Dalle cronache veneziane arrivano racconti di poderosi fischi al termine dell’anteprima stampa, un trattamento quasi mai visto cosi’ eccessivo per un film di un regista affermato, segno che la nuova pellicola di Darren Aronofsky ha spiazzato nuovamente il pubblico (e i critici).
Gia’ dal poster presentato prima del festival si capiva che “Madre!” sarebbe stata un’opera spiazzante: in stile un po’ cartolina d’auguri kitsch e un po’ quadro preraffaellita, appariva Jennifer Lawrence con aria virginale che teneva fra le mani insanguinate il proprio cuore, presumibilmente dopo esserselo strappato dal petto.
Darren Aronofsky (The Wrestler, Il cigno nero) dirige appunto Jennifer Lawrence (un po’ di gossip dai… la sua compagna attuale), Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson e Ed Harris.
Lei si è trasferita nella grande casa isolata in mezzo ai campi di grano per amore di Lui, e poiché la casa di Lui è stata completamente distrutta da un incendio, lei gliela sta ricostruendo intorno pezzo dopo pezzo, con determinazione e concretezza. Lui, invece, non riesce a superare il blocco che gli impedisce di scrivere e passa le giornate davanti alla pagina bianca. I suoi libri giacciono allineati sui ripiani di casa, ma il Poeta sembra aver perso l’ispirazione, e a nulla servono gli incoraggiamenti amorevoli di Lei. E mentre Lei desidera ardentemente costruire con Lui una famiglia, Lui si concentra ostinatamente sul proprio sterile horror vacui. Finché nella casa isolata irrompe uno sconosciuto, che porta con sé una serie di invasori sempre più numerosa. E Lei vede gradualmente profanato quello spazio sacro che aveva edificato con totale abnegazione personale.
Sentiamo a questo punto le parole del regista sul film e sul clamore generato:
“Per realizzare “Il cigno nero” ho impiegato dieci anni, mentre questo film è nato in cinque giorni, è stato strano. Sento montare la rabbia per quello che sta accadendo al nostro pianeta, così ho scritto la sceneggiatura in cinque giorni e poi l’ho mandata a Jennifer Lawrence. Lei l’ha amata e così abbiamo fatto il film.
“Credo di aver sempre saputo che sarebbe stato un sacco di cose. Ogni volta che si fa qualcosa di aggressivo ci saranno persone che lo apprezzeranno, che vogliono salire su quella montagna russa, e poi ci sono le altre che dicono: “Oh no, non fa per me”. È strano. La gente vede Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris e Michelle Pfeiffer e pensa ad un certo tipo di film. E… non abbiamo fatto quel tipo di film. Non mi dispiace che la gente sia rimasta sconvolta dal film perché dovrebbe essere un riflesso e un racconto cautelativo di ciò che sta accadendo al pianeta.
Da ambientalista attivista mi sono unito a una spedizione e siamo andati nell’Artico. Una volta giunti lì abbiamo conosciuto una popolazione nativa e ho incontrato una donna che stava lavorando a un’opera che analizza i parallelismo tra la distruzione dell’ambiente e il trattamento riservato alle donne. Trovo che il legame sia forte. Anche se il film ha un andamento ciclico, e alla distruzione segue una nuova rinascita, non sono troppo ottimista. Proprio per questo da anni mi impegno affinché il cambiamento arrivi.
Quando metti la musica in un scena si crea una fusione che sorprende il pubblico e noi abbiamo valorizzato questo aspetto. Non volevamo fare sentire il pubblico al sicuro e neanche Jennifer durante le riprese sapeva cosa stava per succedere. La musica di Jóhann Jóhannsson sottolinea le emozioni e crea l’effetto sorpresa”.
Musiche appunto del bravissimo compositore islandese Jóhann Jóhannsson, golden globe per lo score di “La teoria del tutto”.
Ecco il trailer ufficiale se avete voglia di capire come potrebbe essere questo film !!