alcuni integralisti dell’Isis. Un film che descrive con sottigliezza le differenti tappe del processo di seduzione e indottrinamento e il doloroso percorso contrario della de-radicalizzazione. Un duro e coraggioso grido di denuncia su un nervo scoperto dell’opinione pubblica europea.
Venerdì 5 maggio
Teatro dell’Arte (9.30-13.30)
Proiezione di “Un bacio” di Ivan Cotroneo (Italia 2016, 101’)
Teatro dell’Arte h. 20.30
Première italiana di “Free to run” di Pierre Morath (Svizzera/Francia/Belgio 2016, 100’) con presenza del regista in sala.
Dalle strade di New York ai sentieri delle Alpi svizzere, da Sao Paulo a Parigi, Pechino o Sydney, la corsa è una pratica che unisce milioni di persone in tutto il mondo. Ma quest’attività sportiva, mezzo di libera espressione del corpo, non è sempre stata così semplice: nel corso dei decenni, la progressiva affermazione della corsa è costellata di episodi che si intrecciano con i più significativi momenti di passaggio della società, come le lotte per l’emancipazione femminile. Le donne hanno dovuto lottare persino per ottenere il semplice diritto di correre. Da Bobbi Gibb e Kathrine Switzer (le prime donne a partecipare alla maratona di Boston) a Fred Lebow (l’inventore della maratona di New York) e Steve Prefontaine (il James Dean delle piste), un inno al grido di Liberté, Égalité, Course à pied.
Sabato 6 maggio
Teatro dell’Arte H. 20.30
Première italiana di “Soy nero” di Rafi Pitts (Germania, Francia, Messico 2016, 117’)
Sono 3144 i chilometri di confine che separano il Messico dagli Stati Uniti. Nel 2014, 11.3 milioni di persone, per metà messicani, hanno attraversato illegalmente il confine. Il Dream Act, in discussione da quasi un decennio e bocciato dal Senato americano nel 2010, avrebbe dato la speranza della residenza ai giovani clandestini portati negli Stati Uniti da bambini e senza precedenti penali. Nero ha 19 anni ed è un messicano deportato che, dopo diversi tentativi, riesce finalmente a tornare a Los Angeles. Vuole rintracciare il fratello Jesus, che si è fatto una nuova vita. Ben presto, però, si rende conto che da immigrato clandestino, le possibilità di conquistarsi una vita normale sono quasi nulle. Per ottenere la cittadinanza, si gioca l’ultima carta a disposizione: arruolarsi nell’esercito statunitense e fare domanda per la green card. Sarà l’inizio di una lotta disperata per conquistare la propria identità.
Domenica 7 maggio
Teatro dell’Arte
10:00 Alone Among the Taliban di Mohsen Eslamzadeh (Iran 2016, 65’)
11:15 Kolwezi on Air di Idriss Gabel (Belgio 2016, 70’)
14:00 P.E. Class di Jahar Salebi (Iran 2015, 15’)
L de Libertad di Javier Hernandez e Marc Guanyabens (Spagna 2016, 11’)
Alan di Mohammad Jouri (Iran 2015, 8’)
Ma fille Nora di Jasna Krajinovic (Belgio/Francia 2016, 16’)
15.00 Sasha di Fèlix Colomer (Spagna 2016, 54’)
16.00 The black sheep di Antonio Martino (Italia 2016, 72’)
17.15 Caravan Touareg di Arnaud Zajtman e Marlène Rabaud (Belgio 2016, 57’)
18.20 Dönüs Return di Valeria Mazzucchi (Italia 2017, 50’)
20:30 Premiazione dei documentari in concorso e proiezione del documentario vincitore
Buon cinema a tutti !!