Tucker Film porta nelle sale milanesi il nuovo film del regista giapponese Kore-eda Hirokazu molto conosciuto anche da noi.
Dopo “Father and Son” e “Little Sister”, con “Ritratto di famiglia con tempesta (After the Storm)” Kore-eda Hirokazu ci diverte e ci commuove con una ballata dolceamara che parla di inettitudine e di (possibile) redenzione, di cadute e di (possibili) riscatti, senza mai sovrapporre all’umana osservazione dei fatti l’inutile pesantezza del giudizio. Una sorridente riflessione sul corto circuito, quasi sempre crudele, tra i sogni e la vita quotidiana.
Ryota (l’Abe Hiroshi di “Thermae Romae”), è un loser che sembra uscito dalla penna di Svevo: promessa non mantenuta della letteratura, giocatore d’azzardo, investigatore privato per tenersi a galla, ex marito di una donna che ha esaurito le scorte di fiducia, padre maldestro di un bambino che conosce poco, figlio fragile di un’anziana madre amorevolmente rassegnata (Kiki “Signora Toku” Kilin). Basterà una lunga notte di tempesta, con i quattro personaggi obbligati a condividere gli stessi metri quadrati fino all’alba, per attutire gli spigoli del presente e, soprattutto, del futuro?
Sentiamo la recensione di Anna Baisi che era presente all’anteprima stampa come nostra inviata:
“Il regista giapponese Kore-Eda Hirokazu ci aveva già abituato con grande maestria ad addentrarci nelle meccaniche intime della famiglia e nei complessi rapporti che si instaurano – privilegiando quello fra padri e figli – con i sublimi “Father and Son” e “Little Sister”.
Prosegue questo suo viaggio con “After the Storm”, titolo italiano “Ritratto di famiglia con tempesta”, presentandoci il protagonista del film Ryota, Hiroshi Abe, qui dinoccolato e perfettamente in parte, nella sua veste di figlio, di padre e di ex marito, ruoli in cui si è sempre destreggiato con pasticci, immaturità, assenze ed egoismi.
La madre di Ryota, la brava e serafica Kilin Kiki, indimenticabile protagonista di “Le Ricette della Signora Toku” accetta quel figlio maldestro e spaesato che scrittore di successo decaduto, ora evade al fallimento del sogno giovanile proprio con il vizio del gioco d’azzardo che aveva a lungo stigmatizzato al padre.
L’inaffidabilità di Ryoto e la sua incapacità di crescere è d’altronde la causa della rottura del matrimonio e la moglie sfiduciata ormai non riesce più a credere ad una “redenzione” del coniuge che rimasto solo – per riuscire a pagare gli alimenti – lavora come detective privato anche qui con pochi scrupoli e scarsa professionalità abbandonando così il sogno di continuare a scrivere.
Anche il rapporto con il figlio è distante e superficiale.
Sarà la tempesta del titolo, quel tifone che si scatenerà e che li farà ricongiungere come “famiglia” nella casa della madre per una notte che farà accadere qualcosa?Saranno i biglietti della Lotteria che Ryoto regala al figlio ad essere il punto di partenza di un anello di ricongiunzione?
Saranno questi a far si che i due comincino a conoscersi e a crescere insieme?
Sarà la tempesta che spazza via tutto a far ripartire le vite dei nostri protagonisti?
Forse Ryoto non ha tutte le risposte ma forse ci si può rimettere in gioco nella Lotteria della vita in un collegamento fra passato e futuro di armonia e desiderio di crescita.
Il film è girato con grazia e delicatezza, non ci “costringe” ad un giudizio sui protagonisti, ci fa amare i personaggi anche nelle loro imperfezioni innegabili, ma nell’imperfezione c’è la vita stessa nella sua più alta interpretazione.
Il film è intensissimo ed allo stesso tempo rarefatto e umoristico entra nell’intimo e non si può non riconoscere che lo fa come pochi, con una poetica personalissima sia come regista che anche come uomo che in tal senso ha dichiarato: “Se quando morirò, Dio dovesse chiedermi ‘Cosa hai fatto di buono sulla terra?’ penso proprio che gli farei vedere questo film.“
Segnatevi la data del 31 maggio perche’ vedremo questo film nell’ultima uscita infrasettimanale di Amicinema !!
E finiamo con il trailer italiano di questa pellicola !