Per fortuna è tornato il sole e il LIdo accoglie il Vostro Inviato con l’ultimo scampolo d’ estate: bagnanti ancora numerosi sulla spiaggia dell’ Excelsior, sandali, vestiti svolazzanti, la ricerca di un tavolino all’ombra per mangiare. Si parte con il cortometraggio di 37′ di Antonietta de Lillo, “il Signor Rotpeter“. Tratto da un racconto di Franz Kafka, è la lezione tenuta dal Signor Rotpeter del titolo che spiega la sua metamorfosi da scimmia a uomo.
Brava la de Lillo (a destra nella foto) e la sua interprete Marina Confalone che ci convincono dell’assoluta normalità di questa storia surreale. Segue un’altra chicca fuori concorso di questo ricchissimo Festival: il documentario “Piazza Vittorio” di Abel Ferrara che, scopriamo, insieme a Daniel Defoe ha scelto di vivere lì. E che dire, riesce ad essere graffiante il grande Abel. E non per le scurrilità cui ogni tanto si lascia andare (come Ai Weiwei anche lui compare spesso nel film) ma per alcuni inserti del passato tutto italiano che molti rimpiangono, senza ricordarlo davvero. Da vedere.
Uscito dalla Sala Grande, il Vostro Inviato si concede una passeggiata al sole. Purtroppo anche oggi non c’è tempo per uno spritz in terrazza. Si rientra quasi subito per l’ultimo film italiano del concorso, Hannah, del regista italiano Andrea Pallaoro. L’inizio del film è straniante: ritrae il viso dolente di Charlotte Rampling, interprete praticamente unica del film,mentre si ascoltano strani vocalizi urlati che poi scopriamo essere esercizi di una classe di teatro. E questa è la scelta di Pallaoro: fa vedere e/o ascoltare prima di raccontare, in modo che sia lo spettatore a immaginare la trama. Il film si regge tutto sulla bravura della Rampling, che potrebbe anche vincere la Coppa Volpi se non ci fosse Frances McDormand per Three Billboards di McDonagh. Il personaggio recitato è quello della moglie di un uomo che finisce in galera, probabilmente per pedofilia, probabilmente denunciato dal figlio. La classica moglie che in nome della famiglia (ma Il Vostro Inviato si chiede quale famiglia?) nasconde a se stessa e agli altri una verità inaccettabile. Argomento di indubbio interesse ma svolto da Pallaoro e quindi dalla Rampling senza l’incisività che avrebbe richiesto. Come ultimo film della giornata il Vostro Inviato decide di recuperare il documentario “Ex Libris – The New York Public Library” di Frederick Wiseman, la cui lunghezza l’aveva scoraggiato lunedì. Che dire, oltre tre ore senza potersi alzare sono comunque una tortura, ma il documentario ha delle parti bellissime. Come la discussione del gruppo di lettura su L’amore ai tempi del Colera di Garcia Marquez, o le conferenze sulla storia afroamericana che solo in tempi recenti viene studiata e recuperata nelle sue verità cancellate. Interessante anche la filosofia di inclusione della biblioteca, per gli immigrati o per i newyorkesi che non possono permettersi Internet o il doposcuola per i figli. Ci sono però troppi consigli di amministrazione e troppe discussioni sulla politica della biblioteca che, simili nei contenuti l’una all’altra, allungano e appesantiscono inutilmente il film.
All’uscita un po’ di malinconia per la fine di un Festival davvero ricco di bellissimi film. Difficile scegliere quest’anno. Il Vostro Inviato si è innamorato della gioventù di Kechiche cui darebbe senza esitazioni il Leone d’Oro. Ma anche la Villa di Guediguien o The Insult sono film importanti e meriterebbero un premio. Per la Coppa Volpi maschile non vede rivali a Donald Sutherland per il film di Virzì. Infine, nella sezione Orizzonti il Vostro Inviato ha trovato il film “Nico” della Nicchiarelli superiore ad ogni altro visto. Merita davvero un riconoscimento.
E per finire un ringraziamento a Simona e Maurizio per la loro pazienza e l’aiuto costante. E a tutti i lettori che hanno dato fiducia al Vostro Inviato. All’anno prossimo!