Il Festival di Cannes dura ben 10 giorni, ma ogni volta i giorni sembra che passino davvero velocemente… come se, per rimanere in una metafora cinematografica, fossimo davanti ad un cortometraggio piuttosto che un lungometraggio.
E cosi’ anche quest’anno siamo arrivati alla fine, ai saluti e alle premiazioni !!
Sul palco del Palais des Festivals et des Congrès de Cannes, Pedro Almodovar ha annunciato il vincitore di questo 70o festival che molti critici hanno giudicato ingenerosamente come un flop (anche se di buoni film sembra ce ne stiano stati molti).
Visto che alla fine un favorito non c’era (molti parlavano del russo Zviaguintsev) e quindi la vittoria di Ruben Ostlund (il regista di “Forza maggiore” vincitore due anni fa a “Un certain regard”) con “The square” e’ stata ovviamente inaspettata.
Un verdetto che arriva al termine di una “discussione molto veloce”, come lo stesso presidente della giuria aveva annunciato a un’ora dalla cerimonia di chiusura di Cannes 2017 e il regista svedese come potete vedere in una delle foto di quest’articolo ha accolto il verdello con elevata compostezza.
The Square” è ambientato in un museo d’arte moderna e il titolo trae ispirazione da un’installazione creata per la sua prima mostra. Qualche giorno prima dell’inaugurazione di un evento, il curatore del museo, un uomo di successo, viene attaccato e sembra non aver nessuna intenzione di dimenticare l’accaduto: si imbarca infatti in una caccia all’uomo senza sconti, alla ricerca del suo aggressore. Assume poi un’agenzia di pubbliche relazioni per promuovere un evento, ma una svolta imprevista getterà lui e il museo in una crisi. Intanto, la ricerca del suo assalitore lo conduce ad una serie di situazioni sempre più comiche e lo spinge ad interrogarsi sui propri valori morali.
Il Grand Prix va a “120 battements par minute” di Robin Campillo, la miglior regia a Sofia Coppola per il film “L’inganno”.
I premi per le migliori interpretazioni vanno a Joaquin Phoenix per il film “You were never really here” di Lynne Ramsay e Diane Kruger (che ha battuto la favorita Nicole Kidman) per il film “In The Fade” di Fatih Akin.
Andrej Zvyagintsev con il suo “Loveless” si e’ dovuto accontentare del premio della Giuria, mentre il premio per la migliore sceneggiatura e’ andato ex aequo a Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou per “The Killing of a Sacred Deer” e a Lynne Ramsay per “You were never really here“, due delle pellicole piu’ apprezzate durante i giorni del Festival e che sicuramente vederemo anche sugli schermi italiani.
Nella sezione “A certain regard” invece i premi sono andati a:
- premio per la migliore interpretazione a Jasmine Trinca per “Fortunata”
- miglior film “LERD” dell’iraniano Mohammad Rasulof
- migliore regista l’americano Taylor Sheridan che esordisce con “WIND RIVER” dedicato al popolo dei nativi-americani
- premio della Giuria al messicano Michel Franco per “LE FIGLIE D’APRILE”
- premio per “La poesia e la creatività” a Mathieu Amalric autore del francese “BARBARA”.
Alla “Quinzaine Des Realisateurs” l’Art Cinema Award è stato assegnato a “The Rider”, diretto da Chloe Zhao, in cui si racconta la storia di un cowboy del Sud Dakota frustrato dalla difficile situazione che sta affrontando.
L’Europe Cinemas Label Award è stato invece stato conquistato da “A Ciambra” di Jonas Carpignano e prodotto da Martin Scorsese, che segue la storia di un quattordicenne di origine romena che vive in Calabria.
Il SACD Award, assegnato ogni anno al miglior film in lingua francese, è stato infine un pari merito tra “L’amant d’un jour” di Philippe Garrel e “Dark Glasses” di Claire Denis.
Infine alla “Semaine De La Critique” il premio principale e’ andato all’opera prima di Emmanuel Gras “Makala”. La storia, ambientata in Congo, è quella di un ragazzo di un villaggio che spera di offrire alla sua famiglia un futuro migliore. Le sue uniche risorse sono le sue due mani, la natura circostante e una volontà di ferro. Quando intraprende un viaggio faticoso e pericoloso per vendere il frutto del suo lavoro, scopre il vero valore dei suoi sforzi e il prezzo dei suoi sogni.
Premiato anche il film brasiliano “Gabriel e Montanha” di Felipe Garmarano Barbosa che che ha conquistato sia il ‘Visionary Award’ di France4 che il riconoscimento della Fondazione Gan che assicura l’uscita in Francia della pellicola.